Chi era Idy Diene, il senegalese ucciso a Firenze
Il venditore ambulante aveva adottato la figlia di suo cugino Samb, ucciso nel 2011 dall'estremista di destra Gianluca Casseri
La comunità senegalese di Firenze è tornata in piazza per protestare dopo l'assassinio di Idy Diene, senegalese ucciso a colpi di pistola da Roberto Pirrone, il 65enne che intorno alle 12 dello scorso 4 marzo ha sfogato la sua follia omicida sul ponte Vespucci di Firenze. L'assassino ha dichiarato di essere uscito di casa armato con l'intenzione di suicidarsi ma di "non aver trovato il coraggio" decidendo così di sfogare la sua frustrazione sul primo passante incontrato. 6 colpi di pistola, due dei quali hanno colpito Diene uccidendolo. La polizia ha escluso la motivazione razziale del gesto ma l'omicidio ha scatenato la rabbia della comunità senegalese di Firenze per un dramma che si ripete: 7 anni fa fu ucciso con le stesse modalità Samb Modou, cugino di Idy Diene.
Il saggio della comunità
Idy Diene aveva 54 anni, da quasi 20 viveva in Italia con regolare permesso di soggiorno e faceva il venditore ambulante. Per la comunità senegalese di Firenze era semplicemente "il saggio", un riferimento per i più giovani che tutte le mattine arrivava in treno da Pontedera, in provincia di Pisa, per vendere la sua merce nel capoluogo toscano. Era originario di Mont Rolland, in Senegal, la stessa cittadina dalla quale proveniva il cugino Samb, ucciso a Firenze nel 2011 con le stesse modalità: era il 13 dicembre, il giorno della strage di Firenze.
La strage di Firenze
Erano le 12,30 del 13 dicembre 2011 quando Gianluca Casseri, estremista di destra e sostenitore di Casapound, arrivò in piazza Dalmazia impugnando una pistola magnum 357. Aprì il fuoco su un gruppo di senegalesi uccidendo Samb Modou, cugino di Idy Diene, e Diop Mor. Altri tre senegalesi, Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike furono feriti in modo grave. Dopo l'assalto omicida le forze dell'ordine iniziarono una caccia all'uomo che si concluse nel parcheggio sotterraneo del Mercato Centrale con il suicidio di Casseri. Anche in quell'occasione la comunità senegalese protestò pubblicamente con un corteo, momenti di tensione che sfociarono in disordini con cassonetti rovesciati ed alcune vetrine di negozi distrutte. Una delegazione fu poi ricevuta dall'allora sindaco Matteo Renzi e dal presidente della Regione Enrico Rossi.
La figlia adottiva
Dopo la morte del cugino Samb, Idy Diene aveva deciso di prendersi cura della nipote 18enne, adottandola a distanza e facendola studiare a Mont Rolland con i soldi guadagnati in Italia. Idy si era avvicinato anche a Rokhaya Mbengue, la vedova di Samb che nel frattempo aveva ottenuto la cittadinanza italiana. Gli amici hanno raccontato che la figlia li avrebbe raggiunti presto a Firenze per riunire finalmente la famiglia, un progetto di vita semplice che per la seconda volta è stato spazzato via dalla follia di un italiano.