Parigi
(Ansa)
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Ancora un attentato a Parigi in nome di Allah

Torna la paura a Parigi dopo l’attacco terroristico di ieri sera nella zona del Quai de Grenelle, dove un uomo identificato come Armand Rajabpour. armato di coltello e martello, al grido di “Allah Akbar”, ha ucciso un cittadino tedesco-filippino e ha ferito altri due passanti. L’uomo è stato arrestato e la procura nazionale antiterrorismo sta indagando sui fatti. Secondo le prime informazioni, l'individuo, nato a Neuilly-sur-Seine (Hauts-de-Seine) nel 1997 di nazionalità francese, era conosciuto dalle autorità che lo avevano schedato come “Fiche S”. Armand R. sarebbe di origini iraniane e avrebbe preso in considerazione l'idea di partire per la Siria.

Secondo il ministro degli Interni Gérald Darmanin, Rajabpour viveva con i suoi genitori a Essonne. Come scrive Le Parisien durante l'estate del 2016 aveva già progettato un attacco a La Défense e per questo era stato condannato ad una pena detentiva dal Tribunale penale di Parigi. «È noto ai servizi segreti e alla giustizia», ha confermato Gérald Darmanin, recatosi sul luogo dell'attentato. Il ministro dell'Interno ha precisato che l'aggressore aveva scontato una pena detentiva di quattro anni, prima di essere rilasciato nel 2020. «Aveva già voluto compiere un'azione violenta ma era stato arrestato dalla DGSI prima di poterlo fare. Viene monitorato come persona con disturbi psichiatrici molto gravi. Era anche in cura psichiatrica e neurologica».

Poco dopo il suo arresto Rajabpour , ha dichiarato alla polizia «che non poteva piu’ sopportare l'uccisione degli arabi in Afghanistan e Palestina» , ha riferito Gérald Darmanin, e « che voleva morire come un martire». Quando è stato arrestato, ha minacciato le forze dell'ordine con un martello. La polizia ha poi utilizzato due volte una pistola a impulsi elettrici per immobilizzare l'aggressore, arrestato in Avenue du Parc de Passy.

In un video girato prima dell'attacco Armand Rajabpour si è dichiarato sostenitore dello Stato islamico e fedele al nuovo califfo Abu Hafs. Mentre scriviamo lo Stato islamico non ha ancora celebrato l’attacco ma quasi certamente lo farà come accaduto lo scorso 16 ottobre a Bruxelles dove Abdesalem Lassoued, 45enne di origine tunisina dopo aver giurato fedeltà all’Isis, ha ammazzato a colpi di kalashnikov due cittadini svedesi arrivati in Belgio per assistere alla partita di calcio Belgio-Svezia.

Una delle vittime, un turista filippino-tedesco, è stato rinvenuto in arresto cardiorespiratorio sul ponte Bir-Hakeim poco prima delle 22.00, ha detto a Le Parisien una fonte della polizia. L'uomo è morto per una coltellata alla schiena e alla spalla. Armand R. ha quindi attraversato il ponte tra Bir-Hakeim e Avenue du President Kennedy per fuggire. Inseguito dalla polizia, ha aggredito altri passanti. Tra loro, un turista inglese, colpito all'occhio da un colpo di martello. A prendersi cura di lui sono stati i vigili del fuoco. Secondo una fonte della polizia, l'uomo stava camminando con la moglie e il figlio quando l'aggressore lo ha aggredito arrivandogli alle spalle. Anche una seconda persona è rimasta ferita durante l'attacco, ma non ha riportato danni a parte una grande paura.

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Stefano Piazza