Droni russi su Kiev ma Putin perde responsabile della mobilitazione dei riservisti
Roman Malyk trovato morto. Ma sono decine le voci di suicidi, diserzioni e ufficiali uccisi dai riservisti che non vogliono combattere
Questa mattina il tenente colonnello Roman Malyk, responsabile della mobilitazione dei riservisti russi nella regione sudorientale del Territorio del Litorale (Primorsky Krai), è stato trovato morto nella sua abitazione in un villaggio nella regione di Primorsky. Secondo quanto riferito dai media locali l’uomo si sarebbe impiccato, tuttavia la polizia ha aperto un'indagine e ha definito «sospette» le circostanze della morte del quarantanovenne ufficiale russo. Roman Malyk era un veterano delle due guerre in Cecenia è stato trovato nel cortile della sua casa, vicino a una palizzata. Si è suicidato oppure lo hanno ucciso? La famiglia e gli amici escludono che l’uomo si sia tolto la vita e lo hanno descritto come «un uomo forte e coraggioso». È possibile che l’uomo si sia fatto travolgere dalle emozioni dato che la mobilitazione parziale decisa dal Cremlino, che ha provocato la fuga di migliaia di russi all'estero, ha di fatto scatenato la rabbia di parte della parte della popolazione tanto che almeno 70 uffici per la coscrizione sono stati dati alle fiamme. Intanto la guerra continua e stamattina Kiev è stata scossa da un’ondata di attacchi (almeno 28) di droni kamikaze iraniani Shaded 136. Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko su Telegram ha scritto: «Grazie alle nostre forze armate e alla difesa aerea, la maggior parte dei droni è stata abbattuta. A Kiev sono state udite in totale cinque esplosioni. Uno drone è esploso su un condominio nel distretto di Shevchenkiv. I soccorritori stanno continuando a spegnere l'incendio e a smantellare i detriti. Al momento si cerca una donna sotto le macerie». A proposito delle forniture di armi iraniane alla Russia: il governo di Teheran continua a negare con le dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani che ha detto: «Non abbiamo fornito armi a nessuna delle parti in conflittoin Ucraina», avrebbe convinto Israele a fornire materiale bellico a Kiev. A questo proposito il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev su Telegram ha reagito all'annuncio di Israele di sostenere l'Ucraina nella guerra: «Una mossa molto avventata che distruggerà tutte le relazioni tra i nostri Paesi». Non solo Kiev è stata attaccata, infatti sono state segnalate diverse esplosioni anche nelle regioni di Odessa e Kharkov e nella città di Nikolayev. Lo riportano i media ucraini. Inoltre, è stato lanciato un allarme aereo nelle regioni di Poltava, Kharkov, Dnepropetrovsk e Kirovograd. Intanto non si ferma la controffensiva a sud, a Kherson, dove i soldati russi stanno lasciando anche le istituzioni statali dopo che gli ucraini le hanno attaccato per ben venti volte nelle ultime ore, mentre dal fronte del Donetsk è arrivata la notizia dell'uccisione di un italiano di origine sarda che combatteva con i russi. Si chiamava Elia Putzolu.
Lo stato maggiore ucraino sulla sua pagina Facebook ha riferito che «secondo le informazioni disponibili, dipendenti e proprietà di banche e di un fondo pensione vengono portati da Kherson nel territorio temporaneamente occupato della Repubblica autonoma di Crimea», inoltre lo stato maggiore ha definito il livello dello stato morale e psicologico della popolazione nelle aree di confine della Federazione Russa «notevolmente diminuito e cio è causato dalla mancanza di cure mediche per i civili». Questa mattina l’emittente americana Nbc ha parlato dell’esodo dei cittadini russi che arrivano fino alla Corea del Sud citando il caso dei 23 cittadini russi disposti su cinque barche che hanno raggiunto il Paese asiatico, anche se a solo due di loro è stato concesso l'ingresso nel Paese.
Ma perché in Corea del Sud? Ai cittadini russi è consentito l'ingresso senza visto in Corea del Sud anche se i funzionari dell'immigrazione possono negare l'ingresso. Secondo le ultime stime -che sono molto prudenti- a scappare dalla Russia sarebbero state più di 400.000 persone a fronte dei più di 200.00 arruolati nell'esercito, come affermato dal ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. E dove sono andati? In Turchia, Armenia e Azerbaigian, dove i cittadini russi possono entrare senza visto, ma anche in Georgia, Mongolia, Kazakistan e in molti altri paesi. I media statunitensi hanno raccontato che alcuni cittadini della Federazione russa hanno persino cercato rifugio negli Stati Uniti arrivando in l'Alaska con le loro barche da pesca.
Infine mentre scriviamo si apprende che Il gruppo di truppe militari congiunto russo-bielorusso «ha iniziato a svolgere i suoi compiti». Lo ha affermato il ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin. Lo riporta Ria Novosti. Secondo Minsk oltre 9mila militari e diverse centinaia di veicoli blindati arriveranno in Bielorussia dalla Russia compresi 170 carri armati.
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