Come il glifosato avrà conseguenze sulla crisi tedesca
Il colpo di mano del ministro Schmidt a favore dell'uso del diserbante della Monsanto in Europa, da ora man forte alla Merkel per passare all'incasso
Il pasticciaccio brutto del Glifosato rischia di cambiare il corso della crisi tedesca. Ammesso per altri cinque anni nell'agricoltura europea grazie al decisivo voto della Germania a Bruxelles, questo erbicida chimico della Monsanto rischia ora di avvelenare il clima politico a Berlino.
Cosa è successo
Il ministro dell'agricoltura Christian Schmidt, della bavarese CSU (il partito da sempre indicato come il gemello della CDU nazionale), ha infranto un codice deontologico molto importante nella cultura tedesca, quello della fiducia. Tradendo l'indicazione del governo Merkel, e anche della maggioranza dell'opinione pubblica, ha votato a favore di questo diserbante accusato, non a torto, di misfatti. Il suo nome commerciale è Roundup, la sua reputazione pessima.
Più del vincolo di mandato e di coscienza forse per il bavarese Schmidt ha contato il vincolo di lobby, dal momento che la tedesca Bayer sta completando l'acquisizione della Monsanto, si parla di gennaio 2018, con tutto l'immenso arsenale di diserbanti e OGM che hanno sino ad oggi accompagnato la cattiva fama del colosso americano.
Un accordo da 66 miliardi di dollari farà della Bayer il principale produttore di chimica dell'agricoltura mondiale; tanti soldi ma certo non sufficienti a comprarsi la memoria e la sensibilità di una Germania attonita. Angela Merkel chiede spiegazioni alla CSU, così tutta la politica tedesca.
Cos'è il glifosato
L'agrochimica è un tassello fondamentale dell'economia moderna intesa nel suo complesso, e le drammatiche ricadute dell'uso di diserbanti sospettati di apparentamenti con la diossina non può essere derubricata a materia per esperti.
Il Glifosato, e il principio attivo denominato TCDD, era già presente nella guerra del Vietnam della tragica vicenda ?Agent Orange? (il diserbante della Monsanto che causa ancora oggi malformazioni e mutazioni genetiche) ed è noto in gran parte dell'America Latina col nome di ?agritoxico?, dove è il principale indiziato di tumori, malattie genetiche e leucemie spesso mortali.
Non dimentichiamo che oggi, nel mondo, il 94% delle coltivazioni di soia e il 92% di quelle del mais sono ormai varianti di sementi OGM creati dai laboratori della Monsanto. Di naturale non c'è più nulla.
I risvolti politici della vicenda
A questo punto, Merkel potrebbe andare all'incasso. Entro la fine di dicembre, infatti, il Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier dovrà trovare uno sbocco alla crisi (incomprensibile per molti tedeschi) e l'impressione è che voglia premiare chi ha dato segno di responsabilità.
Se Christian Lindner, leader dei liberali di Fdp, facendo saltare le trattative per il governo ha ammesso la propria inadeguatezza a ruoli d'esecutivo, ora anche la CSU paga dazio per la figuraccia del Glifosato. Prima delle urne ritorna quindi in gioco la carta della Grande Coalizione ma anche quella del governo di minoranza.
Infatti sia la SPD, che non ha approfittato della rottura di Lindner come occasione per auto proporsi al governo (nonostante abbia i voti), sia i Verdi (che allo stesso Lindner avevano fatto grandi concessioni durante le trattive Giamaica), hanno dimostrato di essere forze dialettiche desiderose di trovare una sintesi politica. Tutto l'opposto di Liberali e CSU appunto.
Il governo di minoranza, il Minderheitsregiuerung come lo chiamano i tedeschi, trova invece consensi nei settori più avanzati dell'opinione pubblica. La regista Cuini Amelio Ortiz, da Berlino, ci ricordava appena ieri l'esempio dell'ex sindaco Klaus Wowerait, come quello di altri Länder (Sassonia e Renania Settentrionale) dove i locali governi di minoranza a guida SPD hanno dato in passato e danno oggi risultati soddisfacenti, prima di tutto per i rappresentanti delle opposizioni che si sentono parte attiva del processo decisionale.
La Germania federale potrebbe quindi andare verso la ?federalizzazione? del governo centrale, con l'esperimento di un governo di minoranza, sostenuto da CDU, SPD, Verdi e dalla coscienza individuale di altri deputati conservatori poco inclini a mandare giù il boccone avvelenato del Glifosato a futuro marchio Bayer?
Di certo la crisi politica tedesca avrà un decorso più breve della battaglia contro la chimica in agricoltura, che si annuncia lunga e, dopo il voto di Bruxelles, tutta in salita.