Tra Seul e Pyongyang torna il sereno (ma fino a un certo punto)
Le due Coree hanno avviato una fase di distensione. Le incognite tuttavia sono molte. E già si registrano significativi scricchiolii.
Torna la distensione tra le due Coree? Seul e Pyongyang hanno raggiunto un accordo per ristabilire una linea di comunicazione, il 27 luglio, e riprendere così il dialogo politico. In particolare, il disgelo è avvenuto dopo uno scambio di lettere tra i leader dei rispettivi Paesi, Moon Jae-in e Kim Jong-un, a partire dallo scorso aprile. «Ora, l'intera nazione coreana desidera vedere le relazioni Nord-Sud riprendersi dalla battuta d'arresto e dalla stagnazione il prima possibile» ha dichiarato l'agenzia di stampa nordcoreana Kcna.
Il portavoce del governo sudcoreano, Park Soo-hyun, ha dal canto suo affermato che i due leader puntino a «ripristinare la fiducia reciproca e sviluppare nuovamente le loro relazioni il prima possibile». In tutto questo, Reuters ha anche rivelato che i due Paesi sarebbero in trattativa per riaprire un ufficio di collegamento che Pyongyang aveva demolito e che avrebbero inoltre intenzione di tenere un vertice per sancire formalmente il ripristino delle relazioni.
Ricordiamo che le Coree avevano interrotto le comunicazioni nel giugno del 2020, troncando così quel processo di distensione che – anche grazie alla mediazione dell'amministrazione Trump – aveva avuto difficoltosamente avvio nella primavera del 2018. Un processo che si era tuttavia rivelato non poco accidentato e che aveva non a caso poi finito con l'arenarsi, fino a naufragare. Adesso sembra tuttavia che stia tornando il sereno. E la domanda che molti si pongono è: perché?
Secondo vari analisti, è possibile ritenere che Pyongyang stia cercando di rompere il proprio isolamento, per far fronte alla grave crisi che sta attraversando. Per quanto le notizie certe sulla Corea del Nord non siano numerose, bisogna ricordare che – non molte settimane fa – Kim Jong-un ha pesantemente criticato i vertici del Partito del Lavoro di Corea, per non essere riusciti adeguatamente a gestire una non meglio precisata «enorme crisi».
Una crisi che, secondo molti, risulterebbe soprattutto di natura sanitaria. E' infatti convinzione sempre più diffusa che il Paese sia funestato dalla pandemia da Covid-19, oltre che da una drammatica scarsità di rifornimenti alimentari. A tutto questo si aggiungano le recenti immagini dello stesso Kim Jong-un, che lo vedono visibilmente dimagrito: una circostanza che ha fatto parlare di un suo possibile stato di salute precario.
La situazione complessiva ha quindi iniziato a mettere in allarme la comunità internazionale: a partire da un alleato di Pyongyang come la Cina, che teme profondamente l'esplosione di instabilità politica in Corea del Nord. Uno scenario vissuto con preoccupazione, non solo perché il Paese possiede armi di distruzione di massa, ma anche perché si teme una diffusione della stessa instabilità anche al di fuori dei suoi confini.
È quindi alla luce di tutto questo che Kim Jong-un potrebbe aver alla fine deciso di accettare l'idea di un nuovo disgelo con la Corea del Sud: soprattutto, cioè, per cercare di ottenere assistenza di fronte ai problemi interni. È comunque difficile ritenere che questo disgelo sia avvenuto senza l'implicito consenso di Washington e di Pechino. Il che non eliminerebbe però i nodi sul tavolo.
La presidenza di Moon sta ormai volgendo al termine, mentre Pyongyang ha sempre criticato le esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud. La stessa amministrazione Biden ha reso noto in passato di voler adottare un approccio molto guardingo nei suoi rapporti con la Corea del Nord. Infine, è molto plausibile ritenere che il dossier coreano si inserirà nel quadro più complesso delle complicate relazioni tra Washington e Pechino: relazioni che, almeno al momento, non sembrano esattamente idilliache.
Eppure è forse proprio la questione delle esercitazioni a costituire la maggiore incognita sul futuro. Secondo quanto riportato lo scorso 2 agosto dal South China Morning Post, la sorella di Kim Jong-un, Kim Yo-jong, ha dichiarato che le esercitazioni «minano seriamente» gli sforzi per ripristinare le relazioni tra Seul e Pyongyang. «Il nostro governo e l'esercito seguiranno da vicino se la parte sudcoreana organizza esercitazioni di guerra ostili ad agosto o prende altre decisioni coraggiose» ha aggiunto. Insomma, la tanto annunciata distensione resta – almeno per ora – appesa a un filo.