Sui bambini profughi dall'Ucraina la caccia all'adozione facilitata dei russi
Uno dei massimi esperti di adozioni internazionale, in queste settimane in Ucraina, conferma una voce che gira da settimane: Mosca avrebbe snellito le adozioni dei bambini ucraini per trasformarli in cittadini russi
Continua a circolare in queste settimane la notizia che la Russia starebbe semplificando le procedure amministrative per adottare in via definitiva i bambini ucraini. Un’accusa pesante che parte direttamente da un sito governativo ucraino e dai profili social di Lyudmyla Denisova, commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino. In questo modo i bambini in fuga dalla guerra che secondo la commissaria sono stati portati in Russia con la forza (circa 200mila) saranno adottati con una procedura semplificata su cui la Duma sta lavorando. Un fatto che se confermato dagli organi internazionali che si occupano dei diritti dell’infanzia potrebbe far si che migliaia di bambini ucraini non tornino più a casa, l’ennesima crudeltà nei confronti della popolazione sotto attacco della Russia. La notizia come è già accaduto potrebbe far parte delle fake news della propaganda di guerra ma invece è stata confermata a Panorama da Gianfranco Arnoletti presidente del Cifa un Ente autorizzato dal Governo italiano a svolgere le pratiche d’adozione internazionale.
Cosa può dirci della notizia che i russi vogliano usare una procedura semplificata per adottare i bambini ucraini?
«Io credo che i russi considerino ormai tutto acquisito. Da quello che ci hanno raccontato i nostri rappresentanti sul posto i russi hanno una certa necessità di velocizzare il procedimento normale di adozione. Vogliono una procedura più veloce per far sì che questi bambini trovino una sistemazione, in pratica da qualche parte li devono mettere e quindi l’orientamento è fargli adottare alle famiglie russe con una procedura semplificata».
Secondo i vostri rappresentanti sul posto quanti bambini ucraini sono entrati in Russia?
«A me hanno parlato di centinaia di bambini ucraini soprattutto provenienti dal Donbass che verrano adottati con la procedura semplificata. C’è anche da dire che secondo la mia esperienza le richieste di adozioni da parte della Russia non sono frequenti, in Europa ad esempio sono inesistenti».
È vero che sarà sufficiente un documento identità per l’adozione come riportano alcuni media?
«Se così fosse non userei la parola semplificata perché nel caso mi sembrerebbe più opportuno dire che la procedura non ci sia proprio. Si poteva trovare una soluzione più umana con l’affidamento temporaneo presso le famiglie russe aspettando che i parenti o i genitori dei bambini ucraini venissero a cercarli dopo la fine di questa folle guerra.Il ricongiungimento dei bambini con le loro famiglie di origine è importante».
I russi viste le normative internazionali sulle adozioni possono utilizzare questo procedimento?
«A livello internazionale le cose che non possono fare i russi sono tantissime ma non mi sembra che questo sia stato un impedimento. Di norma quando si adotta un bambino in Ucraina c’è un ente come i servizi sociali che verifica che questo bambino sia adottabile e in questo caso con una guerra in corso si prevede l’affidamento temporaneo».