L'Iran pronto ad attaccare Israele prima delle elezioni negli Usa
L'intelligence israeliana si sta preparando per un imminente attacco che coinvolgerebbe un gran numero di missili balistici e droni, lanciati da gruppi sostenuti dall'Iran in Iraq. A quel punto sarebbe guerra totale.
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha parlato giovedì con il ministro della Difesa israeliana Yoav Gallant « per discutere le opportunità di una de-escalation regionale» ha affermato in una nota il portavoce del Pentagono Pat Ryder. Lloyd Austin ha ribadito che «gli Stati Uniti restano pienamente preparati a difendere il personale statunitense, Israele e i partner in tutta la regione dalle minacce dell'Iran e dei gruppi per procura sostenuti dall'Iran », ha affermato Ryder, che ha aggiunto che Austin ha anche «ribadito l'impegno degli Stati Uniti per un accordo diplomatico in Libano che consenta sia ai civili libanesi che a quelli israeliani di tornare sani e salvi alle loro case su entrambi i lati del confine». Il Segretario alla Difesa «ha anche esaminato le misure che Israele sta adottando e che dovrebbe continuare ad adottare per migliorare le terribili condizioni umanitarie a Gaza, nonché le prospettive di rilascio degli ostaggi e di un accordo di cessate il fuoco», secondo la dichiarazione del Pentagono.
La conversazione tra Austin e Gallant è avvenuta dopo che il New York Times ha riportato, basandosi su tre funzionari iraniani a conoscenza della pianificazione della guerra, che giovedì la guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha dato lunedì istruzioni al Consiglio supremo per la sicurezza nazionale di preparare un attacco contro Israele. Secondo i funzionari, Khamenei avrebbe deciso di procedere dopo aver ricevuto un rapporto dettagliato, stilato da alti comandanti militari, riguardo ai danni subiti dalle capacità di produzione missilistica, dai sistemi di difesa aerea intorno a Teheran, dalle infrastrutture energetiche critiche e da un porto principale nel sud dell'Iran. Axios, citando due fonti israeliane, ha riferito che l'intelligence israeliana prevede che l'Iran attaccherà Israele dal territorio iracheno, prima delle elezioni americane di martedi prossimo. Secondo le fonti la rappresaglia dell'Iran per gli attacchi aerei israeliani contro i suoi obiettivi militari della scorsa settimana sarà significativa.
Un altro rapporto del sito di notizie statunitense Axios indica che l'intelligence israeliana si sta preparando per un imminente attacco che coinvolgerebbe un gran numero di missili balistici e droni, lanciati da gruppi sostenuti dall'Iran in Iraq. Secondo il rapporto, eseguire l'attacco tramite milizie filo-iraniane in Iraq potrebbe rappresentare per Teheran un modo per evitare un ulteriore attacco israeliano su obiettivi strategici iraniani. Israele si trova attualmente in uno "stato di massima allerta" nella previsione di un possibile attacco da parte dell'Iran. La Cnn, citando una fonte militare israeliana, riporta tuttavia che le autorità israeliane stanno ancora valutando il processo decisionale iraniano per determinare se e quando avverrà una rappresaglia per i recenti raid israeliani contro la Repubblica Islamica. La stessa fonte ha affermato che gli ultimi attacchi israeliani contro strutture di produzione missilistica e difesa aerea in Iran hanno «creato un dilemma per Teheran», poiché la capacità dell'Iran di colpire Israele e difendersi da futuri attacchi israeliani è molto peggiorata.
Che qualcosa potrebbe accadere compreso un nuovo attacco israeliano, lo mostra il fatto che primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato il gabinetto per la sicurezza nazionale per domenica alle 21,30 a Tel Aviv. Lo ha riferito uno degli uffici del ministro al The Times of Israel. L'incontro avrà luogo nel mezzo delle minacce iraniane di colpire di nuovo Israele e mentre gli Stati Uniti premono per un cessate il fuoco in Libano. A proposito di questo mentre Hezbollah continua a lanciare missili su Israele che risponde bombardando le zone che sono sotto il controllo di Hezbollah, gli incontri tenuti in Israele dai due inviati statunitensi, Amos Hochstein e Brett McGurk, sul tema di un cessate il fuoco in Libano hanno avuto esiti positivi, con una significativa riduzione delle distanze tra le parti. Lo ha riferito l'emittente statale israeliana Kan, citando un funzionario degli Stati Uniti.
Durante la loro visita, Hochstein e McGurk hanno incontrato diverse figure di rilievo, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, il ministro della Difesa Yoav Gallant, il direttore dello Shin Bet Ronan Bar e il direttore del David Barnea del Mossad. Di una possibile tregua in Libano ha parlato Il nuovo segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem che ha dichiarato che il movimento è pronto ad accettare un cessate il fuoco con Israele, ma solo a condizioni favorevoli: « Se Israele decide di interrompere le ostilità, noi accoglieremo questa scelta, purché le condizioni siano accettabili per noi. Al momento, non esiste una proposta che risulti soddisfacente sia per Israele che per noi».
@riproduzione riservata