Il difficile compito del nuovo capo dell'Isis
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Il difficile compito del nuovo capo dell'Isis

Il gruppo terroristico ha annunciato la morte del suo leader e la nomina del successore mentre le difficoltà anche in Siria ed Afghanistan crescono

Lo Stato islamico ha confermato ieri che il suo leader Abu al-Husayn al-Qurayshi è stato ucciso. Si tratta della terza volta in meno di due anni che l'alto leader del gruppo estremista viene ucciso .In una dichiarazione audio attribuita al suo portavoce, il gruppo ha affermato che Abu al-Husayn al-Qurayshi è morto durante gli scontri con il gruppo militante rivale, Hayat Tahrir al-Sham (Organizzazione per la liberazione del Levante HTS) che controlla parte della Siria nordoccidentale e che è nata dalle ceneri dell’Al-Nusra Front (Fronte per la conquista della Siria). Il gruppo terroristico è ufficialmente nato il 28 gennaio 2017 dalla fusione tra Jaysh al-Ahrar (una fazione di Ahrar al-Sham ,Jabhat Fateh al-Sham (JFS), Fronte Ansar al-Din , Jaysh al-Sunna , Liwa al-Haqq , Movimento Nour al-Din al-Zenki . Nel novembre 2017, l’allora leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahiri denuncio’ formalmente la fuga del Fronte Nusra affermando la « grave violazione di un impegno di lealtà» Il leader del gruppo dal 2017 è Ahmed Hussein al-Shar'aconosciuto con il nome di battaglia Abu Mohammad al-Julani siriano classe 1982 nato in Arabia Saudita dove il padre ha lavorato come ingegnere petrolifero fino al 1989. Su di lui pende una taglia di dieci milioni dollari.

La dichiarazione di ieri dell’Isis confermata questa notte sulla rivista ufficiale al-Naba, arriva dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva affermato nel maggio scorso che lo stesso leader dello Stato islamico era stato ucciso in un'operazione di intelligence turca nel nord della Siria. Il gruppo ha nominato un nuovo leader, Abu Hafs al-Hashimi al-Qurayshi una figura avvolta nel mistero come il suo predecessore che non aveva mai rilasciato dichiarazioni pubbliche durante il suo periodo a capo del gruppo e del quale non esistono fotografie.

L’Isis ha perso il controllo del suo ultimo pezzo di territorio in Siria nel 2019 dopo anni di operazioni militari da parte delle forze curde, irachene e siriane sostenute dalla potenza aerea statunitense. Nonostante questo l'organizzazione ha continuato come gruppo militante clandestino ancora capace di violenza letale. All'inizio del 2022, i suoi militanti hanno attaccato nel nord est del Paese, nella città di Hassakeh, dove hanno assaltato il carcere di Ghwayran. L’attacco ha provocato un'evasione di massa dalla prigione nella Siria orientale dopo giorni di combattimenti strada per strada con le forze siriane sostenute dagli Stati Uniti. Circa 500 persone sono morte nelle violenze e centinaia di jihadisti sono fuggiti.

Lo Stato islamico finora non è stato in grado di riprendere il suo precedente slancio in Siria e Iraq anche se controlla ancora piccole aree di territorio siriano dove colpisce di continuo con operazioni “mordi e fuggi” la polizia e l’esercito. Da tempo l’Isis ha indirizzato quasi tutti gli sforzi in Afghanistan con l’Isis Khorasan vera spina nel fianco dei Talebani, e in diverse parti dell'Africa dove con le sue filiali è in aperta competizione con al-Qaeda. Anche in Europa l’Isis ha dovuto ripiegare affidandosi per i suoi attentati ad attori solitari tuttavia, negli ultimi sei mesi il gruppo ha dato segnali di risveglio in Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Spagna e Belgio e Olanda dove sono state arrestate intere cellule dell’Isis pronte a colpire anche con armi chimiche.

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Stefano Piazza