Iran: trionfano i riformisti di Pezeshkian
Oltre 16 milioni di voti per il candidato che diventa il nono presidente del regime iraniano.
Masoud Pezeshkian, sostenuto dai riformisti, ha prevalso al secondo turno delle elezioni presidenziali, diventando il nono presidente del regime iraniano. Il quartier generale elettorale ha reso noto il risultato finale il 16 luglio, dichiarando Pezeshkian vincitore con oltre 16 milioni di voti. Dei 30 milioni di votanti, circa il 49% degli aventi diritto, 16.384.403 hanno scelto Pezeshkian, mentre 13.538.179 hanno votato per Saeed Jalili.
Il 5 luglio si sono concluse in Iran le votazioni per le elezioni presidenziali, seguite immediatamente dallo spoglio delle schede. L’ evento è stato attentamente seguito, data la situazione socio-politica iraniana, caratterizzata da pesanti sanzioni economiche internazionali e diffuso malcontento interno. Il risultato delle elezioni influenzerà non solo la politica interna dell'Iran, ma anche le relazioni internazionali, specialmente in relazione all'accordo nucleare e alle dinamiche regionali. Nulla c’è da aspettarsi rispetto al rapporto con Israele: “avremo buoni rapporti con tutti a parte Israele” ha subito detto il neo eletto, anche perché è uomo dei Guardiani della Rivoluzione ai quali per essere votato ha dato ampie garanzie sulla continuità con il passato. Quindi illudersi Masoud Pezeshkian possa essere “il cambiamento” è il classico errore che fanno gli occidentali in questi casi. Forse è possibile che con lui le donne possano vedere un allentamento dei controlli della polizia religiosa ma è tutto da vedere se alle promesse succederanno i fatti.
Il primo turno ha registrato una bassa partecipazione, con solo il 40% degli aventi diritto al voto. Il secondo turno ha visto un'affluenza leggermente migliore ma comunque limitata al 49%. Agli studenti di Qom è stata concessa una settimana di vacanze per permettere loro di votare, mentre i dipendenti di alcune aziende sono stati pressati a recarsi alle urne: Ali Khamenei aveva esortato ogni iraniano idoneo a votare, e l'affluenza disastrosa rappresenta una crisi di legittimità per lui. Questi dati riflettono un significativo boicottaggio da parte dei cittadini, inclusi molti prigionieri politici (che possono votare) e attivisti. Masoud Pezeshkian ha ottenuto una vittoria significativa con 16.384.403 voti contro i 13.538.179 di Saeed.
Il leader russo Vladimir Putin ha espresso le sue congratulazioni al candidato riformista iraniano Masoud Pezeshkian per la vittoria al ballottaggio presidenziale: “Spero che il suo mandato presidenziale contribuisca a rafforzare la cooperazione bilaterale costruttiva tra i nostri popoli amici", ha dichiarato Putin in un messaggio a Pezeshkian. I due Paesi, soggetti a dure sanzioni occidentali, possono “coordinare gli sforzi per risolvere le questioni internazionali in modo costruttivo”, ha aggiunto Putin.