Michelle Obama, Newson, Kamala Harris... Chi al posto di Joe Biden
Il partito democratico Usa «nel panico» come dice in New York Times, si guarda dentro alla ricerca di un sostituto nel caso l'attuale presidente Usa venga messo da parte
La scadente performance televisiva di Joe Biden nel dibattito con Donald Trump sta rendendo maggiormente probabile lo scenario di una sua sostituzione per la corsa alla Casa Bianca dato che i democratici sono (per loro stessa ammissione) «nel panico». Sia chiaro: finora il diretto interessato non vuole saperne di fare un passo indietro e, anzi, ha detto di essere convinto di aver registrato una buona prestazione davanti alle telecamere. Eppure vari settori del Partito democratico americano sono in fermento: da più parti si esprimono dubbi e qualcuno sta invocando addirittura un cambio in corsa. Ebbene, quali sarebbero i nomi più probabili in questo caso?
Michelle Obama
È il sogno di cui si parla da 5 anni. Secondo molti commentatori, l’ex first lady sarebbe in pole position per sostituire l’attuale presidente americano. Da più parti si ritiene inoltre che la consorte di Barack Obama avrebbe la strada spianata e che sarebbe in grado di vincere facilmente contro Trump. Eppure attenzione: la situazione è in realtà più complessa. Innanzitutto la diretta interessata ha smentito di nutrire ambizioni presidenziali. Certo, potrebbe trattarsi di una tattica, ma vale comunque la pena di registrare la cosa. In secondo luogo, non è affatto detto che sarebbe facile per lei arrivare alla Casa Bianca. La famiglia Obama si è infatti alienata settori importanti della sinistra dem dopo che, nel 2016, decise di dare il proprio endorsement a Hillary Clinton anziché a Bernie Sanders.
Gavin Newsom
Il governatore della California potrebbe rivelarsi il nome più solido tra quelli in circolazione. Oltre a guidare lo Stato più popoloso dell’Unione, gode anche di discreta notorietà a livello nazionale. Piace sicuramente alla sinistra liberal, ma può anche contare su una certa dose di pragmatismo. La sua giovane età lo pone inoltre in contrasto evidente con l’attuale inquilino della Casa Bianca. Senza contare che Barack Obama potrebbe puntare proprio su di lui. Già nel 2022, l’ex senior advisor dello stesso Obama, David Axelrod, suggerì che Newsom potesse sostituire Biden come candidato dem quest’anno. Parliamo di quel medesimo Axelrod che da mesi critica aspramente l’attuale presidente americano. Va detto che nelle scorse ore, il governatore ha escluso di volersi candidare alla presidenza. Anche in questo caso, potrebbe trattarsi di una tattica. Ma la domanda sorge spontanea: Newsom avrebbe realmente interesse a rischiare di bruciarsi la carriera politica, sostituendo Biden in corsa?
Kamala Harris
Per molti si tratterebbe della sostituta naturale, in caso Biden si ritirasse dalla corsa. Le cose sono tuttavia più complicate di così. È chiaro che la vicepresidente si candiderebbe alla nomination presidenziale dem. È però tutto da dimostrare che i delegati della Convention di Chicago decidano di puntare su una figura rivelatasi tanto impopolare quanto politicamente impalpabile. Probabilmente la sua unica speranza è che, in caso, Newsom rinunci, temendo di bruciarsi per il 2028.
Sherrod Brown e Gina Raimondo
Il senatore dell’Ohio sarebbe un nome interessante: avrebbe infatti un deciso appeal nei confronti dei colletti blu della Rust Belt: una quota elettorale rispetto a cui la Harris è invece particolarmente debole. Dall’altra parte, l’attuale segretario al Commercio, Gina Raimondo, avrebbe un curriculum di tutto rispetto e, chissà, potrebbe attrarre anche il voto degli elettori indipendenti. Il problema per lei è tuttavia essere espressione di uno Stato di scarso peso elettorale come il Rhode Island.