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Cina: scontro aperto con Trump sulle isole del Mare Cinese Meridionale

Le parole sui territori contesi di Tillerson, futuro segretario di Stato, scatenano la reazione dei media orientali: "Se insistono, sarà guerra"

Il tycoon non si è ancora insediato alla Casa Bianca, ma sono già scintille tra l'amministrazione Trump e la Cina, tra i bersagli preferiti del presidente repubblicano anche in campagna elettorale. A innescare la crisi diplomatica sono state le recenti dichiarazioni di Rex Tillerson, ex-ceo del gigante del greggio ExxonMobil e segretario di Stato americano designato, che ha chiesto al Senato americano di inviare a Pechino "un chiaro segnale" sul controllo delle isole contese nel Mare Cinese Meridionale, paragonando la situazione "alla presa della Crimea da parte della Russia".

Le minacce dei media
"I cinesi stanno prendendo territori o il controllo o stanno dichiarando il controllo di territori che non sono di diritto della Cina", ha quindi aggiunto Rex Tillerson e a distanza di 48 ore è arrivata la reazione da Oriente, non per canali ufficiali ma attraverso i media. "A meno che Washington non stia pianificando di dichiarare guerra su larga scala nel Mare Cinese meridionale, qualsiasi altro approccio per prevenire l'accesso cinese alle isole sarebbe sciocco", ha ad esempio scritto il tabloid Global Times, uno dei più influenti quotidiani cinesi in un editoriale dal titolo "Solo un bluff per il Senato?".

Senza risparmiare critiche a Tillerson ("il più controverso membro della squadra di Trump"), il Global Times invita poi a non interpretare la calma con cui la Cina sta affrontando la questione come un segnale di arrendevolezza. Anzi: "Se il team diplomatico di Trump intende impostare il futuro delle relazioni sino-statunitensi come sta facendo adesso, sarà meglio prepararsi a uno scontro militare", scrive ancora il tabloid, le cui opinioni rispecchiano - come ovviamente per tutti i media cinesi - quelle del governo di Pechino. 

Il precedente della sonda
Le dispute di sovranità riguardanti il Mare Cinese Meridionale sono già state oggetto di tensioni tra la Cina e Donald Trump durante la comunque contenuta crisi sino-americana innescatasi lo scorso dicembre dopo il sequestro di una sonda sottomarina statunitense da parte della marina cinese in una zona al largo delle Filippine. "Se la tengano!", aveva allora twittato il tyccon, dicendosi anche sdegnato per un gesto "senza precedenti". L'incidente si era poi concluso nel giro di pochi giorni con la restituzione della sonda al Pentagono da parte del Ministero della Difesa cinese, mentre i termini della contesa sembrano oggi decisamente più a rischio di complicazioni diplomatiche.

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Redazione