Robert O'Brien: "Rispettare l'impegno con la Nato conviene all'Italia"
L'ex National Security Advisor dell'amministrazione Trump ha parlato con La Verità delle principali sfide internazionali che l'Occidente deve fronteggiare: dalla Cina all'Iran, passando per il Mediterraneo
Il pericolo cinese sta crescendo, mentre aumenta l’instabilità in Nord Africa: si tratta di sfide rilevanti per l’Occidente e, in particolare, per l’Italia. È quindi per cercare di far luce su queste complicate dinamiche che La Verità ha deciso di intervistare l’ex consigliere per la sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump, Robert O’Brien. Attualmente a capo della Richard Nixon Foundation, O’ Brien ha servito alla Casa Bianca da settembre 2019 a gennaio 2021. In questa veste, assieme all’allora segretario di Stato Mike Pompeo, è stato il principale architetto dei maggiori successi della politica estera dell’amministrazione Trump. Fu pienamente coinvolto nel processo negoziale che avrebbe permesso di arrivare agli Accordi di Abramo nel 2020 e fu in prima linea nel promuovere una postura più severa nei confronti della Cina, soprattutto in riferimento alle sue responsabilità nella pandemia del Covid-19. O’ Brien era inoltre nella situation room insieme a Donald Trumpquando, il 26 ottobre 2019, si svolse l’ “operazione Kayla Mueller”, che portò all’uccisione del leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi. Non è tra l’altro escluso che l’ex consigliere possa assumere un incarico in una eventuale nuova amministrazione repubblicana.
Robert O’Brien, quali sono le principali minacce che la Cina rappresenta per gli Stati Uniti e le relazioni transatlantiche?
La Cina sta minacciando i suoi vicini, tra cui i Paesi Asean, l’India e Taiwan, che svolgono un ruolo chiave nell’economia mondiale. La Cina sta tentando di cambiare il nostro modo di vivere in Occidente usando la sua forza economica per reprimere discorsi e dibattiti. La Cina sta rubando la proprietà intellettuale e si sta impegnando in dumping illegale per diventare l’attore dominante nelle tecnologie chiave, la maggior parte delle quali sono state inventate in Occidente: il suo obiettivo è minare le nostre economie e il nostro potere nazionale. Mentre Washington si sta rendendo conto della minaccia, molte capitali europee si illudono ingenuamente che – attraverso il commercio e chiudendo un occhio sulla condotta maligna della Cina – Pechino possa essere trasformata in un “partner responsabile”.
L’attuale presidente del Consiglio conservatore italiano, Giorgia Meloni, è pronta a non rinnovare il memorandum d’intesa tra Italia e Cina sulla Nuova via della Seta. Che cosa ne pensa?
Il presidente del Consiglio Meloni lo ha capito e sta letteralmente salvando la sovranità e l’economia dell’Italia da un secolo di dominio del Partito comunista cinese.
Che cosa pensa del controverso accordo sino-vaticano sulla nomina dei vescovi, che fu firmato nel 2018, per poi essere rinnovato nel 2020 e nel 2022?
L'accordo è straziante. Mentre il Vicario di Cristo sulla Terra ha cercato di fornire ministri ai cattolici cinesi, ciò che in realtà è successo è che i comunisti cinesi essenzialmente gestiscono la Chiesa in Cina. Può un parrocchiano affidare la propria confessione a un vescovo con il sigillo di approvazione del Partito comunista cinese? I veri credenti dovranno nascondersi in profondità, il che non è facile nello stato distopico di sorveglianza che è la Cina comunista.
Quali sono le responsabilità cinesi nella pandemia del Covid-19?
Il Partito comunista cinese si è impegnato in un insabbiamento del Covid che al confronto ha fatto sembrare Chernobyl un gioco da ragazzi. L’insabbiamento e il rifiuto di condividere tempestivamente le informazioni sulla pandemia sono costati al mondo decine di migliaia di vite o anche di più.
Ai tempi dell’amministrazione Trump, lei è stato tra gli artefici degli accordi di Abramo, che contribuirono a stabilizzare il Medio Oriente. Può raccontarmi come siete riusciti a negoziare quegli accordi?
Il presidente Trump ha costruito capitale politico con i nostri alleati israeliani e arabi prendendo le difficili decisioni di spostare la nostra ambasciata a Gerusalemme e di riconoscere la sovranità israeliana sul Golan. Ha anche venduto piattaforme di armi avanzate agli Emirati Arabi Uniti in modo che potessero difendersi dall’Iran. Il presidente ha poi consentito ai suoi negoziatori di utilizzare quel capitale e quella fiducia per garantire la pace. È stato davvero straordinario far parte di questo processo.
Oggi il Nord Africa è instabile. Questo è un problema per l’Italia e l’Ue. Secondo lei come è possibile stabilizzare Libia e Tunisia?
I cittadini libici e tunisini hanno bisogno di speranza economica per fermare i combattimenti e restare a casa. L’Ue deve far valere la propria potenza economica per creare questa speranza.
Ritiene che il fianco meridionale della Nato debba essere rafforzato? L’Italia potrebbe giocare un ruolo chiave?
L’Italia ha forze terrestri, marittime e aeree incredibilmente capaci. I suoi uomini e donne sono abili, coraggiosi e hanno uno slancio molto italiano. Sfortunatamente, l’Italia non mantiene l’impegno preso con la Nato di spendere il 2% del Pil per la difesa. Di conseguenza, i combattenti italiani non dispongono dei sistemi necessari per svolgere il loro ruolo storico nella sicurezza del Mediterraneo.
Quali sono le minacce più allarmanti poste dall’Iran? Perché il presidente Biden ha abbandonato la politica di “massima pressione” di Trump?
L’amministrazione Biden ritiene di poter rappacificarsi con l’Iran e cambiare così il suo comportamento. L’amministrazione Obama la pensava allo stesso modo. Entrambe avevano torto. I mullah hanno interpretato le offerte di buona volontà americana come una debolezza totale e hanno ampliato i loro programmi nucleari, missilistici e terroristici utilizzando i soldi sbloccati dall’amministrazione Biden. Purtroppo, questa politica che cerca la pace ad ogni costo probabilmente alla fine si tradurrà in una grande perdita di vite umane.
(Intervista pubblicata su La Verità il 14 settembre 2023)