Come l'Isis uccide i gay
Una benda sugli occhi. Il volo dal punto più alto della città. E, se serve, la lapidazione per il reato di "omosessualità"
Gli orrori di cui si rendono autori gli uomini dell'Isis appaiono sempre più efferati: un uomo, accusato di essere gay, è stato "defenestrato" da un palazzo e poi, una volta a terra, forse perchè sopravvissuto al terribile volo, è stato lapidato dalla folla a terra. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, che ha ottenuto l'informazione dalla sua rete di attivisti sul terreno, è' accaduto alla fine del mese di gennaio, nella città siriana di Raqqa.
Le raccapriccianti immagini, pubblicate online dai fanatici estremisti, mostrano un uomo sulla cinquantina, con gli occhi bendati, seduto su una sedia di plastica bianca, a cui si aggrappa con le mani: lo circondano due miliziani con il volto coperto che, sul bordo di un edificio, lo sospingono. Un'altra foto, stavolta presa dal basso, mostra l'uomo che precipita nel vuoto. Infine una foto scattata dall'alto mostra una piccola folla, tra cui anche bambini e donne, raccolta a circolo attorno quello che sembra il corpo della vittima, riverso a terra; e gli lanciano pietre.
Secondo il quotidiano britannico The Mirror, poco prima gli era stata letta la sentenza: per il reato di omosessualità, la pena sembra ormai esser sempre la stessa, si viene lanciati dal più alto punto della città. È la quarta volta in poche settimane che il gruppo jihadista utilizza il brutale metodo di esecuzione per la presenta omosessualità di qualcuno.