Colonia: 19 indagati per le donne molestate a Capodanno, mentre sale la xenofobia
La voglia di vendetta sommaria alla base di due aggressioni nella città tedesca. E la comunità islamica avverte: "Nuova dimensione di odio"
Travolta dalle polemiche, con pesanti accuse di inefficienza formulate dallo stesso ministro dell'Interno del Nordreno-Westfalia Ralf Jaeger, la polizia di Colonia sta indagando su 19 sospetti, 10 richiedenti asilo e 9 presunti clandestini, per le molestie sessuali in serie (516 le denunce totali) verificatesi la notte di Capodanno a opera di circa un migliaio di uomini di sicura origine araba. Secondo un rapporto presentato dallo stesso ministro Jaeger, quattro sono già in stato di fermo ma esclusivamente con l'accusa di furto, mentre non sono ancora chiare le accuse formulate nei confronti degli altri.
Sicuramente xenofoba, e volta a soddisfare il desiderio di vendetta sommaria, è invece la matrice degli attacchi xenofobi avvenuti nella serata di domenica sempre a Colonia, dove sei pachistani (due dei quali costretti poi a cure ospedaliere) sono stati aggrediti nella serata di domenica nei pressi della stazione da un gruppo di una ventina di persone, che hanno poi livemente feito anche un siriano di 39 anni. Secondo quanto riferito dalla polizia, che sta indagando anche su questi due episodi di violenza, le aggressioni hanno avuto luogo dopo che alcune persone si sono accordate sui social network per scendere in strada a Colonia e prendersela con persone "visibilmente non-tedesche".
Le due aggressioni confermano tra l'altro la crescita in Germania di un sentimento di ostilità verso la comunità islamica in particolare e gli stranieri in generale, come denunciato da Aiman Mazyek al Koelner Stadt Anzeiger, presidente del Consiglio centrale dei musulmani tedeschi: "Viviamo una nuova dimensione di odio", ha dichiarato ai media, raccontando di una crescita esponenziale nelgi ultimi giorni di minacce e insulti via social media e anche con telefonate dirette alla sua Associazione. E anche un sondaggio condotto dall'Istituto Forsa conferma la tendenza: se infatti dal campione intervistato emerge che il 60% dei tedeschi non ha cambiato parere nei confronti dei profughi, il 37% ha invece risposto di vedere più negativamente e criticamente gli stranieri dopo i fatti di Colonia, con il 57% che ha anche dichiarato di temere che l'aumento dei profughi possa segnare una crescita della criminalità in Germania.
Un'azione organizzata
Le denunce alla polizia di Colonia per violenze subite durante la notte di Capodanno in Germania sono salite a 516, il cui 40% ha a che fare con molestie a sfondo sessuale. E il ministro della Giustizia tedesco dà una lettura che suona quasi inevitabile, anche se per ora indimostrata: quegli attacchi "devono essere stati organizzati".
Ad Amburgo i casi sono 133, e all'elenco delle città tedesche che hanno registrato il fenomeno, Duesseldorf, Francoforte, qualche episodio a Berlino, si aggiunge l'irruzione di 500 uomini che hanno forzato l'ingresso di una discoteca di Bielefeld, in Westfalia, dove molte donne hanno poi subito attacchi e molestie. "Quando si incontra un'orda del genere per commettere reati, deve esserci dietro una qualche forma di organizzazione. Nessuno puo' venirmi a raccontare che non sia stato preparato o concordato", ha detto il ministro Heiko Maas alla Bild am Sonntag, il delegato alla Giustizia del gabinetto Merkel, un socialdemocratico.
Le indagini
E si indagherà con grandissima attenzione, ha aggiunto, al possibile collegamento fra gli episodi accaduti nelle diverse città tedesche. In stretto contatto con il suo dicastero, lavora in queste ore il ministero dell'Interno guidato da Thomas De Maiziere, che dalle pagine della Frankfurter Allgemeine Zeitung ha annunciato misure "veloci": più polizia nelle strade, più videosorveglianza, e leggi più dure. "Dobbiamo fare di tutto perchè cose del genere non si ripetano".
Nonostante qualche differenza di accenti, i partner della Grosse Koalition, di fronte all'emergenza, sembrano parlare la stessa lingua: già oggi i referenti dell'Unione di Merkel e dell'Spd si confronteranno per concordare la linea, e i socialdemocratici hanno fatto sapere attraverso il capogruppo parlamentare Thomas Oppermann di essere interessati ad una "intesa veloce" sul da farsi.
Il pugno duro del CDU
Mentre il Bundestag si occuperà del caso in settimana: non è escluso neppure un intervento della cancelliera, che potrebbe affrontare l'emergenza profughi e l'allarme molestie, chiarendo la posizione del suo governo. Dalla città di Magonza, dove la Cdu ha dibattuto per due giorni, in clausura, registrando l'umore "sottoterra" della base, è già uscito un messaggio chiaro: la linea adesso è quella del pugno duro.
I cristianodemocratici vogliono che in futuro chi commette reati in Germania perda il diritto d'asilo. Ed è emersa anche la richiesta pressante, a Frau Merkel, di ridurre entro l'estate il numero degli arrivi di migranti nel Paese. Scampata al tormentone del "tetto limite" che la Csu bavarese rivendicava per i richiedenti asilo in Germania, la cancelliera è di nuovo al centro di più fuochi, e ora più che mai ha bisogno del sostegno dei partner dell'Europa.
La nuova durezza della cancelliera - cui oggi preme soprattutto rassicurare la popolazione sconvolta e frenare l'ascesa degli xenofobi di Pegida e del partito di destra Alternative fuer Deutschland - è già evidente, ed è stata registrata anche dai suoi.
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Venerdì 8 gennaio
Trentuno persone sono state identificate nell'ambito delle indagini sulle violenze a Colonia nella notte di San Silvestro. Fra questi 18 sono richiedenti asilo. Lo ha comunicato il ministero dell'Interno.
Intanto il capo della polizia della città si è dimesso.
Fra gli identificati dalla Bundespolizei, ha sottolineato il portavoce di governo in conferenza stampa, ci sono 9 algerini, 8 marocchini, 4 siriani, 5 iraniani, un iracheno, un serbo, uno statunitense, e due tedeschi. Non sono state divulgate le nazionalità dei richiedenti asilo, per i quali è stato specificato che non sono sospettati di molestie sessuali. I dati riferiti dal portavoce di governo riguardano soltanto i casi di competenza della polizia federale - la sicurezza è affidata alle regioni in Germania - e dunque relativi agli eventi accaduti nell'area della stazione centrale di Colonia e in un raggio di 30 metri.
Intanto sono stati rimessi in libertà i due ragazzi nordafricani di 16 e 23 anni, fermati nell'ambito delle indagini sulla notte di San Silvestro a Colonia. I sospetti a loro carico non sono stati confermati dalla Procura, secondo la Dpa. Gli inquirenti avevano sequestrato dei cellulari con le immagini relative ad aggressioni a donne (secondo quanto riportato dal Koelner Stadt Anzeiger), e un foglietto di appunti con frasi in arabo e tedesco con espliciti riferimenti sessuali.
Lo sdegno di Angela Merkel
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ritiene importante "che la piena verità sia messa sul tavolo" senza "sconti ed edulcorazioni". Diversamente si avrebbe un "danno" allo stato di diritto e alla grande maggioranza dei profughi che non ha alcuna colpa e cerca protezione. Lo ha detto il portavoce Georg Streiter. "Ovviamente non è accettabile che una piccola minoranza metta a rischio questo con reati del genere", ha aggiunto. "Qui non si tratta in prima linea di profughi, ma si tratta di criminalità", ha continuato il portavoce.
Le molestie sessuali denunciate da tantissime donne a Colonia nella notte di San Silvestro sono "atti ripugnanti e criminali assolutamente inaccettabili per la Germania". Angela Merkel prende la parola sulle aggressioni di massa commesse fra il celeberrimo Duomo e la stazione, e dicendosi turbata - l'accaduto "è insopportabile per me anche sul piano personale" - a questo punto non esclude la via delle espulsioni rapide.
Slovacchia: stop ai musulmani
I tedeschi hanno diritto a una risposta adeguata alle gravi circostanze, con misure giuridiche e interventi sulla sicurezza. E mentre il dibattito infervora l'Europa, con una presa di posizione durissima della Slovacchia che annuncia di voler chiudere le frontiere ai profughi musulmani, aumentano le denunce. Non solo a Colonia, dove il bollettino quotidiano ne rende note 121 - a fronte di 16 sospettati di cui ancora non si conoscono i nomi - ma anche ad Amburgo, dove nella stessa notte sono state aggredite sessualmente almeno 70 donne nel quartiere della movida di St Pauli. E a Salisburgo, dove pure, trascorsi alcuni giorni, vengono segnalati dei casi.
Le indagini in altre città
Le indagini nelle diverse città - spuntano denunce anche a Stoccarda - procedono senza ravvedere per ora indizi di eventuali collegamenti. Ma è chiaro che ciò che è accaduto è inedito. Un fenomeno "nuovo", stando alla polizia di Amburgo, che contattata dall'Ansa spiega che non si era mai visto nulla del genere neppure nel quartiere a luci rosse del porto, dove nel tratto "Grosse Freiheit" del Reeperbahn chi ha subito le molestie stava festeggiando le prime luci del nuovo anno.
In un rapporto della polizia pubblicato dalla Bild si ha la misura di quanto la situazione, a Colonia, fosse finita del tutto fuori controllo. "Donne con accompagnamento o senza, camminavano nel fuoco di fila di una massa di uomini alcolizzati, in un modo che non si può descrivere". Chi stila il verbale parla della "frustrazione" degli agenti di fronte a una massa di uomini che li hanno attaccati con bottiglie e ogni sorta di mezzo incendiario. "Ci potevano anche essere dei morti" nel caos. E di fronte alle decine di denunce di donne e ragazze in lacrime, che riferivano delle molestie subite da uomini ubriachi "nordafricani o di origine araba". Ma a quel punto, si legge nel rapporto, non era più possibile identificare i responsabili.
Linea dura
Il dossier cita anche le provocazioni di alcuni migranti, lanciate proprio contro gli agenti, che tentavano con difficoltà di sgomberare la strada. "Sono siriano, dovete trattarmi amichevolmente, mi ha invitato Frau Merkel", viene citato uno di loro. Mentre un altro, "con un ghigno", ha strappato un permesso di soggiorno: "Non potete farmi niente, domani me ne prendo un altro", ha ironizzato. La stessa polizia è però sotto accusa per aver reagito tardi, avendo ricevuto le informazioni sugli attacchi alle donne ben prima della mezzanotte. Inoltre avrebbero negato informazioni circa la provenienza degli aggressori. "Dobbiamo analizzare se sia stato fatto tutto il necessario sul fronte delle espulsioni, per dare un segnale chiaro anche qui a chi non intende rispettare il nostro ordinamento giuridico", è stato il commento della cancelliera, che dopo giorni di silenzio ha dato man forte alla posizione del ministro della Giustizia Heiko Maas secondo il quale se fra gli aggressori dovessero esserci dei profughi potrebbero essere rapidamente espulsi.
La linea dura della cancelliera non placa però le polemiche, anche contro le sue politiche, nel resto del continente. Il premier slovacco Fico ha annunciato in serata che Bratislava non accoglierà più rifugiati musulmani: "Non vogliamo che in Slovacchia accada quello che è successo in Germania". E anche la nuova Polonia del Pis di Kaczynski ha già impugnato i fatti di Colonia per dichiarare guerra sul fronte delle politiche dei migranti.(ANSA).