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(Ansa)
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La Turchia guarda al Sudamerica

Ankara sta intensificando i propri legami soprattutto con Colombia e Venezuela: un fattore che probabilmente preoccupa gli Stati Uniti

Nel mezzo degli stravolgimenti geopolitici che la crisi ucraina sta causando, la Turchia guarda con progressivo interesse al Sudamerica. La settimana scorsa, il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha ricevuto ad Ankara la vicepresidente e ministro degli Esteri colombiano, Marta Lucia Ramirez. “La Colombia è il nostro secondo partner commerciale più grande nella regione, il nostro volume di scambi da un miliardo di dollari è raddoppiato nel 2021”, ha dichiarato Cavusoglu nell’occasione. “Abbiamo il potenziale per aumentare il volume degli scambi a 5 miliardi di dollari”, ha proseguito, aggiungendo di aver incoraggiato le imprese turche a investire in Colombia. I due ministri hanno tra l’altro discusso del problema dei rifugiati. Ricordiamo che Ankara e Bogotà hanno aperto le rispettive ambasciate nel 2010 e nel 2011.

L’interesse della Turchia per il Sudamerica non nasce comunque oggi. Come riferito l'anno scorso dal Daily Sabah, "nel febbraio 2015, il presidente Recep Tayyip Erdogan si è recato in Messico, Colombia e Cuba, diventando il secondo capo di Stato turco a visitare la regione. Un anno dopo, ha visitato Cile, Perù ed Ecuador non solo per rafforzare i legami economici, ma anche per firmare una serie di accordi di cooperazione militare, culturale e tecnica con la regione". Tuttavia è soprattutto con Caracas che Ankara intrattiene stretti rapporti. “C'è uno sforzo per rafforzare le relazioni tra i nostri Paesi, per aumentare la cooperazione e la solidarietà perché il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente venezuelano Nicolas Maduro sono i due leader in carica e danno sempre la priorità agli interessi delle persone”, dichiarò il ministro degli Esteri venezuelano, Felix Plasencia, lo scorso ottobre. “Abbiamo una relazione con la Turchia basata sulla difesa del diritto internazionale, sull'adesione ai principi della comunità internazionale e sugli sforzi per proteggere il sistema delle Nazioni Unite formato con la partecipazione di Stati indipendenti dopo la seconda guerra mondiale”, ha proseguito. Ricordiamo che nel 2018 Erdogan fu il primo presidente turco a visitare ufficialmente il Venezuela: l’anno successivo, lo stesso Erdogan si schierò in sostegno di Maduro contro Juan Guaidò e gli Stati Uniti.

Ora, i rapporti tra Caracas e Bogotà non risultano notoriamente idilliaci. Il fatto che Ankara intrattenga solidi legami con entrambe dimostra un atteggiamento al contempo pragmatico e spregiudicato da parte del presidente turco. Le relazioni tra Venezuela e Stati Uniti sono pessime: nonostante Joe Biden abbia recentemente lasciato intendere di poter allentare la pressione su Caracas per contrastare il caro energia in patria, il regime di Maduro è vicinissimo a Russia, Iran e Cina. Dall’altra parte, la Colombia vanta attualmente una maggiore vicinanza agli Stati Uniti, sebbene – a seguito della pandemia – l’influenza di Pechino sul Paese si sia significativamente rafforzata (soprattutto grazie all’abile diplomazia vaccinale, condotta dal Dragone).

Del resto, Bogotà e Caracas si sono divise anche sull’invasione russa dell’Ucraina. Se la Colombia ha aspramente criticato Mosca, Maduro ha invece dato il proprio endorsement al Cremlino. Questa serie di fattori contrastanti mette probabilmente Washington a disagio davanti all’interesse turco, mostrato nei confronti del Sudamerica. La Casa Bianca teme infatti l’ambiguità di Ankara: negli ultimi anni gli americani non hanno d'altronde gradito troppo i legami tra Turchia e Russia, specialmente nel settore della Difesa.

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Stefano Graziosi