La Polonia vuole le armi nucleari
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La Polonia vuole le armi nucleari

Il presidente polacco Duda avrebbe già parlato con Trump rinnovando la richiesta fatta al suo predecessore: rafforzarsi come base dell'avanguardia di difesa europea. Sul piatto anche armi francesi offerte da Macron.

Secondo un lancio della Associated Press di qualche ora fa, il presidente polacco Andrzej Duda avrebbe nuovamente invitato gli Stati Uniti a schierare armi nucleari in Polonia come deterrente contro la Russia, prendendo sempre più in considerazione do poter disporre di una protezione missilistica a medio e lungo raggio contro la minaccia rappresentata da Mosca. Il presidente Duda avrebbe fatto il suo appello nel corso di un'intervista al Financial Times pubblicata giovedì 13, ripetendo un appello che aveva già avanzato all'amministrazione Biden quasi tre anni fa. Wojciech Kolarski, consigliere di Duda per gli affari internazionali, ha dato seguito all'appello della sua presidenza con un'intervista alla radio polacca Rmf giovedì mattina, dialogo nel quale ha sostenuto che la protezione nucleare migliorerebbe la sicurezza del Paese membro della Nato ma esposto come nessun altro lungo il fianco orientale europeo, nonché alleato con l'Ucraina, confinante con la Bielorussia e con il territorio russo di Kaliningrad.

Uno dei problemi polacchi è il disaccordo interno sulla vicenda, con il primo ministro Donald Tusk, avversario politico di Duda, che la scorsa settimana ha affermato che la Polonia era già in trattativa con la Francia dopo la proposta del presidente Emmanuel Macron per utilizzare il deterrente nucleare di Parigi per il medesimo scopo. Proposta che Mosca ha definito “estremamente conflittuale” e foriera di implicazioni e conseguenze diplomatiche nei confronti di Parigi, rea di aver addestrato i piloti ucraini e di aver fornito a Kiev anche i Mirage 2000-5, velivoli con capacità di attacco estese rispetto agli F-16.

Macron ha definito Mosca una “minaccia per la Francia e l'Europa” anche durante un discorso televisivo alla nazione avvenuto circa un settimana fa, durante il quale non ha risparmiato accuse a Mosca riguardo stragi di civili. Per costituzione il presidente Duda è anche comandante in capo delle forze armate polacche, i cui arsenali negli ultimi due anni sono stati oggetto di una rapida espansione, mentre l'idea di posizionare armi nucleari deriverebbe da quanto fatto da Putin del2023, schierando armi nucleari tattiche in Bielorussia, nazione che confina con la Polonia e anche con l'Ucraina. La Polonia ha di fatto aumentato la sua spesa per la Difesa al 5% del Pil, più di tutti gli altri Stati europei appartenenti alla Nato, e ha iniziato a costruire fortificazioni anticarro al confine con l'enclave russa di Kaliningrad, mentre gli Usa vi mantengono una presenza di circa 10.000 soldati. Quando gli è stato chiesto in che modo la presenza di armi nucleari avrebbe reso la Polonia più sicura, Duda ha detto: “Ogni tipo di infrastruttura strategica, sia essa americana o della Nato, che abbiamo sul nostro suolo, sta rafforzando la propensione degli Stati Uniti e dell'Alleanza del Nord Atlantico a difendere questo territorio”.

Riguardo la strategia da applicare per la risoluzione della guerra, Duda sostiene che le richieste all'Unione Europea di sequestrare beni russi per un valore di circa 200 miliardi di euro, oggi congelati nelle banche europee, dovrebbero essere utilizzati per sostenere l'Ucraina sia dal punto di vista degli armamenti, sia per supportare la ricostruzione dell'Ucraina. In particolare usando queste parole: “Non riesco a immaginare che dopo la distruzione dell'Ucraina, la Russia possa semplicemente riprendere questi soldi senza pagare alcun danno di guerra di guerra.” Per completezza d'informazione occorre ricordare che nel luglio scorso era divenuto operativo un nuovo sito di difesa missilistica balistica degli Stati Uniti nella Polonia nord-orientale denominato "Aegis Ashore", facente parte di uno scudo missilistico Nato più ampio progettato per rilevare, tracciare e intercettare i missili balistici in volo.

Al tempo l'allora segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aveva dichiarato: “Questo è un passo importante per la sicurezza transatlantica e per la capacità dell'Alleanza di difendersi dalla crescente minaccia dei missili balistici, armi che sono state ampiamente utilizzate nei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Come Alleanza difensiva non possiamo ignorare questa minaccia. La difesa missilistica è un elemento essenziale per il compito principale della Nato di difesa collettiva.” La recente struttura Aegis Ashore possiede un centro di comando e controllo definito “deckhouse” della missione Ballistic Missile Defence System presso la Naval Support Facility di Redzikowo, proprio in Polonia, dove sono operativi re siti di lancio per la neutralizzazione delle minacce. Il sito polacco può difendere dai missili balistici a corto e medio raggio. Gli elementi chiave dello scudo missilistico Nato in Europa includono i due siti Aegis Ashore degli Stati Uniti in Polonia e Romania, insieme ai cacciatorpediniere della marina statunitense basati a Rota, in Spagna, e a un radar di allerta precoce installato a Kurecik, in Turchia.

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