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(Ansa)
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Il catastrofico dibattito di Joe Biden, in difficoltà contro Trump

Doveva servire a rilanciare la sua claudicante candidatura. E invece il confronto televisivo con Trump rischia di azzoppare definitivamente il presidente americano

No. Non è stata decisamente una buona performance quella registrata da Joe Biden durante il primo dibattito televisivo con Donald Trump. Il confronto, ospitato dalla Cnn e senza pubblico in sala, non era atteso tanto per capire le posizioni politiche dei due contendenti: posizioni da tempo ben note e rispetto a cui non sono infatti emerse delle novità eclatanti. No: l’attesa era alimentata soprattutto dalla volontà di capire la fibra fisica e la lucidità mentale dei due contendenti. Ebbene, da questo punto di vista, Biden ha mostrato alcuni significativi problemi.

Innanzitutto ha parlato sempre con voce flebile e rauca: un aspetto che non è ovviamente sfuggito e che, secondo quanto appreso dalla Cnn durante il confronto, sarebbe stato dovuto ai postumi di un raffreddore. Ma non è questo il nodo principale. Parlando nel corso del dibattito, il presidente americano si è ingarbugliato più di una volta. Rispondendo a una domanda sul programma sanitario Medicare, Biden ha, per esempio, perso il filo del discorso. Si è inoltre impappinato, affrontando la questione migratoria: una circostanza che ha portato Trump a picchiare duro. “Non so davvero cosa abbia detto alla fine di quella frase. Non credo che sappia nemmeno cosa ha detto”, ha affermato l’ex presidente, riferendosi al rivale. Come se non bastasse, nei momenti in cui parlava Trump, Biden ha spesso assunto un’espressione stralunata. A peggiorare la situazione ci si è poi messa la conclusione del dibattito. Mentre Trump è uscito dallo studio per conto suo, Biden è rimasto in attesa della moglie Jill, che, dopo averlo preso per mano, lo ha aiutato a scendere le scale del palco.

Biden si è mostrato scarsamente efficace anche nelle sue strategie di attacco nei confronti dell’avversario. Ha bollato Trump come un pericolo per la democrazia, definendolo inoltre un “criminale condannato” e cercando di metterlo in difficoltà sull’aborto. Tuttavia il presidente non è riuscito a sferrare un colpo da knock-out. Trump, dal canto suo, è andato all’attacco sull’inflazione, sull’immigrazione clandestina e, specialmente, sulla crisi afgana del 2021, da lui definita come “il momento più imbarazzante nella storia del nostro Paese”.

Insomma, per il presidente in carica non si è trattato esattamente di una serata da ricordare. Il che costituisce adesso per lui un problema. È infatti noto che un numero consistente di elettori è preoccupato per le sue condizioni di salute. Inoltre, il comitato elettorale del presidente sperava di usare il confronto televisivo per rilanciarne la candidatura e fugare i dubbi sulle sue chances di essere riconfermato a novembre: dubbi, ricordiamolo, che sono stati espressi, negli scorsi mesi, anche da figure significativamente vicine a Barack Obama, che pure fu il grande sponsor della candidatura presidenziale di Biden nel 2020. Guarda caso, un ex consigliere dello stesso Obama, come Van Jones, ha definito ieri sera “dolorosa” la performance televisiva dell’inquilino della Casa Bianca. “Adoro Joe Biden. Ho lavorato per Joe Biden. Non se l’è cavata affatto bene”, ha aggiunto. Persino Kamala Harris ha ammesso che il presidente ha avuto un "inizio lento" nel confronto televisivo.

Non solo. Nel corso del dibattito, l’influente editorialista del New York Times, Nicholas Kristof, ha auspicato che l’inquilino della Casa Bianca si ritiri dalla campagna elettorale, invocando nomi di candidati alternativi, come l’attuale segretario al Commercio, Gina Raimondo, e il senatore dem dell’Ohio, Sherrod Brown. Politico, dal canto suo, ha riportato che un ex funzionario dell’amministrazione Biden avrebbe definito la performance del presidente “terribile”. La stessa testata ha inoltre riferito che, dietro le quinte, qualcuno starebbe già invocando una Convention aperta, vale a dire un ritiro di Biden dalla corsa per la riconferma novembrina.

Questo significa che, anziché fugare le preoccupazioni sul suo stato di salute, l’inquilino della Casa Bianca le ha rinvigorite. E adesso per lui sarà ancora più difficile gestire una campagna elettorale che, di fatto, non è mai decollata. Molti sondaggi, sia a livello nazionale sia negli Stati chiave, danno Trump davanti al presidente. Inoltre, a maggio, il candidato repubblicano ha rastrellato molti più soldi del rivale, intaccando così il vantaggio di cui Biden aveva sempre goduto in termini di raccolta fondi. Il dibattito televisivo rischia adesso di rappresentare una sorta di vera e propria pietra tombale sulle chances di riconferma del presidente. E quindi prepariamoci. Potrebbe essere in arrivo un autentico terremoto politico nel Partito democratico americano.

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Stefano Graziosi