Dentro la strategia repubblicana per il voto postale
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Dentro la strategia repubblicana per il voto postale

Panorama.it ha intervistato Cliff Maloney, il fondatore di Pennsylvania Chase: un'organizzazione che, in coordinamento con il comitato di Trump e il Gop, sta conducendo una campagna porta a porta in Pennsylvania per incrementare il voto postale repubblicano. E ci sta riuscendo

Il voto postale, si sa, ha rappresentato la bestia nera dei repubblicani alle elezioni del 2020. Donald Trump parlò di brogli e tentò anche dei ricorsi legali. Quest’anno, sembra che il Gop abbia però deciso di contrattaccare per ridurre il margine di vantaggio dei dem in questa tipologia di voto. Probabilmente non a caso, gli sforzi maggiori vengono attuati in Pennsylvania: uno degli Stati più importanti in vista delle presidenziali del prossimo novembre. Uno Stato in cui, secondo la media sondaggistica di Real Clear Politics, Trump risulterebbe al momento lievemente in vantaggio su Kamala Harris. Per cercare di guardare più da vicino la strategia repubblicana relativa al voto postale, Panorama.it ha intervistato Cliff Maloney: il fondatore di Pennsylvania Chase. Si tratta di un’organizzazione che, in coordinamento con il team di Trump e il Comitato nazionale del Gop, sta effettuando una campagna porta a porta in Pennsylvania per incrementare il voto postale repubblicano. Una campagna che, come vedremo, sta dando dei frutti significativi.

Cliff Maloney, perché è importante per i repubblicani aumentare il voto postale in Pennsylvania e negli Stati chiave? Qual è il vantaggio rispetto al semplice voto di persona il giorno delle elezioni?

"I candidati repubblicani a livello statale in Pennsylvania hanno ottenuto in media solo il 20% dei voti per posta rispetto all'80% dei democratici. Non possiamo vincere se non aggiustiamo questo deficit. Se aumentiamo la quota di voto postale di Donald Trump al 25-28%, lui diventa competitivo. Pennsylvania Chase vuole in definitiva che i candidati del Partito repubblicano arrivino al 33% perché con quel risultato, abbinato al tipico supporto del Gop in occasione dell’Election Day, la Pennsylvania sarà solidamente repubblicana”.

Quale strategia state attuando per incentivare il voto postale repubblicano in Pennsylvania?

"Pennsylvania Chase ha 120 cacciatori di schede a tempo pieno in questo momento, ospitati in dieci Airbnb in aree mirate. Vogliamo bussare a 500.000 porte. Fino a sabato abbiamo bussato a 221.000 porte. Siamo sulla buona strada per visitare 500.000 case: l’obiettivo è quello di aumentare la restituzione delle schede per posta a favore di Trump”.

Il voto postale repubblicano in Pennsylvania sta crescendo nell'attuale ciclo elettorale? Se sì, di quanto sta aumentando rispetto al 2020?

"Sapevamo che il Covid ha fatto aumentare le richieste di votazioni per corrispondenza per entrambi i partiti. Quindi sappiamo che nel 2024 ci sarà un calo. Il nostro obiettivo è quello di assicurarci di performare meglio rispetto ai democratici quando si tratta del calo. In questo momento, li stiamo battendo in base al calo. I democratici hanno ricevuto 439.000 richieste in meno, mentre i repubblicani hanno 78.000 richieste in meno. I democratici continueranno a vincere nel voto per posta ma, se riusciremo a ridurre questo vantaggio a un tasso competitivo, vinceremo”.

Temete che possano verificarsi frodi elettorali in Pennsylvania e negli Stati chiave in riferimento al voto postale? In tal caso, quali misure state adottando per evitare possibili frodi?

“Sono sempre preoccupato che le elezioni siano corrette. Stiamo incoraggiando gli elettori repubblicani a consegnare la loro scheda elettorale per posta all'ufficio del segretario della contea”.

Pensa che Trump vincerà in Pennsylvania quest'anno?

"Sì, penso che il presidente Trump vincerà in Pennsylvania grazie alla piena sinergia tra il Comitato nazionale repubblicano, la campagna dello stesso Trump, le campagne statali, Turning Point Action, Early Vote Action, Pennsylvania Chase e tutte le altre organizzazioni di base che lavorano insieme”.

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Stefano Graziosi