La Nigeria vuole 24 caccia: Leonardo lavora al maxi contratto
È concreta l'intenzione dell'aviazione di Abuja di acquistare una fornitura di bimotori dall'azienda italiana.
A oggi non c'è ancora la forma sul contratto, tuttavia è concreta l'intenzione della Forza aerea nigeriana (Naf) di acquistare da Leonardo una fornitura di 24 velivoli M-346FA, la versione armata dell'addestratore avanzato italiano. L'aviazione di Abuja deve infatti sostituire i suoi 13 velivoli da attacco al suolo Alpha Jet, decisamente obsoleti, e la scelta del bimotore italiano varrebbe per noi 1,2 miliardi di dollari.
La notizia era apparsa già mesi fa sui media specializzati, ma suonava quasi come un'indiscrezione per far reagire la concorrenza mediante una contro-offerta. A quelle voci si erano aggiunte indiscrezioni riguardanti il ruolo di Banca Akros nell'operazione e la fluttuazione negativa che Leonardo aveva registrato in borsa intorno al 18 agosto, ora recuperata.
Di fatto dopo Israele e la Grecia, che ha scelto lo M-346 in versione addestratore, e la Polonia, che oltre al trainer sarebbe interessata anche alla versione da attacco per sostituire i vecchi Sukhoi Su-22, per l'aeroplano italiano pare cominciare un buon periodo che speriamo possa replicare, e se possibile superare, il successo internazionale che ebbero gli MB-326 e MB-339 negli anni Settanta e Ottanta.
Riguardo i Dassault Alpha Jet della Naf, questi negli ultimi tre decenni hanno costituito l'ossatura della difesa aerea nigeriana, tuttavia oggi molti di essi risultano essere non più operativi a causa di danni provocati da colpi di contraerea e a causa della scarsità dei pezzi di ricambio. Ma i francesi, che l'aeroplano l'hanno prodotto, vorrebbero spingere la nazione africana verso un acquisto più importante sul mercato dell'usato, come hanno fatto con i greci due mesi orsono, rifilando loro i Rafale delle prime serie.
Il 27 agosto scorso sulla testata online The Aviator Africa e subito dopo sulla stampa italiana, era apparsa la dichiarazione di Ashibel P. Utsu, direttore degli affari dell'Aeronautica militare nigeriana e membro del ministero federale della Difesa (MoD), che aveva dichiarato l'intenzione del suo Paese di scegliere il prodotto italiano. Nelle sue parole, però, a suonare strano è il numero degli esemplari, 24 in due tranche da 12, poiché si tratta di numeri importanti per questo tipo di forniture, che normalmente procedono con tranche di cinque o sei esemplari alla volta per non incorrere nelle pesanti penali scritte sui contratti in caso che tra l'ordine e la consegna il cliente decida tagli al bilancio degli anni successivi alla firma del contratto.
L'intento dell'aviazione nigeriana comunque sarebbe quello di utilizzare gli M-346FA come caccia leggeri multiruolo in grado di svolgere vari tipi di missioni come il supporto tattico e aereo ravvicinato a terra, l'attacco aria-terra, azioni di contro-insurrezione e interdizione con munizioni dotate di guida di precisione. Senza trascurare che l'aeroplano italiano è nato per l'addestramento dei piloti come leader in missioni di addestramento di volo, polizia aerea, ricognizione e controllo dello spazio aereo.
Insomma, la via italiana sarebbe per la Nigeria una valida soluzione per una nazione che non ha bisogno di velivoli troppo complessi né di difendere una superiorità aerea o uno standard Nato che giustifichino l'acquisizione di velivoli ben più complessi, per intenderci come gli F-35. Tuttavia su alcune testate online dedicate alla Difesa si apprende che la Naf avrebbe richiesto la dotazione del radar multimodale Grifo-M346 e l'installazione di sette punti d'aggancio esterni per poter armare l'aeroplano con un'ampia varietà di sistemi offensivi aria-aria e aria-terra, nonché sistemi per guerra elettronica, ricognizione e puntamento. Dunque una dotazione molto completa.
La Naf è un buon cliente per Leonardo, almeno considerando gli ordini precedenti a questo per aeromobili C-27J Spartan e per elicotteri AW139, AW189 e prima gli AW109. Recentemente tuttavia i nigeriani hanno comprato dalla brasiliana Embraer 12 velivoli turboelica A-29 Super Tucano che sono in fase di completamento per la parte armamenti leggeri presso l'americana Sierra Nevada Corporation, che dovrebbe cominciare a consegnarli nei prossimi giorni. In questo caso si tratta di biposto dalle prestazioni molto più limitate rispetto allo M-346FA, ma anche di un sistema d'arma ben più economico, lo stesso che gli americani avevano piazzato presso l'aviazione afghana. Di quelli, parte sono scappati in Uzbekistan, e parte sono stati resi inutilizzabili durante la ritirata da Kabul.
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