Falsa la lista degli ostaggi di Hamas che vuole restare al potere
Quello che Hamas non dice è che, parallelamente alla richieste ufficiali, insiste affinché qualsiasi accordo sul rilascio degli ostaggi israeliani includa una clausola che garantisca un ruolo per l'organizzazione nel futuro governo di Gaza dopo la guerra.
Nel fine settimana sono ripresi in Qatar i negoziati per un cessate il fuoco fra Israele e Hamas, che erano bloccati ormai da mesi. Il gruppo jihadista palestinese ha fornito ad alcuni media, fra cui BBC e Reuters, la lista di 34 ostaggi che sarebbe disposto a liberare in una prima fase. Tuttavia, a un successivo controllo si è scoperto che si tratta di una lista del luglio scorso che non è mai diventata ufficiale. Domenica con un comunicato il governo israeliano di Benjamin Netanyahu, ha affermato detto di non aver ricevuto alcuna lista, mentre sabato scorso Hamas aveva pubblicato il video di Liri Albag una soldatessa rapita il 7 ottobre 2023. Negli attacchi del 7 ottobre 2023, Hamas ha causato la morte di 1.200 persone e preso in ostaggio 251 individui. Di questi, 154 sono stati rilasciati o liberati dall'esercito israeliano. Rimangono 97 ostaggi, ma non è chiaro quanti siano ancora in vita. L'elenco delle 34 persone che Hamas si è impegnato a rilasciare comprende 10 donne, 11 uomini di età compresa tra i 50 e gli 85 anni, alcuni considerati “malati” e diversi bambini. Questi ultimi, in precedenza, erano stati dichiarati da Hamas come morti a causa di attacchi israeliani.
Hamas insiste per avere un ruolo nel futuro della Striscia di Gaza
Hamas ha ufficialmente richiesto, come condizioni per le trattative, il ritiro delle forze israeliane da Gaza e l’instaurazione di un cessate il fuoco permanente, richieste che Israele ha categoricamente rifiutato. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato più volte che l'obiettivo è concludere la guerra solo con la completa eliminazione di Hamas. Al momento, non è chiaro se le negoziazioni abbiano fatto progressi concreti. Alla mediazione stanno partecipando, oltre al Qatar, anche l’Egitto e gli Stati Uniti.
Quello che invece Hamas non dice è che parallelamente alla richieste ufficiali insiste affinché qualsiasi accordo sul rilascio degli ostaggi israeliani includa una clausola che garantisca un ruolo per l'organizzazione nel futuro governo di Gaza dopo la guerra, secondo quanto riportato da Kan News citando una fonte egiziana coinvolta nei negoziati. La stessa fonte ha sottolineato «che sarebbe difficile per Hamas accettare un accordo che non preveda un chiaro percorso per concludere il conflitto e garantire un ruolo all'organizzazione nella gestione di Gaza postbellica». Inoltre, l'Egitto ritiene che per raggiungere un'intesa «Israele debba essere disposto a porre fine alla guerra».
La fonte ha anche aggiunto che le minacce rivolte a Hamas dal presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno avuto un impatto minimo. Questo perché l'organizzazione considera «di non avere molto altro da perdere dopo i gravi danni già inflitti da Israele». Le trattative per raggiungere un accordo hanno subito una nuova accelerazione nelle ultime settimane, mentre il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si avvicina alla fine del suo mandato.
Tuttavia, è altamente improbabile che Israele accetti qualsiasi accordo che preveda un coinvolgimento di Hamas nel futuro governo di Gaza, poiché uno degli obiettivi principali della guerra è la completa eliminazione della capacità di governo dell'organizzazione. Stamattina, un forum che rappresenta la maggior parte degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza ha sollecitato il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu «a negoziare un accordo globale per garantire il rilascio di tutti i prigionieri». Il forum ha criticato l'approccio attualmente seguito da Gerusalemme, che prevede la liberazione di solo circa un terzo degli ostaggi durante un cessate il fuoco temporaneo. L’Hostages Forum ha tenuto una conferenza stampa a Tel Aviv, alla quale hanno partecipato quattro familiari degli ostaggi detenuti a Gaza. L'evento è stato organizzato dopo le notizie secondo cui Hamas avrebbe approvato una lista di 34 prigionieri pronti per il rilascio.