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(Ansa)
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Cosa nasconde l'accordo di Azovstal

Putin da una parte può dire di aver conquistato Mariupol, Zelensky di aver salvato (con uno scambio di prigionieri) gli uomini di Azov. Forse l'inizio di un accordo più ampio

Al termine di una lunga trattativa più volte negata dalle parti è’ finito l’assedio dell'acciaieria Azovstal di Mariupol dopo che nella notte è stata completata l'evacuazione di 264 militari ucraini tra i quali ci sono 53 feriti alcuni dei quali (38) in gravi condizioni. I feriti sono stati portati a Novoazovsk località controllata dai russi, mentre gli altri 211 soldati sono stati trasferiti a Olenivka che si trova nel distretto di Donetsk dell'Ucraina orientale controllato dai filo-russi, dove verranno scambiati con prigionieri di guerra di Mosca, ha reso noto il ministero della Difesa di Kiev su Facebook. «I nostri eroi ci servono vivi» ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha anche ringraziato «i militari delle forze armate ucraine, dell'intelligence, della squadra dei negoziati, del Comitato internazionale della Croce Rossa, e dell'Onu». Il presidente ucraino ha poi concluso con «E’ iniziata l'operazione per far tornare i nostri militari a casa. E' un lavoro che richiede attenzione e tempi lunghi».

Il Comando militare supremo dell’Ucraina ha commentato così l’evacuazione dei soldati; «I difensori di Mariupol sono gli eroi del nostro tempo. Sono per sempre nella storia, mantenendo le posizioni ad Azovstal, non hanno permesso al nemico di trasferire gruppi fino a 17 gruppi tattici di battaglione (circa 20.000 membri del personale n.d.a) e in altre aree. Ciò ha impedito l'attuazione del piano per la rapida cattura di Zaporizhzhia, l'accesso al confine amministrativo delle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia e ci ha dato l'opportunità di preparare e creare linee difensive, dove si trovano oggi le nostre truppe» ha concluso Il Comando militare supremo. Quindi è tutto finito? Non proprio perché all’interno dell’acciaieria ci sarebbero secondo la BBC, alcuni combattenti che hanno ignorato l’ordine di evecuazione.

Resta da capire come questo accordo debba essere letto. Da una parte è innegabile il fatto che Mosca conquisti quella che, dopo le sconfitte a Kiev e Kharkiv era diventata la città simbolo della guerra. Dall'altra parte però è altrettanto vero che la de-nazificazione doveva passare per prima cosa dall'eliminazione degli uomini del Battaglione Azov, il cui destino invece è diventato merce di scambio con altri soldati russi. Sono in molti in realtà a credere che questo accordo sia non un punto di arrivo, ma di partenza di un dialogo più ampio sul conflitto che vede Putin ed il suo esercito sempre più in difficoltà.

Sempre nella giornata di ieri poco prima che iniziasse l’evacuazione dall'acciaieria Azovstal di Mariupol, i satelliti della Maxar Technologies Inc. hanno mostrato le fotografie di una nuova fossa comune scavata vicino al cimitero centrale di Mariupol. La fossa che era stata individuata dai giornalisti di Radio Svoboda e che è la quarta scoperta fino ad oggi, è composta da due trincee lunghe oltre 30 metri e sarebbe stata scavata già agli inizi di marzo. Secondo alcune stime a Mariupol i russi, avrebbero ucciso più di 25.000 persone.

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Stefano Piazza