Pioggia di missili su Israele dopo i bombardamenti nel sud del Libano
(Idf)
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Pioggia di missili su Israele dopo i bombardamenti nel sud del Libano

Nel caso in cui Hezbollah non si fermasse, pronta l’operazione di terra dell’Idf

Martedì mattina sono risuonate le sirene ad Afula e in altre città della valle di Jezreel. Le sirene sono state udite a Givat Ela, Ahuzat Barak, Tzippori, Nazareth, Nof HaGalil e in altre località, così come a Nahariya e Krayot, vicino a Haifa. Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno riferito che sono stati identificati oltre 100 lanci che attraversavano Israele dal Libano. Alcuni di questi sono stati intercettati e altri sono caduti in aree aperte. Nessuno è rimasto ferito ma alcune proprietà hanno subito danni. La Polizia israeliana ha ricevuto segnalazioni di parti di intercettori cadute in diverse località della zona di Nazareth. Ha aggiunto che, in questa fase, non ci sono segnalazioni di feriti, ma sono stati causati danni ad alcune proprietà.

L'IDF ha affermato che, in seguito alle sirene suonate tra le 2:39 e le 2:40 nella zona di HaAmakim, sono stati identificati circa cinque proiettili provenienti dal Libano. Alcuni dei proiettili sono stati intercettati dal sistema di difesa terrestre Iron Dome, mentre un certo numero di proiettili sono stati identificati cadere in aree aperte. Lunedì sera, le sirene sono state udite anche nella città di Haifa. L'IDF ha affermato che sono stati identificati circa cinque proiettili che attraversavano il Libano verso il territorio israeliano. Nel frattempo, decine di aerei da combattimento delle IDF sono decollati per un'altra ondata di attacchi nel profondo territorio libanese contro obiettivi terroristici di Hezbollah, effettuando massicci attacchi aerei nel Libano meridionale, nell'ultimo tentativo di costringere Hezbollah a porre fine ai suoi 11 mesi di attacchi nel nord di Israele. Secondo il primo ministro Benjamin Netanyahu, «Israele sta distruggendo migliaia di missili e razzi puntati contro le città e i cittadini israeliani».

Se il leader del gruppo terroristico Hezbollah, Hassan Nasrallah, persisterà nel lanciare razzi e droni contro Israele per manifestare solidarietà con Hamas (una scelta che sta gravando pesantemente sia sulla sua organizzazione sia sui cittadini libanesi), gli attuali attacchi israeliani potrebbero fungere da preparazione in vista di una possibile invasione terrestre del Libano. Gli attacchi di lunedì sono solo gli ultimi di una serie di operazioni contro il gruppo sciita. Un raid aereo israeliano su un sobborgo di Beirut, avvenuto venerdì, ha causato la morte del comandante di alto rango di Hezbollah Ibrahim Aqil, insieme ad altri leader dell'unità d'élite Radwan. L'operazione è arrivata pochi giorni dopo l'esplosione di migliaia di dispositivi di comunicazione, usati principalmente da membri di Hezbollah, in varie zone del Libano. Le esplosioni hanno provocato 39 morti e circa 3.000 feriti. Il Libano ha attribuito la responsabilità a Israele, che tuttavia non ha né confermato né smentito il coinvolgimento. Come scrive l’editorialista di Times of Israel Lazaar Berman, «mentre Israele aumenta la pressione, spera che Hassan Nasrallah e i suoi protettori iraniani decidano che il prezzo del loro sostegno ideologico e pratico ad Hamas sta diventando insostenibile. Nasrallah ha insistito sul collegamento tra la guerra a Gaza e il lancio di razzi sul nord di Israele; ora Gerusalemme sta facendo tutto il possibile per rompere il collegamento tra i due teatri. I leader israeliani non sono stati timidi sui loro piani». In tal senso, mercoledì scorso, Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant, il comandante dell'IDF Herzi Halevi e altri funzionari, hanno annunciato «l'inizio di una nuova fase del conflitto. Nello specifico Gallant durante un incontro con il personale dell'aeronautica israeliana presso la base di Ramat David ha affermato che «il baricentro si sta spostando verso nord. Stiamo trasferendo forze, risorse ed energie verso nord».

All'inizio della settimana, il Gabinetto di sicurezza ha rivisto i propri obiettivi ufficiali riguardo alla guerra con Hamas a Gaza, includendo tra le priorità «il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case». Per mesi, Israele ha sperato e creduto che un accordo sugli ostaggi con Hamas potesse portare almeno a un cessate il fuoco temporaneo in Libano. Tuttavia, ora sembra riconoscere che le possibilità di un'intesa accettabile per entrambe le parti siano molto basse nel prossimo futuro, soprattutto con le forze dell' IDF ancora posizionate nei corridoi di Philadelphia e Netzarim e senza esercitare pressioni militari dirette su Hamas. Nel frattempo, Israele sta aumentando la pressione su Hezbollah, lasciando tuttavia ampio margine a Nasrallah per dichiarare che è arrivato il momento di fermarsi prima che sia troppo tardi anche per lui. In tal senso Benjamin Netanyahu ieri sera durante un briefing, ha affermato: «Tutti sono un obbiettivo anche Hassan Nasrallah», che vive da anni nascosto in una località segreta. Se gli attacchi all'arsenale missilistico di Hezbollah non indurranno Nasrallah a interrompere le sue aggressioni, Israele potrebbe intraprendere ulteriori azioni per intensificare la pressione. Ad esempio potrebbe attaccare la roccaforte di Hezbollah a Dahiyeh, nel sud di Beirut, e non è escluso che potrebbe prendere di mira le infrastrutture statali del Libano, nel chiaro tentativo di forzare il suo fragile vicino settentrionale a rispettare l'obbligo di prevenire attacchi dal suo territorio. Secondo Lazaar Berman, «se Nasrallah non farà un passo indietro, Israele potrebbe non avere altra scelta se non lanciare un'operazione terrestre. In vista di questa possibilità, Israele ha già iniziato a preparare il terreno. Gli attacchi contro i dispositivi di comunicazione hanno reso inefficace il sistema di comunicazioni tattiche di Hezbollah, rendendo molto più difficile per i suoi comandanti trasmettere ordini ai combattenti e ricevere informazioni precise dal campo. Inoltre, nelle ultime 48 ore, sono stati eliminati centinaia, se non migliaia, di combattenti di Hezbollah. Il principale deterrente del gruppo contro Israele è il suo vasto arsenale di razzi e missili, in particolare quelli a lungo raggio. Più Israele riuscirà a distruggere queste capacità in anticipo, minore sarà il rischio per il suo fronte interno e diminuirà la possibilità che Hezbollah colpisca siti strategici israeliani». Infine, mentre scriviamo, alcuni funzionari americani hanno riferito alla CNN che i raid aerei israeliani in Libano hanno indebolito significativamente il gruppo terroristico Hezbollah, portandolo potenzialmente indietro di vent'anni nelle sue capacità operative.

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Stefano Piazza