Stranieri e criminalità, il problema esiste: lo dice il Capo della Polizia
Il Prefetto Gabrielli conferma: "Gli stranieri che sono il 12% della popolazione compie il 33% dei reati". Come la mettiamo ora?
«I dati sulla criminalità sono incontrovertibili, da 10 anni c’è un trend complessivo di calo dei reati. Ma c’è anche, negli ultimi anni, un aumento degli stranieri coinvolti tra arrestati e denunciati, questo è inequivocabile».
Boom! A lanciare la bomba è il Prefetto Franco Gabrielli, Capo della Polizia durante un convegno a Roma in cui ha illustrato gli ultimi dati sulla criminalità e sicurezza in Italia. Ed i numeri, ha spiegato Gabrielli sono "inequivocabili". Sgomberiamo subito il campo dai malintesi: Gabrielli è da sempre uomo dello Stato, stimato da tutti, anche dall'attuale Governo. Non ha la tessera della Lega, non va a Pontida e nemmeno al Papeete. Quindi quando fa un'affermazione questa non è macchiata da chissà quale idea politica ma basata su fatti, conoscenze, esperienza.
"Gli stranieri - ha spiegato - sono responsabili del 33% dei reati; ed essendo il 12% della popolazione questo dà la misura del problema". Traduzione: in Italia c'è un problema sicurezza legato agli stranieri, regolari e non. I reati infatti nel loro complesso stanno calando ma ben un crimine su 3 vede come responsabile uno straniero. E, da questo punto di vista, non c'è alcuna riduzione.
A voler fare i precisi il rapporto tra un cittadino italiano e la criminalità è dello 0,75%. Lo stesso rapporto calcolato per uno straniero è del 33%, cioè oltre 40 volte tanto.
Un'ammissione non da poco quella di Gabrielli che sdogana quell'idea che il problema della sicurezza legato agli stranieri fosse solo un'affermazione malsana del Salvini o del razzista di turno. Invece è un dato di fatto, comprovato dai numeri.
Cifre e considerazioni che arrivano mentre i porti italiani sono aperti più che mai e le frontiere con gli altri paesi chiusi e blindati. Non c'è da star tranquilli, anzi, sicuri. Lo dicono i numeri, lo dice il Capo della Polizia.