Nuovi raid delle Idf colpiscono obiettivi terroristici a Gaza
Vista la situazione, Hamas vuole ripristinare il cessate il fuoco e avviare negoziati per il rilascio degli ostaggi. In ogni caso come ha dichiarato Benjamin Netanyahu «D’ora in avanti Israele agirà con una forza crescente contro Hamas e i negoziati avverranno solo sotto il fuoco».
La scorsa notte, le Idf hanno colpito un sito militare di Hamas nel nord di Gaza, dove erano in corso i preparativi per lanciare proiettili contro il territorio israeliano. Inoltre, la Marina israeliana ha colpito diverse imbarcazioni nella zona costiera della Striscia di Gaza. Queste imbarcazioni erano destinate a essere utilizzate per attività terroristiche da Hamas e dalla Jihad islamica. «Le Idf continuano a colpire obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza per eliminare qualsiasi minaccia ai civili israeliani e alle truppe delle IDF», ha sottolineato un portavoce. Stamattina, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto un incontro con alti funzionari della Difesa presso la base di Kirya a Tel Aviv per valutare la situazione dopo l'attacco a sorpresa nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver avviato gli attacchi sulla Striscia di Gaza dopo aver individuato preparativi da parte di Hamas per lanciare nuove offensive contro Israele. Secondo l'IDF, l’organizzazione si stava riorganizzando e riarmando e poco fa il comando del Fronte Interno ha esortato gli israeliani in tutto il Paese a prepararsi alla possibilità che i combattimenti si estendano oltre l'area circostante la Striscia di Gaza.
Durante una riunione a porte chiuse della Commissione Affari Esteri e Difesa, tenutasi lunedì mattina, i membri della commissione sono stati aggiornati dai rappresentanti dell’apparato di sicurezza sul reclutamento da parte di Hamas. Secondo le informazioni fornite, dall’inizio del conflitto il gruppo ha arruolato almeno 20.000 combattenti, con diverse migliaia di nuove adesioni nei due mesi successivi al cessate il fuoco. Israele stima che Hamas abbia perso oltre 20.000 uomini dall’inizio della guerra, ma l’organizzazione continua a reclutare nuovi membri e a ricostituire le proprie capacità militari. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver avviato gli attacchi sulla Striscia di Gaza dopo aver individuato preparativi da parte di Hamas per lanciare nuove offensive contro Israele. Secondo l'IDF, l’organizzazione si stava riorganizzando e riarmando. Durante una riunione a porte chiuse della Commissione Affari Esteri e Difesa, tenutasi lunedì mattina, i membri della commissione sono stati aggiornati dai rappresentanti dell’apparato di sicurezza sul reclutamento da parte di Hamas. Secondo le informazioni fornite, dall’inizio del conflitto il gruppo ha arruolato almeno 20.000 combattenti, con diverse migliaia di nuove adesioni nei due mesi successivi al cessate il fuoco. Israele stima che Hamas abbia perso oltre 20.000 uomini dall’inizio della guerra, ma l’organizzazione continua a reclutare nuovi membri e a ricostituire le proprie capacità militari.
Il Ministero dell’Informazione di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che almeno 400 persone sono rimaste uccise nei raid israeliani, che hanno colpito decine di obiettivi. Tuttavia, questi numeri non sono stati verificati in modo indipendente. Tra le vittime figurano figure chiave dell'organizzazione, tra cui Essam al-Daalis, capo del governo di Hamas e autorità di spicco nella Striscia di Gaza; il maggiore generale Mahmoud Abu Watfa, sottosegretario del Ministero dell’Interno di Gaza, responsabile della ricostruzione delle infrastrutture civili di Hamas; il generale di brigata Bahjat Abu Sultan, capo delle operazioni centrali del Ministero dell’Interno di Gaza; Abu Obeida al-Jamasi, membro anziano dell’ufficio politico di Hamas; e Abu Omar Al-Hatta, Segretario Generale del Ministero della Giustizia di Gaza. Nei bombardamenti è morto anche Yasser Harb, membro dell’ufficio politico di Hamas, che aveva già perso cinque figli coinvolti nei massacri del 7 ottobre 2023. Nel pomeriggio di ieri , la Jihad islamica palestinese ha confermato la morte di Najji Abu Saif, noto come Abu Hamza, portavoce del gruppo jihadista, e di Hassan al-Nàam Abu Ali, leader delle brigate Al-Quds, ucciso in un bombardamento israeliano a Khan Yunis, nel sud di Gaza. Vista la situazione, Hamas ha espresso interesse nel ripristinare il cessate il fuoco e avviare negoziati per il rilascio degli ostaggi. Un portavoce dell’organizzazione ha dichiarato alla Reuters che sono in corso contatti con i mediatori per attuare l'accordo di tregua relativo a Gaza.In ogni caso come ha dichiarato Benjamin Netanyahu «D’ora in avanti Israele agirà con una forza crescente contro Hamas e i negoziati avverranno solo sotto il fuoco».
Sul fronte politico poco dopo la mezzanotte di martedì, il gabinetto dei ministri israeliano ha approvato all'unanimità la rielezione di Itamar Ben-Gvir, leader del partito di estrema destra “ Otzma Yehudit”, come ministro della Sicurezza nazionale. La decisione era stata anticipata da una nota congiunta del partito della destra ortodossa di Ben-Gvir e del Likud, il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu. Ben-Gvir torna così a far parte del governo meno di due mesi dopo aver lasciato l’incarico di ministro, nel contesto dell'escalation del conflitto a Gaza seguita alla rottura del cessate il fuoco tra Tel Aviv e Hamas. Infine, ieri sera il Ministero degli Esteri israeliano ha attaccato duramente il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per le sue ultime critiche agli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Guterres aveva scritto in un post su X: «Sono indignato per gli attacchi aerei israeliani a Gaza. Chiedo con forza che il cessate il fuoco venga rispettato, che l'assistenza umanitaria senza ostacoli venga ristabilita e che gli ostaggi rimasti vengano rilasciati incondizionatamente». Pronta la risposta del portavoce del Ministero degli Esteri Oren Marmorstein: «Siamo indignati che tu, Antonio Guterres, sia il Segretario generale delle Nazioni Unite. Nemmeno una parola sul fatto che Hamas ha respinto due proposte americane di estendere il cessate il fuoco e di rilasciare altri ostaggi, due proposte che Israele ha accettato e non una parola sul fatto che Hamas sfrutta il trasferimento di beni a Gaza per ricostruire la sua macchina da guerra e attaccare ulteriormente Israele. Poi il portavoce del Ministero degli Esteri ha concluso: «Non una parola sull'UNRWA, che, sotto la vostra guida, impiega terroristi di Hamas, e le cui strutture sono state utilizzate da Hamas per tenere in ostaggio. In effetti, siamo indignati per la vostra bancarotta morale».