Hezbollah conferma la morte del comandante in capo e di altri 14 membri nell'attacco aereo di ieri a Beirut.
Ibrahim Aqil e i comandanti dell’Unità Radwan eliminati ieri stavano pianificando il piano di attacco di Hezbollah «Conquista la Galilea», con cui Hezbollah intendeva infiltrarsi nelle comunità israeliane assassinare e rapire civili innocenti, esattamente come fatto da Hamas il 7 ottobre 2023.
La scorsa notte, Hezbollah ha divulgato i nomi dei 14 membri del gruppo terroristico uccisi durante l’attacco aereo israeliano avvenuto ieri a Beirut (Libano). Tra questi nomi c'è anche quelli del comandante in capo Ibrahim Aqil, del quale l’intelligence israeliana sapeva tutto, tanto che ieri lo ha seguito dall’ospedale dove si era recato fino al palazzo dove era atteso dai suoi uomini. Tra i nomi delle vittime figura Ahmed Wahabi, identificato dal gruppo come «comandante», un termine raramente utilizzato per descrivere gli ufficiali di alto rango uccisi in attacchi israeliani. In passato, solo altri tre esponenti erano stati definiti comandanti: Taleb Abdullah, comandante della Divisione regionale Nasr; Muhammad Nasser, comandante della Divisione regionale Aziz; e Wissam al-Tawil, vice capo della Forza d'élite Radwan. Hezbollah ha dichiarato che Wahabi era il capo dell'Unità centrale di addestramento e aveva ricoperto ruoli di comando nella Radwan. Come altri leader di Hezbollah, anche Wahabi aveva partecipato alla guerra civile siriana a sostegno del regime di Assad. Aqil e Fuad Shukr, membro del Consiglio della Jihad ucciso a luglio, sono stati definiti «grandi leader jihadisti».
Finora Hezbollah ha reso pubblici i nomi di 497 membri uccisi da Israele dall'inizio dei combattimenti avvenuti a ottobre. Il gruppo jihadista palestinese Hamas ha espresso il suo cordoglio per la morte del comandante in capo di Hezbollah, Ibrahim Aqil e Hamas ha descritto l'evento come un «crimine e una follia di cui che Israele dovrà pagare il prezzo». Aqil e i comandanti dell’Unità Radwan eliminati ieri stavano pianificando il piano di attacco di Hezbollah «Conquista la Galilea», con cui Hezbollah intendeva infiltrarsi nelle comunità israeliane assassinare e rapire civili innocenti, esattamente come fatto da Hamas il 7 ottobre 2023. C’è chi ritene che l’operazione «Conquista la Galilea» era stata pianificata dal’Iran in ossequio alla più volte annunciata vendetta iraniana dopo l’omicidio del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh avvenuto lo scorso 31 luglio a Teheran. Per gli iraniani è l’ennesimo smacco dopo quello dell’aprile scorso, quando nella notte tra il 13 e il 14 aprile per vendicare l'attacco contro un edificio nei pressi del consolato iraniano a Damasco, Teheran lanciò oltre 200 droni e un centinaio di missili contro Israele. L’operazione fu un totale fallimento dato che i missili e i droni iraniani furono intercettati e distrutti prima di raggiungere i loro bersagli in territorio israeliano. Come ha ricordato Times of Israel, Ibrahim Aqil cominciò la sua collaborazione con Hezbollah negli Anni ottanta, facendo parte della cellula terroristica nota come «Organizzazione della Jihad Islamica», responsabile delle operazioni di Hezbollah fuori dal Libano. Ha partecipato a diversi attacchi terroristici di Hezbollah in vari Paesi colpendo civili innocenti. Dal 2004 ha guidato l'Unità Operativa di Hezbollah, supervisionando bombardamenti, attacchi con missili anticarro, difesa aerea e altre operazioni militari. Inoltre, era il comandante delle Forze Radwan, l'Unità d'élite di Hezbollah il cui scopo era quello di invadere le comunità della Galilea uccidendo civili e soldati israeliani. Aqil ha pianificato e partecipato a numerosi attacchi contro civili e militari israeliani, tra cui il lancio di missili anticarro sulla postazione di Avivim nel 2019, l'attacco al bivio di Megiddo nel 2023 e i tentativi di infiltrazione in Israele durante l' «Operazione Spade di Ferro», mirati a uccidere civili e soldati delle Idf.
Daniel Hagari, Contrammiraglio delle Forze di difesa israeliane e portavoce delle Idf, ha affermato: «Era anche dietro gli attacchi all'estero di Hezbollah. Aqil aveva grandi quantità di sangue sulle mani, era responsabile della morte di molti civili innocenti ed era ricercato dagli Stati Uniti che hanno offerto milioni di dollari di ricompensa per informazioni che avrebbero potuto portare alla sua eliminazione». Brett McGurk, incaricato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, ha dichiarato durante una conferenza dell'Israeli-American Council a Washington che l'amministrazione Biden non piange per la morte del comandante di Hezbollah, Ibrahim Aqil. Tuttavia, ha sottolineato che gli Stati Uniti potrebbero avere riserve su questa azione, data la possibilità di un'escalation regionale. «Ucciso oggi, Ibrahim Aqil era responsabile dell'attentato all'ambasciata di Beirut 40 anni fa, quindi nessuno versa lacrime per lui. Detto ciò, abbiamo dei disaccordi con gli israeliani riguardo alle tattiche e alla valutazione del rischio di escalation. La situazione è molto preoccupante. Sono fiducioso che, attraverso la diplomazia, la deterrenza e altre misure, troveremo una soluzione», ha affermato McGurk.
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