​Missili su Israele
Ansa
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Hezbollah potrebbe colpire per primo Israele

Il portavoce di Hamas potrebbe essere stato ucciso.

I funzionari israeliani sono sempre più convinti che nei prossimi giorni Hezbollah, prima che l'Iran, sarà il primo a lanciare un attacco su vasta scala contro Israele, mentre si ipotizza che Teheran stia rivedendo la possibilità di un'offensiva di grande portata. La CNN, citando due fonti informate sull'intelligence, ha comunicato che «Hezbollah appare sempre più deciso ad agire contro Israele indipendentemente da una possibile reazione iraniana agli ultimi omicidi del comandante militare del gruppo terroristico libanese, Fuad Shukr, a Beirut, e del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran». Una delle fonti ha dichiarato che Hezbollah sta accelerando i propri preparativi per un attacco previsto nei prossimi giorni, più rapidamente dell'Iran. Secondo il network americano, diversi funzionari hanno affermato che l'Iran è ancora impegnato a definire i propri piani di ritorsione, con un ufficiale militare statunitense che ha indicato che Teheran ha già completato alcuni, ma non tutti, i preparativi necessari per un attacco su larga scala contro Israele. La seconda fonte ha indicato che, a differenza dell'Iran, Hezbollah potrebbe avviare un attacco con poco o nessun preavviso, dato che il Libano condivide un confine con Israele. La fonte ha inoltre sottolineato che non è chiaro in che modo, o se, la Repubblica islamica e il suo alleato libanese stiano collaborando su un potenziale attacco, e alcuni funzionari ritengono che potrebbero non avere una visione comune su come procedere.

Hezbollah dal punto di vista operativo è autonomo dato che, secondo gli esperti, può contare su un numero di miliziani che oscilla tra i 20.000 e le 30.000 unità. Il gruppo dispone di un arsenale composto da 150.000 missili, carri armati e sistemi di artiglieria missilistica e armi a lungo raggio che includono i complessi iraniani Zelzal-2 e Fateh-110.Questi sistemi utilizzano missili pesanti di grande calibro, capaci di colpire obiettivi situati a una distanza di 200-300 chilometri. Quindi potrebbe colpire assumendosi tutta la responsabilità? Possibile, tuttavia, si esporrebbe alla durissima ritorsione israeliana che in caso di vittime civili tra la popolazione abbandonerebbe ogni cautela. In tal senso un report non verificato del notiziario Channel 12 ha riportato che Israele ha avvertito sia Hezbollah che l'Iran che qualsiasi danno ai civili in Israele durante la rappresaglia prevista per l'uccisione di leader terroristici di alto profilo costituirebbe una linea rossa, portando a una risposta senza precedenti. Nel report si afferma che Israele si sta preparando a potenziali tentativi di attaccare infrastrutture civili o obiettivi connessi a Israele all'estero, anche se al momento non ci sono informazioni di intelligence che indichino complotti contro luoghi specifici fuori dallo Stato ebraico. Per quanto riguarda l'Iran, alcuni funzionari statunitensi citati da Politico mercoledì sera hanno ribadito precedenti notizie secondo cui Teheran potrebbe riconsiderare l'idea di lanciare un attacco su vasta scala contro Israele, a seguito degli sforzi dell'amministrazione Biden di collaborare con gli alleati del Medio Oriente per indurre l'Iran a rivalutare i suoi piani. Ma il condizionale è d’obbligo.

Secondo il report, l'Iran è stato avvertito che un attacco su più fronti contro Israele potrebbe scatenare uno scontro diretto tra i due Paesi. I funzionari hanno anche osservato che l'Iran è stato invitato a rivedere la sua risposta all'uccisione di Haniyeh, poiché ora sembra probabile che sia stato eliminato in un'operazione segreta con una bomba collocata nella sua stanza a Teheran, e non attraverso un attacco missilistico diretto, come si pensava inizialmente. È comunque impossibile che il Mossad abbia agito da solo, quindi per gli iraniani il problema sarebbe doppio. A questo proposito l'ex capo di stato maggiore e ex membro del gabinetto di guerra israeliano Gadi Eisenkot, del partito di Unità Nazionale, ha dichiarato mercoledì sera in un'intervista a Channel 12: «Ismail Haniyeh è stato ucciso in Iran dagli iraniani». I funzionari citati da Politico hanno espresso la convinzione che l'Iran risponderà comunque, ma che la reazione potrebbe essere più contenuta e non immediata. Un report di Iran International riporta che il presidente Masoud Pezeshkian ha esortato Khamenei a evitare un attacco diretto contro Israele, avvertendo che un'escalation potrebbe portare Israele a devastare infrastrutture e obiettivi energetici, paralizzando l'economia già disastrata a causa delle sanzioni. Il report, che cita fonti anonime a conoscenza della situazione e non verificabili in modo indipendente, afferma che Pezeshkian avrebbe detto alla Guida suprema che una guerra potrebbe aumentare il malcontento tra i cittadini nei confronti del regime e persino provocare il collasso dell'Iran.

Su fronte di Hamas c’è da registrare che è trascorso più di un mese dall'ultima volta che Abu Obaydah, portavoce di Hamas per le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, braccio armato del gruppo terroristico, è apparso in pubblico. Abu Obaydah è considerato molto popolare tra la popolazione di Gaza che sostiene Hamas, eppure non ha detto nulla nell'ultimo mese, nonostante i vari eventi accaduti nelle ultime settimane. Tra gli eventi che Abu Obaydah non ha commentato c'è stata l'eliminazione del leader di Haniyeh e l'eliminazione del numero due di Hezbollah, Fuad Shukr. Inoltre, nonostante Abu Obaydah abbia rilasciato dichiarazioni nel 100° e 200° giorno di guerra tra Hamas e Israele, nel 300° giorno di guerra non ha rilasciato alcuna dichiarazione. A fine ottobre 2023, il portavoce dell'IDF Daniel Hagari ha rivelato l'identità del portavoce mascherato di Hamas, pubblicandone una foto. Hamas ha negato la dichiarazione di Hagari, sostenendo che la foto fornita non era un'immagine di Abu Obaydah. Su X Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle IDF scrisse: «Questo è Hudhaifa Kahlout, che si nasconde dietro il nome di battaglia Abu Ubaida e dietro la sua kefiah rossa, proprio come Hamas si nasconde dietro gli edifici civili per lanciare razzi verso Israele. Lui e altri leader di Hamas-ISIS amano nascondersi nei tunnel e dietro donne e bambini, così come dietro maschere e ombre. Hudhaifa Kahlout, sei stato smascherato. È tempo di abbandonare la copertura». Nel dicembre 2023 sono sorte domande sul benessere di Abu Obaydah, dopo la sua scomparsa durata diverse settimane. È poi ricomparso nel febbraio 2024. A Gaza c'è chi sostiene che stavolta Abu Obaydah potrebbe essere stato eliminato, ma questa notizia almeno per il momento non è stata provata, né confermata ufficialmente ma il suo silenzio alimente le voci sulla sua morte.

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Stefano Piazza