Gen. Iacono: «Polveriera Iraq»
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Gen. Iacono: «Polveriera Iraq»

La Rubrica - Appuntamento in Piazza

L'Iraq è sempre più dilaniato dalla contesa inter-sciita tra il leader Moqtada al Sadr, vincitore alle ultime elezioni, e i partiti armati filo-iraniani, sconfitti alle urne ma da anni parte del sistema egemonico iracheno. Alcune fonti puntano il dito sui membri delle milizie jihadiste sciite filo-iraniane, ostili proprio ai sadristi, che hanno strappato e dato alle fiamme i simboli dell'influenza iraniana in Iraq scatenando gli scontri armati di piazza che hanno provocato almeno 31 morti tra i manifestanti e 400 feriti. I manifestanti fedeli a Muqtada al-Sadr si erano precipitati nei sontuosi saloni e nelle sale marmoree e nella piscina del palazzi del governo in segno di rivolta. Della situazione irachena ne parliamo con il Generale Maurizio Iacono che in Iraq ha addestrato le truppe locali cosi come fatto in Afghanistan che lancia l’allarme: « L’Isis è pronto a sfruttare come sempre le occasioni che l’instabilità comporta».

Gen. Maurizio Iacono

Ufficiale dell’Esercito che dopo aver lasciato il servizio attivo, si occupa di analisi geopolitica e di formazione di dirigenti e staff. Durante la carriera militare ha maturato significative esperienza nei settori della pianificazione operativa, della formazione e dell’addestramento sia in ambito internazionale che nazionale, alternando incarichi in organismi di vertice (Stato Maggiore dell’Esercito), Istituti di formazione (Scuola di Guerra, Accademia Militare), reparti operativi (reggimenti di artiglieria e Comunicazione Operative) e Comandi Internazionali (NATO, ΕU). Come ultimo incarico ha ricoperto il ruolo di Program Director presso il NATO Joint Warfare Centre in Norvegia, dove ha sovrainteso alle attività addestrative dei Comandi NATO. Ha partecipato a differenti operazioni nei Balcani in Iraq e in Afghanistan, operando in contesti internazionali, NATO, ONU, EU e OSCE. Attualmente si occupa di relazioni internazionali e di formazioni collaborando con istituzioni e centri di studio.

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Stefano Piazza