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(Ansa)
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Caso Uss: il padre si dimette da Governatore

Il governatore del territorio di Krasnoyarsk Aleksandr Uss, padre di Artyom Uss, ha annunciato le proprie dimissioni

«L’altro giorno ho avuto un incontro con il presidente del nostro Paese, Vladimir Vladimirovich Putin. Ho ricevuto un'offerta per continuare a lavorare a livello federale. Ma allo stesso tempo affrontare le questioni dello sviluppo socio-economico della nostra regione», ha scritto ieri in una nota Uss che adesso potrebbe essere nominato senatore. Aleksandr Viktorovich Uss ha 68 anni, dottore in giurisprudenza e per molti anni ha lavorato come docente presso l'Università statale di Krasnoyarsk. Negli anni '90 e nei primi anni 2000 ha lavorato nel Consiglio della Federazione russa. Poi per molto tempo è stato il presidente dell'Assemblea legislativa della regione.

Nel 2002, si era candidato per la carica di governatore ma perse contro Alexander Khloponin, che era a capo del Taimyr Autonomous Okrug. Nel 2017 il Cremlino ha nominato Uss governatore di Novosibirsk ad interim al posto di Viktor Tolokonsky; nel 2018, Uss è stato eletto capo della regione dalla Russia Unita. Nel 2022, Uss aveva annunciato che si sarebbe candidato per un secondo mandato. Gli ultimi sei mesi sono stati difficili per il capo della regione di Krasnoyarsk a causa del procedimento penale di suo figlio Artyom Uss sia all'estero che nella Federazione Russa, dove ai sensi dell’articolo 174 del codice penale (parte 4) è anche accusato di riciclaggio di denaro. Negli Stati Uniti l'uomo d'affari è accusato di aver violato le sanzioni statunitensi contro Russia e Venezuela, transazioni illegali e di riciclaggio di denaro insieme ad altri cittadini russi identificati in Yuri Orekhov, Svetlana Kuzurgasheva, Timofey Telegin (imputato in un procedimento penale per appropriazione indebita dal bilancio russo per centinaia di milioni di rubli) e Sergey Tulyakov. All'inizio di aprile, Alexander Uss aveva ringraziato pubblicamente Vladimir Putin per la fuga di suo figlio dall’Italia: «Non è solo il capo del nostro Stato, è un uomo dal cuore grande e aperto. Oggi è la Domenica delle Palme e penso sempre di più che eventi così incredibili possano avvenire solo per volontà di Dio». Parole che evidentemente non sono piaciute al Cremlino che nei confronti del governatore aveva già avuto motivi di attrito a causa delle continue accuse di corruzione del governatore che negli anni di impegno politico è diventato ricchissimo.

Associare direttamente Vladimir Putin alla fuga dall’Italia di suo figlio potrebbe essergli stato fatale nei rapporti con il presidente russo. Intanto il caso della fuga dall’Italia di Artyom Uss è ben lontano dall’essere risolto come si è visto ieri alla Camera dei Deputati, peraltro semideserta, dove ha parlato il ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha ribadito le sue accuse ai tre magistrati della Corte di Appello di Milano, essa è da addebitarsi ai tre magistrati della quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano che il 25 novembre 2022 gli avevano concesso gli arresti domiciliari contro il parere del procuratore generale: «Già il 19 ottobre il Departement of Justice americano con una nota inviata al Dipartimento per gli affari di giustizia e per conoscenza al ministero dell’Interno divisione Interpol segnalava l’evidente sostanziale rischio di fuga del cittadino russo Uss». Nordio nel suo intervento ha anche affermato che tutte le informazioni arrivate dal Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti sulla pericolosità del detenuto e sull’alta possibilità che fuggisse «sono state condivise, passo dopo passo, con la divisione Interpol del Viminale». Con una lettera al Copasir il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha affermato che «nessuno lo aveva allertato del pericolo di evasione di Uss». Alcune fonti ministeriali hanno riferito a Repubblica che «per quanto riguarda la competenza del Viminale, nessun alert è arrivato alle articolazioni centrali, né a quelle periferiche», vedi prefettura e questura di Milano. Un vero pasticcio all’italiana del quale i servizi segreti russi che ben conoscono la realtà italiana, compresi i frequenti cortocircuiti politico-giudiziari, hanno approfittato per far fuggire Artyom Uss proprio alla vigilia della sua estradizione negli Usa.

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Stefano Piazza