Charlie Hebdo, il settimanale scomodo
Comincia negli anni '70 la storia, puntellata di polemiche e attentati, del giornale satirico francese
Il contesto politico
Libertario, irriverente, iper-critico, principalmente con il centro-destra, ma anche con il versante politico opposto, a cui appartiene. Era diretto dal disegnatore Charb, morto nell'attentato islamico del 7 gennaio 2015
2012: sede blindata
Nel mese di settembre, la sede viene blindata dalla polizia dopo le minacce per la pubblicazione di vignette ispirate al film anti-islam L'innocenza dei musulmani
2011: l'attentato islamico
Nella notte del primo novembre, alla vigilia dell'uscita del numero dedicato alla vittoria del partito fondamentalista islamico in Tunisia, la sede del giornale viene distrutta dall'esplosione di diverse bombe Molotov. La redazione si trasferisce momentaneamente nei locali del quotidiano Liberation
2006: le caricature di Maometto
Parigi: attacco al giornale satiricoTwitterLa prima settimana del febbraio 2006, il magazine pubblica le caricature del giornale Jyllands-Posten. Viene messo al bando da numerose organizzazioni del mondo musulmano
La prima era
Il magazine satirico arriva per la prima volta in edicola nel 1970, rinato dalle ceneri di Hara Kiri Hebdo, censurato dopo la clamorosa prima pagina pubblicata il giorno dopo la morte del generale De Gaulle, dal titolo: "Ballo tragico a Colombey, un morto".
Il giornale ha un successo straordinario che dura per qualche anno, fino quando le cause in tribunale non gli rendono la vita impossibile. Abbandonato da molti lettori, chiude nel 1981 dopo 580 numeri. Ricompare nelle edicole 11 anni dopo con ispirazione libertaria e populista, e più volte si scontra con le gerarchie religiose, non soltanto quella musulmana