Questa notte Israele ha attaccato obbiettivi militari in Iran
Gli attacchi sono stati effettuati esclusivamente contro siti militari iraniani, tra cui batterie di difesa aerea e siti di produzione di missili balistici, utilizzati negli attacchi diretti iraniani contro Israele dell’1 ottobre e del 14 aprile 2024. Ingentissimi i danni.
Alle 01.34 della scorsa notte Israele ha attaccato obbiettivi militari in Iran: «In risposta a mesi di continui attacchi dal regime iraniano contro lo Stato di Israele, sono in corso bombardamenti mirati su obiettivi militari in Iran da parte delle forze di difesa israeliane» ha annunciato l’Idf. L'esercito israeliano ha poi affermato: « Come ogni altro paese sovrano nel mondo, lo Stato di Israele ha il diritto e il dovere di rispondere a causa del regime iraniano e dei suoi delegati nella regione che attaccano incessantemente Israele. Le nostre capacità difensive e offensive sono completamente mobilitate. Faremo tutto il necessario per difendere lo Stato d'Israele e il popolo d'Israele. Gli attacchi sono stati effettuati esclusivamente contro siti militari iraniani, tra cui batterie di difesa aerea e siti di produzione di missili balistici, utilizzati negli attacchi diretti iraniani contro Israele dell’1 ottobre e del 14 aprile 2024. Lo rende noto il sito The Times of Israel, citando le parole dell'Idf. Un rappresentante del governo israeliano ha detto a Nbc che Israele non stava prendendo di mira impianti nucleari o petroliferi iraniani ma si stava concentrando su obiettivi militari: «Stiamo prendendo di mira quelli che ci hanno minacciato in passato o potrebbero farlo in futuro». Gli attacchi che sono stati effettuati in diverse zone dell'Iran e sono terminati alle 04.58.
Allo studio altre operazioni contro l’Iran
L'esercito israeliano in una nota afferma che gli attacchi hanno dato « una più ampia libertà di azione aerea in Iran e che c'è un'ampia gamma di obiettivi che può colpire in future operazioni, se necessario. Si sta valutando una possibile risposta iraniana all'attacco, ma per ora non sono state apportate modifiche alle linee guida per i civili». L'amministrazione americana è stata avvertita in anticipo dell'attacco di Israele contro l'Iran. Lo ha riferito un funzionario americano al New York Times precisando che « funzionari della Casa Bianca e del Pentagono si sono consultati con Israele negli ultimi giorni sulla portata e sul tipo di obiettivi da colpire». Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu come riferito dal suo portavoce « ha convocato un incontro di valutazione con i massimi funzionari militari e di sicurezza del paese dopo aver lanciato attacchi di precisione sull'Iran». All'incontro che si è tenuto presso la base militare di Kirya a Tel Aviv, hanno partecipato « il ministro della Difesa, il capo di stato maggiore dell'esercito, il capo del Mossad (intelligence estera) e il capo dello Shin Bet (servizi interni)», ha aggiunto il portavoce in una nota.
L’Iran minimizza e promette vendetta
La Repubblica islamica ha provato a minimizzare gli effetti degli attacchi affermando che la contraerea ha respinto gli attacchi ma basta guardare i video che circolano sul web da stanotte per verificare che quanto afferma Teheran è falso. A proposto di questo il regime iraniano ha avvertito la popolazione che chiunque diffonderà video e foto dell’attacco « rischia una condanna tra uno e dieci anni di carcere». L’agenzia di stampa iraniana Tasnim, citando fonti accreditate dopo gli attacchi ha affermato: «L'Iran è pronto a rispondere a qualsiasi aggressione israeliana e non c'è dubbio che Israele affronterà una reazione proporzionale per qualsiasi azione intrapresa».
Gli Usa a fianco di Israele
La Casa Bianca in una nota diffusa dal portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, Sean Savett ha reso nota la propria posizione: «Gli attacchi israeliani contro obiettivi militari in Iran sono un'operazione di autodifesa e i raid mirati su obiettivi militari sono una risposta all'attacco con missili balistici dell'Iran contro Israele il 1° ottobre 2024». Poi gli Stati Uniti si sono rivolti direttamente all'Iran per chiedere che eviti ulteriori attacchi contro Israele per prevenire una ulteriore escalation nella regione: «Esortiamo l'Iran a cessare gli attacchi contro Israele affinché questo ciclo di combattimenti possa concludersi senza una ulteriore escalation», ha detto ai giornalisti il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Sean Savett. «La risposta di Israele è stata un esercizio di autodifesa, evitando specificamente le aree popolate e concentrandosi esclusivamente su obiettivi militari, contrariamente all'attacco dell'Iran contro Israele che ha preso di mira la città più popolosa di Israele» ha poi aggiunto. Infine, alle 7.00 di questa mattina il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari ha affermato: « Gli obiettivi dell'attacco sono raggiunti. Il raid di ritorsione è stato completato e i suoi obiettivi sono stati raggiunti", ha detto in una stampa. L'attacco dell'Idf ha preso di mira i siti di produzione missilistica iraniana e le batterie di difesa aerea, in risposta agli attacchi diretti dell'Iran contro Israele all'inizio di questo mese e in aprile, nonché ai continui attacchi da parte dei suoi alleati in tutto il Medio Oriente». Poi Hagari ha messo in guardia gli iraniani: «Ora Israele ha una maggiore libertà d'azione anche in Iran. L'Iran ha colpito Israele due volte e ne ha pagato il prezzo. Siamo concentrati sugli obiettivi della guerra a Gaza e in Libano. E' l'Iran che continua a spingere per un'ampia escalation regionale. Sapremo come selezionare ulteriori obiettivi e colpirli se necessario. Questo è un messaggio chiaro: chiunque minacci Israele pagherà un prezzo alto», ha concluso il portavoce delle Idf. Vista la potenza di fuoco mostrata dagli israeliani la scorsa notte e considerato che sono stati presi di mira solo siti militari, gli iraniani farebbero bene a riflettere molto attentamente prima di reagire perché prima o poi Gerusalemme smetterà di combattere con un braccio dietro la schiena.
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