I mercenari russi sbarcano in Mali
La Rubrica - Appuntamento in Piazza
Mali
Qualche settimana fa la Reuters ha raccontato di un accordo tra il Governo provvisorio del Mali e i contractors russi del Wagner Group. L'agenzia di stampa che ha citato fonti diplomatiche, ha riferito che la giunta golpista di Bamako sarebbe pronta a pagare 10,8 milioni di dollari al mese alla Società di sicurezza privata russa che arriverebbe in Mali con circa una migliaia di suoi miliziani. Gli uomini della Wagner Group si dovrebbero occupare di consulenza strategica, dell'addestramento alle Forze armate locali e di proteggere i luoghi governativi, le personalità politiche e i funzionari più importanti degli attacchi dei gruppi jihadisti attivi nel Mali. E così la milizia fondata nel 2014 da Dmitry Utkin, ex ufficiale dei Servizi segreti militari russi (Gru), considerata la milizia privata del Cremlino sbarca anche in Mali dopo aver sostenuto i separatisti filo-russi nel conflitto nell'Ucraina orientale, in Centro Africa, in Libia, in Guinea, in Sudan, in Congo, in Ruanda, in Angola, in Botswana, in Lesotho, nello Zimbabwe, in Mozambico ed in Madagascar.
Francia
Il presidente Francese Emmanuel Macron ha deciso di togliere il premio «alla migliore baguette di Francia» conferito qualche settimana fa al panettiere franco-tunisno Makram Akrout che con il titolo si era anche assicurato la fornitura di pane per un anno dall'Eliseo. Il premio creato dal municipio di Parigi del 1994 non era mai stato ritirato ad un vincitore. Al panettiere sono stati fatali alcuni suoi post ritenuti a giusta ragione «anti francesi» e «filo islamici» che l'uomo aveva pubblicati tempo fa su Facebook e che sono stati scoperti e ripubblicati dal sito Tunis Tribune, una testata che si presenta come «portale dei tunisini del mondo» anche se gestito da alcun supporter di Marine Le Pen. In ogni caso nei post dell'ormai «ex migliore baguette di Francia» si legge ad esempio che la Francia «incoraggia e diffonde la decadenza nei nostri Paesi per proteggere i suoi interessi colonialisti e spingerci all'allontanamento dalla religione e i valori islamici». Appena scoperto Makram Akrout aveva tentato di difendersi raccontando: « Il mio account era stato hackerato». Poi di fronte all'evidenza il suo avvocato ha dichiarato: «Forse aveva scambiato dei contenuti pubblicati sui social senza capirne bene il tenore». Emmanuel Macron invece ha capito molto bene il "tenore" dei post…
Cina
La Via della Seta è lastricata di debiti tanto che i cosiddetti "Paesi in via di sviluppo" coinvolti nel progetti della Belt&Road avrebbero contratto debiti con Pechino che ammonterebbero all'impressionante cifra di 385 miliardi di dollari. Tutti soldi dovuti alle banche cinesi che in patria si devono confrontare il debito degli enti locali e con la vicenda di Evergrande destinata ormai ad un fallimento da 300 miliardi dollari. Per tornare alla Via della Seta un recente studio di AidData, un laboratorio di ricerca del College of William & Mary in Virginia (USA), ha messo in fila le cifre del disastro finanziario della via della Seta. Analizzati gli oltre 13 mila progetti finanziati dalla Cina per un valore di oltre 843 miliardi di dollari erogati a 165 Paesi si scopre che ‹‹più di 40 paesi a reddito medio e basso hanno livelli di esposizione verso la Cina superiori al 10% del loro Prodotto interno lordo nazionale››. Brad Parks, il direttore esecutivo di AidData, ha dichiarato al Financial Times: ‹‹Sono rimasto senza fiato quando abbiamo scoperto per la prima volta quella cifra››. Ma c'è di più, perché sempre secondo Parks: ‹‹Questi debiti per la maggior parte non compaiono nei bilanci del governo nei Paesi in via di sviluppo il che li rende assolutamente insidiosi e difficili da contabilizzare nell'ambito delle finanze di uno Stato››. Nel 2020 sono crollati i prestiti delle banche cinesi per finanziare la via della Seta in Africa tanto che le banche cinesi hanno tagliato i prestiti ad Angola, Camerun, Gibuti, Etiopia e Repubblica del Congo. I principali mutuatari sono stati Ghana, Sud Africa, Egitto, Costa d'Avorio e Nigeria. Clamoroso il caso dello Zambia, su cui grava un debito di 6,6 miliardi verso la Cina, il doppio rispetto alle stime ufficiali di due anni fa. Così anche i cinesi hanno tradito l'Africa.
Nigeria
Domenica 26 settembre 2021, i terroristi Fulani hanno attaccato il villaggio di Madamai nello stato di Kaduna e hanno ucciso 38 persone. Inoltre, nove persone sono rimaste gravemente ferite e 46 case sono state distrutte. La loro colpa ? Essere cristiani. Più o meno alla stessa ora dello stesso giorno, altre quattro persone sono state uccise dallo stesso gruppo jihadista nel villaggio di Kpachudu, nello stato di Plateau. Secondo il reverendo Michael Cosmas Magaji questi attacchi sono stati compiuti ‹‹Perché si trattava di cristiani›› -aggiungendo- ‹‹È vero che siamo afflitti ma non schiacciati. Significa che, anche se soffriamo tremende afflizioni, rifiuto e abbandono, non ne saremo sopraffatti››.
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