Cos'è il Daca e chi sono i Dreamers
Tutto quello che c'è da sapere sulla decisione dell'amministrazione Trump di abolire il Deferred Action for Childhood Arrivals
Donald Trump, su iniziativa del segretario generale Jeff Sessions, vuole interrompere entro il 5 marzo il Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA), il programma che tutela i Dreamers, i migranti arrivati negli Stati Uniti irregolarmente da bambini. Ma la giustizia statunitense blocca la sua decisione, proprio a poche ore dall'incontro alla Casa Bianca tra legislatori repubblicani e democratici per lavorare a un'intesa bipartisan e sciogliere l'impasse sul tema.
Il giudice William Alsup di San Francisco ha emesso una sentenza di 49 pagine che ordina all'amministrazione Trump di ripristinare il programma noto come DACA, introdotto dall'amministrazione Obama, che concede lo status temporaneo di immigrato regolare alle persone arrivate in America irregolarmente da bambini o comunque in giovane età. Il governo è chiamato a mantenerlo su base nazionale agli stessi termini e alle stesse condizioni in vigore prima della rescissione, in attesa di giudizio finale o di altro ordine.
Ma facciamo chiarezza per capire bene di cosa stiamo parlando.
Cos'è il Daca
Il Daca è il programma del governo federale degli Stati Uniti, creato nel 2012 dall'amministrazione di Barack Obama, che offre alle persone arrivate illegalmente negli Usa da bambini (i cosiddetti "Dreamers") il diritto temporaneo di due anni di vivere, studiare e lavorare legalmente in America, se rispettano alcune condizioni: non avere precedenti penali di alcun tipo, non commettere atti che ledano la sicurezza, frequentare la scuola o il servizio militare. In tal caso, il diritto di permanenza si rinnova di due anni in due anni dando ai giovani la possibilità di iscriversi al college o essere assunti in un posto di lavoro.
Chi sono i "Dreamers"
I destinatari del Daca sono definiti "Dreamers", in quanto destinatari di un programma che è frutto di un compromesso politico partito dal DREAM Act (Development, relief and education for alien minors Act) che l'amministrazione Obama aveva presentato e che prevedeva la residenza legale negli Usa a tutti i bambini giunti in America senza documenti.
Per essere un "dreamer" e dunque partecipare al Daca, bisogna essere privi di documenti legali (quindi con lo status di immmigrato irregolare) su territorio americano e avere meno di 31 anni al 15 giugno 2012 (data di entrata in vigore del provvedimento). I Dreamers inoltre devono essere arrivati in territorio americano prima di aver compiuto il 16esimo anno di età e averci vissuto almeno a partire dal giugno 2007. Secondo i dati forniti dalla Casa Bianca, si tratta per lo più di persone provenienti da Messico, El Salvador, Guatemala e Honduras. In totale circa 800 mila persone ne hanno già usufruito.
Cosa vuole fare l'amministrazione Trump
Durante la campagna elettorale Donald Trump aveva più volte dichiarato di voler smantellare il Daca. A settembre 2017 ha incaricato il Congresso di trovare entro sei mesi una soluzione alternativa che blocchi lo status di Dreamers. In realtà basterebbe revocare il provvedimento firmato da Obama ma probabilmente la volontà dell'amministrazione Trump è di formulare un nuovo provvedimento più restrittivo per autorizzare lo status di residenza a tempo.
Cosa succede ai Dreamers
Se il Daca dovesse venire meno, a partire dal marzo 2018 non sarà più possibile chiedere lo status di Dreamer e per chi ne possiede giù uno il termine ultimo di scadenza diventerebbe marzo 2020. A quel punto scatterà l'obbligo di rimpatrio forzato nel paese di nascita.
Perché il provvedimento è a rischio
L'abolizione del DACA mette a dura prova il Congresso. Oltre a trovare contrari i Democratici, anche buona parte dei Repubblicani si dice contraria all'abolizione del DACA, tra cui figure di spicco come Paul Ryan e John McCain. Si tratta dunque di una dura battaglia che potrebbe concludersi male per Trump, come già accaduto nel caso dell'abolizione (mai riuscita) dell'Obamacare.