Nuovi carri armati per l'esercito, in valutazione il primo Lynx
Consegnato al Centro sperimentale dell'Esercito un esemplare del Rheinmetall KF-41, servirà per definire la variante italiana. Armi ed elettronica saranno fornite da Leonardo.
L'ultimo giorno del 2024 ha visto la consegna presso il Centro polifunzionale di sperimentazione dell'Esercito di Montelibretti (Roma) di un esemplare del mezzo cingolato da combattimento per la fanteria tipo Lynx Kf-41 destinato alle attività di prova, verifica e valutazione tecnica preliminare per poter decidere in merito al programma di acquisizione definito A2cs/Aics.
Il costruttore è la tedesca Rheinmetall, che ha prestato il veicolo mentre l'Italia si prepara a firmare un contratto da mezzo miliardo di euro per un primo lotto di unità entro la metà del 2025. Per questo motivo i nostri tecnici militari, ingegneri e specialisti, dovranno valutare le prestazioni di mobilità, protezione, potenza di fuoco e interoperabilità con i sistemi impiegati dai soldati italiani negli scenari e nelle condizioni di possibile utilizzo. Progettato nel 2015, questo è un carro armato di ultima generazione caratterizzato da un design modulare che regala al mezzo molta versatilità, ovvero in grado di svolgere diverse funzioni come veicolo da combattimento per la fanteria ma anche come unità per il trasporto delle truppe, di funzionare da postazione di comando oppure come ambulanza.
La consegna dell'esemplare da valutare rientra nelle attività previste dall'accordo firmato nell'ottobre scorso tra Rheinmetall e Leonardo per la creazione di una nuova joint-venture che si occuperà della costruzione e dello sviluppo o sviluppo di nuovi veicoli per l'Esercito, con l'azienda italiana che fornirà armamenti e sistemi elettronici destinati agli esemplari italiani e, in futuro, a possibili varianti per esportazione. Terminata la valutazione sul campo e definite le specifiche, si potrà procedere con la firma del primo contratto di fornitura per il nostro Esercito. Secondo le previsioni della Difesa all'Italia servono 1.050 nuovi veicoli da combattimento basati su questo progetto per un programma del valore di 15 miliardi di euro, con il primo esemplare che verrà consegnato entro il 2027. Oltre a questi l'Esercito acquisirà anche 280 carri armati basati sul modello Panther Kf-51 attualmente in fase di sviluppo che costituirà un programma dal valore di altri otto miliardi di euro, con il primo carro armato previsto per la consegna nel 2028.
Operativo con le Forze armate di Ungheria e Ucraina, tecnicamente il Kf-41 ha una massa che varia secondo la versione e gli equipaggiamenti tra le 30 e le 45 tonnellate, ha una lunghezza inferiore agli otto metri (da 7,35 a 7,75 a seconda dell'equipaggiamento), una larghezza di 3,6 e un'altezza di 3,3 metri. L'equipaggio di condotta è di tre persone, mentre la capacità di trasporto è di 6-8 unità completamente equipaggiate. Riguardo l'armamento, esso è costituito dal cannone Rheinmetall Wotan da 35 mm e da una mitragliatrice coassiale da 7,62 mm con possibilità di installare anche lanciagranate e rampe di decollo per droni. Il motore è un diesel Liebherr D976 a sei cilindri in linea da 18.000 cc con potenza massima configurabile di 1.140 hp (tipicamente circa 750 hp a 1.350 rpm), al quale è unita una trasmissione automatica. Il serbatoio ha una capacità di 700 litri, sufficienti per un'autonomia massima di 500 km se percorsi con velocità ridotta (45 km/h); la massima è 70 km/h.
Lo sviluppo del nuovo carro armato terrà ovviamente conto di quanto emerso durante la guerra russo-ucraina, che ha visto il battesimo del fuoco dello Kf-41 e il confronto con i carri russi. Al momento, è chiaro che gli eserciti moderni hanno ancora bisogno di carri armati cingolati, specialmente con ottime prestazioni di mobilità su terreno difficili, ma con maggiori protezioni per i soldati, specialmente per i danni causati dalle mine. Ma proprio per come sono concepiti i nuovi equipaggiamenti personali dei militari, sta emergendo anche la necessità di disporre di maggiore spazio interno al carro, della connettività sicura con mezzi aerei e anche di protezione da piccole minacce aeree come i droni. La guerra in Ucraina ha dimostrato che l'uso utile non è più quello di grandi formazioni di carri che avanzano insieme, ma di gruppi formati da poche unità che accompagnano l'avanzata sfondando le linee nemiche e bonificando il terreno. Proprio per questi motivi i relitti dei carri annientati vengono attentamente analizzati per comprendere dove e come sono possibili modifiche e miglioramenti. Sul fronte opposto, la conquista di un carro permette di studiarne i punti deboli per rendere più efficace gli attacchi.