Hassan Nasrallah ammette: «Abbiamo subito un duro colpo»
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Hassan Nasrallah ammette: «Abbiamo subito un duro colpo»

Il capo di Hezbollah si è espresso per la prima volta sulle esplosioni dei cercapersone e dei dispositivi di comunicazione: «Una dichiarazione di guerra». Il ministro Gallant: «Hezbollah si sente perseguitato, noi continueremo».

Oggi il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha parlato per la prima volta riguardo alle esplosioni di dispositivi di comunicazione che hanno provocato la morte e il ferimento di migliaia di militanti in Libano. Mentre Nasrallah faceva il suo discorso, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) colpivano diversi obiettivi nel territorio libanese, e i caccia di Gerusalemme hanno sorvolato Beirut. Nasrallah ha iniziato esprimendo gratitudine verso le varie autorità che hanno prestato soccorso ai feriti: « Voglio ringraziare il governo libanese, il Ministero della Salute, gli ospedali, i centri sanitari, la difesa civile, l'Autorità Sanitaria Islamica, i medici e i pazienti. I dottori hanno lavorato senza sosta giorno e notte. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno donato il sangue e a quelli che hanno evacuato i feriti» ha detto. Poi ha attaccato Israele: «Israele ha violato tutte le linee rosse con l’esplosione di migliaia di dispositivi di comunicazione. Questo potrebbe essere considerato un vero atto di guerra perchè gli ordigni sono esplosi contemporaneamente, anche all'interno degli ospedali. A causa di questa aggressione, decine di persone, tra cui donne e bambini, sono rimaste uccise e migliaia ferite. I numeri esatti si conosceranno più avanti. Questo è terrorismo, un massacro, un genocidio».

Hassan Nasrallah apparso molto dimesso, ha ammesso la disfatta anche se ha ribadito la volontà di Hezbollah di proseguire quello che è di fatto un conflitto iniziato l’8 ottobre 2023 : «Abbiamo certamente subito un colpo significativo, sia in termini umani che di sicurezza, qualcosa di senza precedenti nella storia del conflitto. Siamo stati colpiti duramente, ma in guerra queste cose accadono. Sappiamo che il nostro nemico ha un vantaggio tecnologico, supportato dagli Stati Uniti e dall'Occidente. Ma quando siamo in guerra, puntiamo sulla Jihad e sull'attrito. Finora abbiamo ottenuto molte vittorie». Poi il capo del “partito di Dio” si detto convinto che la sua organizzazione si risolleverà: «Il colpo che abbiamo subito non ci fermerà. Impareremo da questa esperienza, diventando più forti, più intelligenti e più determinati. Saremo pronti ad affrontare qualsiasi minaccia e tentativo futuro» ma in Libano nessuno si illude che questo possa accadere vista la situazione e la superiorità israeliana.

Nasrallah ha poi parlato della fine del conflitto rivolgendosi direttamente al premier israleliano: « Dico a Netanyahu, Gallant e all'esercito israeliano: non riuscirete a far tornare gli abitanti del nord nelle loro case. Fate quello che volete, ma non ci riuscirete. L'unico modo per fermare tutto questo è interrompere l’aggressione e la guerra contro il popolo di Gaza e della Cisgiordania. Senza questo, non ci sarà alcuna tregua, nessuna escalation, né eliminazioni o una guerra totale». Mentre il capo di Hezbollah teneva il suo discorso il ministro della Difesa Yoav Gallant ha tenuto un briefing «sui vari possibili sviluppi della campagna contro Hezbollah al confine settentrionale di Israele e sull'obiettivo di garantire il ritorno sicuro delle comunità del nord di Israele alle loro case» Al briefing hanno partecipato il Capo di Stato Maggiore delle IDF, il Direttore Generale del Ministero della Difesa, il Vice Capo di Stato Maggiore, il Capo della Direzione delle Operazioni, il Capo della Direzione dell'Intelligence, il Capo della Direzione Strategica, il Capo dell'Ufficio Politico, il Capo della Divisione di Ricerca, il Vice Direttore dell'ISA e alti funzionari del Mossad. «Negli ultimi giorni abbiamo tenuto una serie di discussioni importanti. Nella nuova fase della guerra ci sono opportunità significative ma anche rischi significativi. Hezbollah si sente perseguitato e la sequenza di azioni militari continuerà», ha osservato.Il Ministro ha poi concluso: «Il nostro obiettivo è garantire il ritorno sicuro delle comunità del nord di Israele alle loro case. Col passare del tempo, Hezbollah pagherà un prezzo sempre più alto e allo stesso tempo, continueremo i nostri sforzi per garantire il ritorno degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza e per smantellare l'organizzazione terroristica di Hamas», ha affermato Gallant.

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Stefano Piazza