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ANDREW CABALLERO-REYNOLDS/AFP/Getty Images
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Come gli Usa si preparano alla guerra con la Corea del Nord

Quando e se la diplomazia fallisce. Le nuove esercitazioni anti-Kim Jong-un degli Stati Uniti

Mentre le due Coree non lasciano cadere nel vuoto l’apertura reciproca dimostrata dall’inizio del 2018 sulla possibilità di inviare atleti e ricevere delegazioni alle Olimpiadi invernali, gli Stati Uniti (solo apparentemente in attesa di decisioni) prendono provvedimenti e si organizzano per un’imminente guerra che nessuno vuole ma alla quale tutti pensano.

Secondo quanto riportato dal New York Times gli ufficiali e le truppe americane si stanno preparando in modo “silenzioso” ma, a guardar bene, evidente.

Le nuove strategie americane

A metà dicembre 2017 a Fort Bragg, in North Carolina, 48 tra elicotteri Apache e cargo Chinook sarebbero decollati per un’esercitazione che prevedeva lo spostamento di truppe e attrezzature sotto il fuoco dell'artiglieria nemica. Una manciata di giorni dopo, in Nevada, 119 soldati dell'82ª Divisione aviotrasportata sono stati paracadutati da alcuni C-17 simulando un'invasione straniera.

Guardando al futuro prossimo, per il mese di febbraio il Pentagono ha previsto più di 1.000 soldati riservisti che si eserciteranno su come trasferire in fretta le forze militari all'estero e, anche in vista delle Olimpiadi invernali di Pyeongchang, ha progettato di inviare nuove truppe speciali nella zona sud coreana, che altro non sono che un primo passo verso la creazione di una task force “anti-terrorismo” simile a quelle già messe in piedi in Iraq e Siria.

Cosa significano le nuove esercitazioni

Per le forze armate americane, dove la pianificazione di emergenza è come un mantra inculcato nella mente di ogni ufficiale, ogni decisione e strategia fa parte della routine prevista dagli allenamenti standard del Dipartimento della Difesa.

Nonostante questo, la portata e la tempistica delle nuove esercitazioni suggeriscono una rinnovata attenzione che rende i soldati americani più preparati a quello che tanti paventano potrebbe verificarsi con la Corea del Nord.

I vertici americani pro diplomazia

Ovviamente, c’è anche chi non sostiene l’uso delle armi a tutti i costi. Il segretario alla Difesa Jim Mattis e il generale Joseph F. Dunford Jr., presidente del Joint Chiefs of Staff, dicono che la diplomazia è la giusta strada per affrontare le ambizioni nucleari di Pyongyang. Una guerra con la Corea del Nord, aveva detto Mattis in agosto, sarebbe "catastrofica". Per tutti. Ma là dove il dialogo fallisse?

Volano parole grosse tra Trump e Kim

Nei mesi sono volate parole grosse tra il presidente Usa Donald Trump e il dittatore coreano Kim Jong-un. Di sicuro sono state pronunciate frasi di fuoco che hanno inasprito i rapporti. Le minacce di Trump a settembre ("distruggere totalmente la Corea del Nord") o le prese in giro al leader nordcoreano (Kim è statao definito "Rocket Man") hanno portato a risposte altrettanto incendiarie da parte del giovane dittatore ("Schiereremo il più alto livello di contromisure della storia contro gli Stati Uniti” e “Il signor Trump come un mostro mentalmente squilibrato").

La mancata preparazione al peggio

Ma poiché il timore dei vertici Usa è che dalle parole si passi ai fatti, il Capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Mark A. Milley, in diversi recenti incontri al Pentagono, ha ricordato che fondamentale in questa situazione resta la “preparazione” americana. E lo ha fatto citando due storici disastri militari satunitensi dovuti proprio alla mancanza di organizzazione preventiva: la sfortunata battaglia del Passo di Kasserine (che rappresentò uno dei primi scontri su grande scala tra truppe Usa e tedesche durante la seconda guerra mondiale) e quando l’unità mal equipaggiata, la Task Force Smith, venne presa dalle truppe della Corea del Nord nel 1950 durante la guerra di Corea.
Due scenari che potrebbero ripresentarsi se gli Stati Uniti si presentassero non prionti al peggio contro la Corea del Nord.

Per questo l'esercitazione dell’82esima divisione, che ha sorvolato il Nevada il mese scorso, e che è stata soprannominata Panther Blade, è da considerarsi più significativa delle altre avvenute in precedenza. Il dispiegamento dei paracadutisti, gli elicotteri, gli spostamenti dell’artiglieria, i rifornimenti di carburante e munizioni sono manovre destabilizzatrici per la Corea del Nord che predispongono gli Stati Uniti a combattere fin da subito, senza indugi e su diversi fronti una sempre più probabile guerra. 

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Chiara Degl'Innocenti