La guerra delle spie tra Russia ed Ucraina
Mosca annuncia l'arresto di alcuni dei responsabili dell'esplosione al ponte in Crimea mentre girano voci di altri attentati (falliti) contro Zelensky e Medvedev
Questa mattina le truppe russe hanno colpito il mercato centrale di Avdiivka nel Donetsk, uccidendo almeno sette persone e ferendone otto. Lo ha riferito al Kyiv Independent il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko: «non c'era logica militare in questo attacco, solo un desiderio sfrenato di uccidere il maggior numero di persone possibile e spaventare le altre». Sempre stamattina da Mosca è arrivata Dmitrij Peskov, addetto stampa del presidente Putin la conferma di quanto si pensava ovvero: «che almeno per il momento al momento non è prevista una nuova mobilitazione di cittadini per partecipare all'operazione militare speciale in Ucraina». Una precisazione che arriva dopo che solo ieri il governatore della regione di Rostov, Vasilij Golubev, aveva affermato «di aver ricevuto un nuovo ordine di mobilitazione e che le commissioni municipali per il progetto di legge hanno già iniziato ad attuarlo».
Secondo l’aggiornamento quotidiano dell'intelligence britannica sulla guerra in Ucraina il 60% dei droni di fabbricazione iraniana Shahid (martire) lanciati dalla Russia lunedì scorso sono stati abbattuti dalle forze ucraine: l«questi UAV (aeromobile a pilotaggio remoto) sono lenti e volano a bassa quota, rendendoli facili da colpire con le difese aeree convenzionali» si legge nel report pubblicato dal ministero della Difesa di Londra che però ricorda come «esiste comunque la possibilità realistica che la Russia abbia ottenuto un certo successo attaccando con diversi UAV contemporaneamente».
E quando si terrà l’incontro tra Joe Biden e Vladimir Putin per parlare della guerra come prospettato ieri? Il presidente degli Stati Uniti alla Cnn a questo proposito è stato netto: «io non intendo parlare con Vladimir Putin al G20, ma prenderei in considerazione un incontro qualora il presidente russo volesse parlare ad esempio del rilascio di Brittney Griner» (l'atleta americana in carcere in Russia). Biden ha poi aggiunto: «Dipende da cosa vuole discutere. Se venisse da me al G20 e mi dicesse di voler parlare di Griner lo incontrerei. Dipende. Non ho intenzione di negoziare, e nessuno è pronto a farlo, con la Russia sull'Ucraina, sul mantenimento di parte dell'Ucraina. Quindi dipenderebbe in modo specifico da cosa vuole discutere», ha concluso il presidente Usa. A stretto giro di posta è arrivata la replica russa affidata al portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov: «Né Mosca né Washington si sono fatte avanti con iniziative per organizzare un vertice russo-americano, ha affermato il portavoce del Cremlino. Per quanto ne so, né la parte russa né quella americana hanno preso iniziative per organizzare contatti bilaterali al più alto livello». Intanto gli ucraini continuano ad avanzare nella regione di Lugansk e a questo proposito ha parlato all'agenzia Unian, il governatore ucraino dell'Oblast, Sergiy Gaidai: « Le nostre truppe stanno andando avanti e le truppe russe stanno cercando di costruire una linea di difesa multistrato molto rapidamente, stanno costruendo strutture in varie città e mandando avanti l'intera prima sezione della linea del fronte» poi Gaidai ha spiegato che non sarà semplice e neppure rapido come avvenuto ad esempio nella regione di Kharkiv, perché qui : «i militari schierati in prima linea da Mosca nell'autoproclamata repubblica popolare hanno una notevole esperienza di combattimento». Importanti conquiste Kiev le ha fatte nella regione di Kherson dove sono state riconquistate cinque città, una delle quattro recentemente annesse dalla Russia.
Si tratta secondo il portavoce del comando meridionale di Kiev, Vladislav Nazarov, dei villaggi di Novovasylivka, Novohryhorivka, Nova Kamianka, Tryfonivka e Chervone, nel distretto di Beryslav. Novità anche sul fronte delle indagini dell’attacco al ponte di Kerch di sabato scorso; I servizi segreti russi (Fsb), insieme al Comitato investigativo della Federazione, hanno stabilito che a organizzare quello che Mosca ritiene un "attentato terroristico", l'esplosione sul ponte di Kerch in Crimea, sia stata la direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa dell'Ucraina e il suo capo Kirill Budanov. Nel comunicato citato da Ria Novosti «Finora cinque cittadini russi e tre fra ucraini e armeni che hanno partecipato ai preparativi dell'attentato sono stati arrestati nell'ambito di un procedimento penale», ha indicato l'FSB stando a quanto riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass. Le autorità russe sostengono che fino a questo momento sono stati identificati almeno dodici complici nei preparativi dell'attentato. Tre ucraini, due georgiani e un cittadino armeno hanno organizzato la consegna di esplosivi dalla Bulgaria prima alla Georgia e poi all'Armenia. Secondo i servizi russi, inoltre, un altro cittadino ucraino e cinque russi identificati avevano preparato falsi documenti per una società inesistente in Crimea per ricevere gli esplosivi. Difficile confutare queste affermazioni, tuttavia, se queste fossero vere non sarebbe che una ulteriore sconfitta per i russi che evidentemente nonostante un gigantesco apparato di sicurezza non riescono ad avere il pieno controllo del loro territorio un fatto emerso tragicamente con l’attentato del 20 agosto 2022 nei quale mori’ in un sobborgo di Mosca Daria Dugina figlia del filosofo ultranazionalista Alexander Dugin che era il vero obbiettivo dell’attacco. A questo proposito qualche giorno fa gli americano hanno rivelato di essere certi che a commettere l’attento sarebbero stati gli uomini dello SBU i servizi segreti di Kiev. Ma perché questo distinguo da parte degi USA? Non è certo un ripensamento visto che le forze armate ucraine annunciato il ministro della Difesa ucraino, Alexey Reznikov, hanno ricevuto dagli Stati Uniti altri quattro sistemi missilistici a lancio multiplo Himars di produzione americana. Ma allora perché? La rivelazione americana, infatti, è arrivata poco prima che venisse colpito Dmitrij Medvedev vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa dal 2020 che dall’inizio della guerra si trasformato da colomba a falco ed è certo che anche lo stesso Putin sia sfuggito ad un attacco a Mosca. Ma i russi non stanno certo a guardare perché sono già cinque gli attentati sventati contro il presidente ucraiano Volodymyr Zelens'kyj. Inutile scandalizzarsi perché le guerre sono sempre brutte, sporche e cattive.