Guerra agli Houthi, operazioni ad alta intensità
Gli aerei USA intercettano droni e missili Houthi nel Mar Rosso, proteggendo navi militari e civili
C’è una guerra intensa ma della quale ormai si parla sempre meno, quella tra ribelli Houthi e forze armate occidentali. Nel Mar Rosso le azioni continuano ed è del 14 luglio scorso la notizia che gli EA-18G Growler, velivoli da attacco al suolo e guerra elettronica, hanno effettuato missioni aria-aria verso missili e droni lanciati contro navi militari e civili.
La Marina militare statunitense ha dichiarato che durante lo spiegamento di nove mesi dell'Electronic Attack Squadron 130 (Vaq-130) schierato a bordo della portaerei Uss Dwight D Eisenhower, che ultimamente incrociava nella regione meridionale del Mar Rosso, sono state condotte sette campagne di interdizione nel territorio dello Yemen controllato dagli Houthi per un totale di quasi 700 sortite di combattimento atte a ridurre la capacità dei ribelli di minacciare il traffico navale. La Marina americana, che ha in prontezza 159 aerei d’attacco EA-18G su un totale di 575 F/A-18, ha reso noto che: “Il Vaq-130 è stato anche il primo squadrone di Growler nella storia della Marina a mettere a compiere azioni aria-aria” ed anche se non è stato dichiarato il tipo di bersaglio, le riprese video rilasciate dal Pentagono durante il lungo dispiegamento hanno mostrato più aerei con le sagome dei bersagli abbattuti dipinte sulla fusoliera, e queste hanno la forma di droni e missili da crociera. Lo EA-18G Growler, costruito da Boeing, deriva dall’affermato caccia d'attacco F/A-18F Super Hornet (e a sua volta dall’Hornet), ma è dotato di maggiori capacità di carico e può essere equipaggiato con molti più tipi di armi rispetto ai predecessori.
Carl Ellsworth, comandante del Vaq-130, intervistato dalla testat Defence News ha commentato: “Non riesco a ricordare l'ultima volta che la Marina ha compiuto uno schieramento tanto impegnativo, la recente missione nel Mar Rosso ha costituito probabilmente l'azione più dinamica condotta in mare dai tempi della Seconda Guerra Mondiale e i quattro gruppi d’attacco a bordo della portaerei Eisenhower hanno compiuto più di 30.000 ore di volo”.
Oltre agli attacchi aria-aria, i Growler del suo stormo hanno raggiunto un altro primato storico, diventando il primo squadrone di caccia a impiegare il missile guidato anti-radiazioni Northrop Grumman Agm-88E in combattimento. Si tratta di un ordigno che ricerca le emissioni di radiofrequenza tipiche dei radar e dei sistemi di comando e controllo dei droni, nonché i segnali provenienti da centri di coordinamento degli attacchi. Lo stesso missile era stato valutato anche dalla nostra Aeronautica Militare nel 2018, sui velivoli Tornado. Nel caso delle operazioni del Mar Rosso, i Growler equipaggiati con pod avanzati per la guerra elettronica e missili guidati aria-superficie con rilevamento radar, come appunto lo Agm-88e, identificano e distruggono i sistemi di difesa aerea nemici. Seppure questo non sia un velivolo per duelli aerei, per poter soddisfare un ritmo operativo così elevato i comandanti dei gruppi di volo hanno dovuto equipaggiare gli aeroplani anche con missili aria-aria a medio raggio Raytheon Aim-120, che si è rivelato efficace anche contro bersagli molto lenti come, tipicamente, sono i droni. Intanto alla data del 14 luglio la Uss Dwight Eisenhower è rientrata a Norfolk, in Virginia, per il previsto avvicendamento, dopo una lunga missione durata 245 giorni in diverse aree del mondo, dall’oceano Pacifico al Mar Rosso.
Qui circa un mese fa i ribelli Houthi avevano dichiarato, per bocca del loro portavoce Yahya Saree, citato dall’agenzia Tass, di aver attaccato e colpito la portaerei con diversi missili e razzi che hanno raggiunto il loro obiettivo. Tuttavia, la Marina Usa ha negato queste affermazioni sostenendo che nessun danno sarebbe stato provocato da alcun attacco. Attualmente nella zona degli attacchi ribelli yemeniti staziona la portaerei Uss Theodore Roosevelt proveniente dal Mar del Giappone; nel frattempo, la nave gemella Uss Abraham Lincoln ha lasciato il porto di San Diego giovedì per dirigersi verso l’area di operazioni a supporto di Taiwan nel Pacifico, dove era prima schierata la Roosevelt.