La strana sponda tra Biden e i repubblicani sul crimine
Biden si è schierato con il Gop contro la riforma progressista del codice penale di Washington Dc. Un'alleanza che punta a isolare l'ala più a sinistra del Partito democratico
E’ una sponda inedita quella che va delineandosi tra l’amministrazione Biden e i parlamentari repubblicani. La settimana scorsa, il presidente americano ha reso noto che non ha intenzione di apporre il veto a una risoluzione parlamentare, principalmente sostenuta dall’elefantino, che punta a bloccare alcune modifiche al codice penale di Washington Dc: modifiche che, se approvate dal Congresso, ridurrebbero le pene massime per determinati crimini. La risoluzione, che sarà adesso discussa in Senato, era già stata approvata a febbraio dalla Camera dei rappresentanti anche con il voto di 31 deputati dem: questo perché l’area più centrista dell’asinello è fondamentalmente favorevole a tale provvedimento. Non a caso, anche alcuni senatori dem di quell’area potrebbero votare assieme ai repubblicani questa settimana.
“Sostengo la statualità e l'autogoverno di Washington Dc, ma non sostengo alcuni dei cambiamenti proposti dal Consiglio del District of Columbia, nonostante le obiezioni del sindaco, come l'abbassamento delle sanzioni per i furti d'auto”, ha twittato Joe Biden. “Se il Senato vota per ribaltare ciò che ha fatto il Consiglio del District of Columbia, firmerò il provvedimento”, ha proseguito. Il punto è che ampi strati del Partito democratico, soprattutto quelli maggiormente spostati a sinistra, sono rimasti irritati dalla mossa della Casa Bianca. Critiche sono per esempio arrivate a Biden dalle deputate dem Alexandria Ocasio-Cortez e Pramila Jayapal. “Vorrei che [Biden] ce lo avesse detto prima”, ha commentato l’ex Speaker della Camera, Nancy Pelosi. Dal canto suo, la Casa Bianca – almeno finora – ha tenuto il punto. Ebbene, al di là delle questioni meramente tecniche, quello che è interessante è il dato politico. Un dato che va analizzato sotto vari punti di vista.
In primis, dopo le ultime elezioni di metà mandato, Biden è tecnicamente diventato un’anatra zoppa. Il Congresso è infatti spaccato in due, con la Camera in mano ai repubblicani e il Senato controllato dai dem. Ragion per cui, se vuole portare a casa qualche risultato a livello parlamentare, dovrà d’ora in poi tentare di costruire delle maggioranze trasversali, isolando le ali barricadiere dei due partiti. In secondo luogo, l’inquilino della Casa Bianca ha detto di voler candidarsi a un secondo mandato presidenziale. Non sappiamo se e quando arriverà l’ufficialità. Tuttavia se le intenzioni del presidente sono veramente queste, egli non può certo ignorare che ampi settori dell’elettorato americano sono sempre più allarmati dall’aumento della criminalità nei grandi centri urbani. Biden, in altre parole, non ha intenzione di passare per debole su un tema così delicato.
In terzo luogo, è possibile che, a seguito delle ultime Midterm, la Casa Bianca punti a diminuire il peso politico della sinistra dem: una sinistra che, negli ultimi anni, ha talvolta portato l’asinello su posizioni non poi così elettoralmente popolari. Tant’è che, come abbiamo visto, la risoluzione repubblicana è sostenuta anche dai settori più centristi dell’Asinello (sia alla Camera sia al Senato). Infine, questa virata di Biden in riferimento al codice penale di Washington rappresenta una netta vittoria politica per i repubblicani: vittoria di cui costoro avevano urgente bisogno, per cancellare il ricordo delle divisioni emerse ai tempi dell’elezione dell’attuale Speaker, Kevin McCarthy.