Fatto il bonus bici, scatta subito la truffa online
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Economia

Fatto il bonus bici, scatta subito la truffa online

Il giorno dopo il click day, i voucher spuntano sulle piattaforme di scambio, dove qualcuno tenta di venderli. Un imbroglio ai danni dello Stato, ma anche degli eventuali acquirenti. Perché i buoni sono nominativi e prima di incassarli i negozianti devono validarli.

Non bastava l'odissea per cercare di registrarsi e mettere le mani su uno dei preziosi tagliandi. No. Il Buono mobilità, pensato dal governo per restituire agli italiani parte della spesa sostenuta per l'acquisto di biciclette, monopattini e affini, è oggetto di una truffa. La scoperta emerge qualche ora dopo l'esaurimento dei fondi messi a disposizione dal Ministero: 215 milioni di euro stanziati e bruciati nell'arco della prima giornata in cui era possibile attivare la procedura online.


C'è chi quel buono lo ha chiesto ed evidentemente ottenuto per altri fini. Basta andare su Ebay, la piattaforma di vendite e scambi online, per trovare traccia del mercato parallelo nato dopo la fine della distribuzione a pioggia. Ci sono almeno due inserzioni in cui il Buono mobilità, in entrambe i casi da 500 euro, offerti alla modica cifra di 399 euro (più nove di spedizione) o 389 euro (spedizione gratuita). Inserzioni create da utenti che risultano iscritti da anni alla piattaforma.

Una truffa, ai danni dello Stato e degli eventuali acquirenti, perché quei buoni sono nominativi e prima di incassarli i negozianti dovranno validarli. Come si legge nel Manuale Esercente, un file di 19 pagine pubblicato sul sito www.buonomobilita.it, gli esercenti possono validare il voucher sul sito o tramite un web service.

Nel primo caso, spiega il manuale, «gli esercenti possono verificare e validare i buoni esibiti dai beneficiari utilizzando la funzionalità esposta all'interno dell'area autenticata "Valida Buono"». In alternativa, il negoziante può validarli attraverso un web service, a condizione però di essere essere «dotato del certificato di autenticazione».



Se il codice del buono viene riconosciuto, l'applicazione visualizza tutte le informazioni del buono, dall'intestatario al valore (60% del costo totale per un massimo di 500 euro), compresa la differenza che l'acquirente deve versare al venditore. A scopo precauzionale, il sito del Ministero dell'Ambiente aggiunge: «Eventualmente l'esercente può verificare il beneficiario anche tramite l'esibizione di un documento d'identità».

Visto che, «per ogni buono riscosso, all'esercente viene riconosciuto un credito da dichiarare in sede di fatturazione elettronica», è però molto probabile che il negoziante controlli in ogni modo che i documenti del potenziale acquirente siano in regola. Una volta effettuate tutte le verifiche preventive, può finalmente validare il buono, cliccando sul tasto «Acquisisci».

Chi abboccherà alla truffa organizzata su Ebay, insomma, non potrà poi usare il voucher. E ben gliene incoglierà, se avrà pensato di approfittarne per frodare lo Stato.

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Giovanni Capuano