Chi è Cherif Chekatt, il terrorista della sparatoria di Strasburgo
Criminale comune, poi radicalizzato. Quello che sappiamo sul terrorista del Mercatini di Natale di Strasburgo
Il
terrorista che ha colpito ai Mercatini di Natale di Strasburgo si chiama Cherif Chekatt, 29 anni, nato e cresciuto nella città francese il 4 febbraio 1989, ma di origine marocchina. Era già noto alla Polizia francese: era già stato condannato 20 volte per reati minori. Trasferitosi da Parigi a Strasburgo, era stato schedato come elemento radicalizzato.
Già fuori dalla Francia?
"Non è escluso che l'attentatore abbia lasciato il territorio". A dirlo il segretario di Stato all'Interno, Laurent Nunez, che ha lasciato intendere che il presunto killer, in fuga subito dopo l'attacco alla folla, possa essere già riuscito a superare i confini lasciando la Francia.
Lo stavano braccando
Poche ore prima dell'attentato era sfuggito a un blitz delle forze dell'ordine nel suo appartamento, dove è stato ritrovato materiale esplosivo. Gli agenti avevano fatto irruzione per arrestarlo, nell'ambito di un'inchiesta per rapina. L'uomo risiedeva nel quartiere Neudorf, in rue d'Epinal al civico 5, ossia nella stessa zona dove è fuggito dopo l'attentato e dove forse ha potuto contare sull'appoggio di qualche complice per allontanarsi ulteriormente.
E' stato lui a sparare tra la folla presente come ogni sera nella zona dei Mercatini di Natale della città dell'Alsazia, uccidendo tre persone, tra le quali un turista thailandese di 45 anni. Sono 13 i feriti (8 gravi), tra cui un giovane radio giornalista italiano. Secondo le testimonianze dei presenti, Cherif Chekatt ha sparato senza indugi seguendo, una per una, le sue vittime che tentavano la fuga dopo i primo colpi esplosi con una pistola.
Rapporti con l'Isis?
Cherif Chekatt ha una lunga lista di precedenti penali legati alla criminalità comune: furto, aggressione ed altri reati per cui è stato condannato a due anni di carcere. E proprio durante la detenzione sarebbe stato radicalizzato all'islam entrando nelle mire dell'Isis. Le forze di sicurezza francesi per questo lo avrebbero segnalato e seguito. Non ha mai avuto un lavoro fisso.
Un uomo pericoloso, un "cane sciolto", che forse aveva in programma da tempo un attentato. L'Isis non ha subito rivendicato l'attentato, ma siti vicini al radicalismo islamico hanno esultato alla notizia dell'attacco. Il suo ritratto ricorda quello di altri giovani terroristi dell'Isis francesi e di Bruxelles.
Le indagini
Il ministero dell'Interno francese, intanto, indaga e frena sulla pista terroristica: la "matrice terroristica" dell'attentato "in questo momento non può essere asserita" ha spiegato a Franceinfo Nunez, aggiungendo: "Dobbiamo stare molto attenti quando parliamo di un attacco. L'aggressore non era conosciuto per reati legati al terrorismo. Durante la sua permanenza in carcere che è stata rilevata una radicalizzazione della pratica religiosa ed è stato monitorato", ha precisato.