Israele-Hezbollah: L'operazione di terra si avvicina.
(Idf)
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Israele-Hezbollah: L'operazione di terra si avvicina.

Il Primo israeliano Ministro Benjamin Netanyahu : «Non posso descrivere nei dettagli tutto ciò che stiamo facendo, ma posso dirvi una cosa: siamo determinati a riportare a casa in sicurezza i nostri residenti nel nord. Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non avrebbe mai immaginato»

Il capo di stato maggiore dell'Idf, tenente generale Herzi Halevi, ha dichiarato che l'esercito si sta preparando per una possibile offensiva terrestre contro Hezbollah in Libano, dicendo ai soldati :«I vostri stivali entreranno in territorio nemico. Sentite gli aerei sopra di noi, stiamo attaccando senza sosta per tutto il giorno. Stiamo preparando il terreno per il vostro possibile ingresso in Libano e colpendo continuamente Hezbollah», ha detto Halevi ai membri della 7ª Brigata corazzata durante un'esercitazione che simula un'offensiva di terra in Libano. «Hezbollah oggi ha ampliato il raggio dei suoi attacchi. Riceverà una risposta molto forte entro la fine della giornata», ha promesso, in riferimento al missile lanciato questa mattina dal gruppo terroristico verso il centro di Israele. «Oggi non ci fermeremo. Continueremo ad attaccare e a colpire ovunque sia necessario. Il nostro obiettivo è chiaro: riportare i residenti del nord in sicurezza e per questo, stiamo preparando l'offensiva di terra», ha proseguito Halevi. Poi l'alto ufficiale ha aggiunto: «I vostri stivali militari entreranno in territorio nemico, nei villaggi che Hezbollah ha fortificato come grandi basi militari, con infrastrutture sotterranee, punti di sosta e rampe di lancio posizionate per attaccare i civili israeliani». Infine, ha concluso: «Quando entrerete in quei luoghi e affronterete i combattenti di Hezbollah, mostrerete loro cosa significa scontrarsi con una forza professionale, altamente addestrata ed esperta. Arriverete con molta più forza e preparazione di loro. Entrerete, annienterete il nemico e distruggerete la loro infrastruttura. Questo è ciò che ci permetterà di riportare i residenti del nord in sicurezza».

Hezbollah e l'Iran al bivio

La situazione è precipitata dopo che questa mattina intorno alle 6:30, a Tel Aviv e Gush Dan sono risuonate le sirene. Pochi minuti dopo, le sirene sono state attivate anche nella zona di Sharon, compresa Netanya, dove è stata suonata una sirena per la prima volta dall'inizio della guerra, e ad Haifa e nei Krayot (un gruppo di quattro piccole città e due quartieri di Haifa). Nel corso della mattinata sono stati identificati almeno cinque lanci su Zikhron Ya'akov, con un missile caduto nei pressi di Bat Shlomo. Le sirene sono state udite anche a nord, con un razzo che ha colpito Tzfat. I primi soccorritori sono stati chiamati sulla scena. Hezbollah ha poi rivendicato l'operazione, annunciando che «un missile balistico del tipo Qader 1 è stato lanciato contro il quartier generale del Mossad, responsabile delle esplosioni dei cercapersone e dell'uccisione di alti funzionari dell'organizzazione». Ora che gli israeliani si stanno preparando all’operazione di terra cosa può fare Hassan Nasrallah capo di Hezbollah? Ma soprattutto che decisioni prenderà l’Iran? Lo abbiamo chiesto a Virgilio Lo Presti analista strategico: «Israele ha un esercito settato per ingaggiare guerre brevi ad alta intensità. È probabile che ora stia usando questa sua peculiarità. Sé portata fino in fondo una guerra di questo tipo depaupererà Hezbollah di gran parte delle sue risorse. Ma se Hezbollah perderà la sua capacità missilistica perderà il motivo stesso per la quale - attraverso fiumi di denaro - l’Iran l’ha costruita. Hezbollah è stata immaginata come una forza di deterrenza avanzata nei confronti dello Stato ebraico: se Israele dovesse attaccare Teheran, Hezbollah sarebbe pronta per attaccare Tel Aviv da pochi chilometri di distanza; per un Paese senza aviazione, come l’Iran, Hezbollah è uno strumento che consente una profondità strategica insostituibile. Se Nasrallah decide che Hezbollah non può “tirarsi indietro” nel conflitto con Israele è molto probabile che questo significherà la distruzione di gran parte del suo arsenale e dunque la perdita della profondità strategica che con tanta fatica l’Iran ha costruito negli ultimi 20 anni. O Hezbollah fa un passo indietro e mantiene la sua funzione di “difesa a distanza” dell’Iran o continua il conflitto ma smette di essere uno scudo del regime degli Ayatollah. Lo stipendio di un militante di Hezbollah è di circa 1.300 dollari mensili, una cifra da capogiro nel disastrato Libano di oggi. Questi soldi arrivano dall'Iran, sarà dunque chi tiene i cordoni della borsa che deciderà tra le due scelte. La decisione verrà probabilmente presa a Teheran, non a Beirut».

Infine mentre scriviamo il Primo israéleliano Ministro Benjamin Netanyahu ha rilasciato una breve dichiarazione video in ebraico sulla campagna in Libano.« Non posso descrivere nei dettagli tutto ciò che stiamo facendo, ma posso dirvi una cosa: siamo determinati a riportare a casa in sicurezza i nostri residenti nel nord. Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non avrebbe mai immaginato. Lo stiamo facendo con forza e con stratagemmi. Vi prometto una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa», ha dichiarato Netanyahu.

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Stefano Piazza