La docente dell'Università di Bologna: «Gli stupri di massa di Hamas sono una bufala»
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La docente dell'Università di Bologna: «Gli stupri di massa di Hamas sono una bufala»

Durissimo comunicato di condanna di Sara Kelany Deputato di Fratelli d’Italia, e del Senatore, sempre di FdI, Marco Lisei nei confronti della docente dell'ateneo

Che nelle università italiane si stia diffondendo l’antisemitismo è ormai acclarato dopo le decine di casi, senza dimenticare le occupazioni degli atenei da parte dei propal e dei sostenitori di Hamas. Negli scorsi giorni è esploso il caso di Monica Dall’Asta, docente di Storia delle Teorie del Cinema presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna. La docente ha scritto una quantità industriale di post nei quali descrive Israele come uno Stato nazista, arrivando a glorificare figure come il terrorista palestinese Marwan Barghouti, condannato a cinque ergastoli in Israele per una serie di attentati che hanno provocato la morte di decine di civili.

Alcuni post della Dall’Asta lasciano senza fiato: «La falsità degli stupri di massa è stata smentita numerose volte», «Ma quali prove schiaccianti… la menzogna degli stupri di massa è stata smentita numerose volte», e ancora: «Dovete smetterla con la menzogna degli stupri». Incalzata da molti utenti che le hanno ricordato che alcune delle donne rapite sono state stuprate e sono in stato di gravidanza, la Dall’Asta ha proseguito con le sue invettive contro Israele e gli ebrei. La docente si è poi scagliata contro l’attivista ebrea Elisa Garfagna, che le ha chiesto conto delle sue gravissime affermazioni; a far infuriare la docente universitaria è stata la lettera aperta che l’attivista genovese ha inviato al Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Prof. Giovanni Molari, nella quale gli chiede di prendere posizione. Anche noi di Panorama.it abbiamo chiesto una dichiarazione al Prof. Molari, ma le nostre telefonate e le richieste via email non hanno ricevuto risposta. È un peccato che un’istituzione come questa, che ha un codice etico molto stringente, non risponda alle sollecitazioni della stampa su un caso che la coinvolge direttamente.

Come già menzionato, il massacro del 7 ottobre è stato il più grande eccidio contro gli ebrei (che ha colpito anche buddisti, musulmani e cristiani) dai tempi dell’Olocausto. Oltre 1200 morti, 300 persone sequestrate (i corpi di sei ostaggi uccisi da Hamas sono stati trovati pochi giorni fa) e numerose testimonianze degli stupri subiti dalle vittime; questi sono i fatti. Persino l’ONU, che non può essere certo considerato un organismo di difesa dello Stato ebraico, dopo un'indagine approfondita, ha concluso che molti di quegli stupri sono veri oltre ogni ragionevole dubbio.

È semplicemente inaccettabile che membri del mondo accademico facciano tali affermazioni che non solo offendono la sofferenza delle vittime ancora nelle mani di Hamas (in particolare le donne, vittime di stupri e mutilazioni), ma anche l'immagine dell'Università di Bologna. La Dall’Asta aveva inoltre firmato due appelli contro Israele: uno dei docenti dell’Università di Bologna che chiedeva di interrompere i rapporti con l’università israeliana "Technion" e con la Thales; un altro firmato da 1.400 ricercatori per chiedere che l'Italia ponga fine all'accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica con Israele.

Le affermazioni della Prof.ssa Monica Dall’Asta stanno facendo discutere e sono diventate un caso politico, tanto che Sara Kelany, Deputato di Fratelli d’Italia, e il Senatore, sempre di FdI, Marco Lisei hanno rilasciato un comunicato stampa durissimo: «Dal 7 ottobre dello scorso anno, gli episodi di antisemitismo, soprattutto quelli mascherati da peloso e bieco antisionismo, sono aumentati a dismisura. All’Università di Bologna, la professoressa Monica Dall’Asta si rende megafono di sconcezze contro Israele, inneggiando addirittura all’intifada e arrivando a negare gli stupri di massa compiuti da Hamas ai danni delle donne israeliane. Questo atteggiamento è inaccettabile, soprattutto da chi dovrebbe essere deputato a contribuire alla crescita culturale e accademica. Chiediamo che il rettore prenda seri provvedimenti disciplinari. Mentre le sinistre colpevolmente tacciono di fronte alla negazione dei terribili crimini del jihadismo, noi denunciamo da tempo che le università italiane sono diventate uno dei luoghi privilegiati dai comitati propal e dall’universo dei centri sociali per predicare odio contro Israele, luoghi che dovrebbero contribuire alla diffusione e alla promozione della cultura e che sono stati trasformati pericolosamente in incubatori di antisemitismo».

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Stefano Piazza