Ammaraggio perfetto, finisce l’odissea di Suni e Butch
(SpaceX/ Nasa)
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Ammaraggio perfetto, finisce l’odissea di Suni e Butch

Sono rientrati sulla Terra sani e salvi gli astronauti che per mesi erano stati costretti a vivere sulla Stazione Spaziale Internazionale a causa di un guasto alla loro navicella Boeing Starliner.

I due veterani dello spazio, Sunita "Suni" Williams e Barry "Butch" Wilmore, sono stati i primi astronauti a volare a bordo di due diverse astronavi commerciali durante una singola missione e sono tornati sulla Terra ammarando insieme con due dei loro compagni di equipaggio. “Suni” e “Butch” non si erano affatto prefissati di fare la storia se non di essere il primo equipaggio a partire con la capsula Boeing Cst-100 Starliner, ma dopo che questa aveva mostrato problemi di propulsione, la Nasa aveva deciso di farla atterrare senza equipaggio riassegnando alla capsula SpaceX Crew Dragon il rientro per completare quella che da una missione di 12 giorni è arrivata a durare nove mesi e mezzo. Così, ieri, ad atterrare con Williams e Wilmore sono stati anche l’astronauta della Nasa Nick Hague e il cosmonauta di Roscosmos Aleksandr Gorbunov, partiti con la SpaceX Crew Dragon “Freedom” senza due dei loro compagni di equipaggio Crew-9 che sono stati rinviati a settembre, lasciando quindi i due posti a Williams e Wilmore.

I quattro sono quindi ammarati sani e salvi alle 17:57 ora della costa est degli Usa al largo di Tallahassee, in Florida, nel Golfo del Messico, ora ribattezzato Golfo d'America. Una volta recuperati, Hague, Gorbunov, Wilmore e Williams sono quindi stati aiutati a uscire dalla Dragon e sottoposti ai primi controlli medici prima di essere trasportati in elicottero all’aeroporto della Nasa e da lì a bordo di un jet Gulf stream all'Ellington Field di Houston, in Texas, dove rimarranno negli alloggi degli equipaggi presso il Johnson Space Center della Nasa per diversi giorni prima di essere autorizzati dai medici a tornare a casa. La loro partenza dalla ISS ha lasciato in orbita Aleksey Ovchinin e Ivan Vagner di Roscosmos, insieme con Don Pettit della Nasa, partiti con la navicella spaziale russa Soyuz MS-26 l'11 settembre 2024, e che sono stati raggiunti dai membri della missione Crew-10 di SpaceX: Anne McClain e Nichole Ayers della Nasa, Takuya Onishi della Jaxa (l’agenzia giapponese) e il cosmonauta Kirill Peskov di Roscosmos. “Sappiamo che la stazione è in ottime mani”, ha detto Hague mentre la distanza tra la Dragon e la stazione spaziale aumentava, “siamo emozionati di vedere cosa riuscirete a realizzare.” Quattordici ore dopo, Freedom ha sganciato il suo bagagliaio montato posteriormente e ha acceso i suoi propulsori Dracoper circa 12 minuti per iniziare la manovra di deorbit e il rientro nell'atmosfera terrestre. Nel giugno 2024, quando Williams e Wimore volarono verso la ISS, il loro veicolo Starliner denominato Calypso, mostrò perdite di elio e problemi di surriscaldamento dei propulsori.

Dopo aver eseguito i test prima e dopo l'attracco, gli ingegneri della Boeing avevano ritenuto che i due potessero atterrare in sicurezza sullo Starliner, ma hanno rimandato la decisione ai responsabili della missione della Nasa che, al contrario, decisero che il rischio era troppo elevato. Così il 7 settembre Calypso era tornata sulla Terra senza il suo equipaggio, atterrando in sicurezza al White Sands Space Harbor, nel New Mexico. Williams e Wilmore si erano quindi uniti all'equipaggio della Expedition 72 della stazione ISS, con Williams come comandante, conducendo centinaia di esperimenti scientifici, manutenendo i sistemi della stazione, assistendo all'arrivo e alla partenza di otto veicoli invisita ed eseguendo tre attività extraveicolari, ovvero passeggiate spaziali. Suni Williams ha ora un primato: ha passato in orbita un totale di 608 giorni nello spazio, il secondo più alto di qualsiasi astronauta statunitense dopo Peggy Whitson, arrivata a 675. Wilmore ha trascorso in orbita 464 giorni nel corso delle sue tre missioni. Hague e Gorbunov hanno percorso 116.764.215 km orbitando attorno alla Terra 2.736 volte per un totale di 171giorni nello spazio. Questo è anche il terzo volo spaziale di Hague, per un tempo totale lontano dalla Terra di 374 giorni. Per Suni e Butch cominci ora un lungo periodo di riabilitazione necessario per limitare gli effetti della lunga permanenza nello spazio sul loro fisico, che risulta affetto da invecchiamento precoce nonostante la regolarità degli esercizi fisici compiuti a bordo della ISS durante questi ultimi nove mesi.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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