Afghanistan: svelato il vero nome del leader dell'Isis-K
Si avvicina la resa dei conti fra i talebani e lo Stato islamico del Khorasan.
Colpo di scena nella lotta all'Islamic State Khorasan Province, lo Stato islamico del Khorasan (Iskp). Dopo mesi di incertezze e congetture, il 22 novembre il Pentagono ha comunicato di aver definitivamente identificato il leader della branca locale dell'Isis, presente in Afghanistan, Pakistan e Asia centrale, che sta letteralmente mettendo in ginocchio il regime dei talebani.
Ogni giorno si registrano attacchi terroristici e omicidi mirati di dirigenti talebani, come accaduto lo scorso 24 novembre a Kabul, nella zona di Deh Sabz, dove sono stati uccisi sette dei loro capi che viaggiavano a bordo di un pulmino. Notizie che il regime di Kabul fa di tutto per nascondere, ma che vengono rilanciate dai canali dell'Isis.
Per tornare al leader dell'Iskp, secondo l'intelligence Usa sarebbe l'afghano Sanaullah Ghafari-Shahab al-Muhajirun ex affiliato alla rete Haqqani, mentre in precedenza era stata diffusa l'identità di un siriano, o iracheno, chiamato Abu Muhammad Saeed Khurasani-Shahadal Muhajir (il migrante) che secondo quanto sostenuto finora era stato mandato dal leader dell'Isis, Amir Mohammed Abdul Rahman al-Mawli al-Salbi, noto come Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, a occuparsi del gruppo locale delle bandiere nere.
L'emiro locale dell'Isis Khorasan sarebbe stato nominato nel giugno 2020 e in precedenza si era occupato delle finanze del gruppo e degli attacchi terroristici con kamikaze. Stavolta la sua identità è certa perché gli approfondimenti sono stati fatti anche da Paesi della regione sempre più preoccupati per quanto succede in Afghanistan. Pechino in particolare teme il movimento fondamentalista Movimento islamico del Turkestan orientale (Etim) che le Nazioni Unite hanno classificato come organizzazione terroristica dal 2002, un gruppo militante di etnia uigura attivo in Afghanistan che ha cercato a lungo di ottenere l'indipendenza per lo Xinjiang, che vorrebbe che in futuro si chiamasse «Turkestan orientale» e che si è alleato dell'Iskp.
Altro fatto che i talebani nascondono è che in Afghanistan ci sono delle aree che per loro sono off-limits, ad esempio la provincia orientale di Nangarhar con una popolazione di circa 55.000 abitanti è una roccaforte dell'Iskp dal 2015. Testimoni hanno riferito alla giornalista australiana Hollie McKay, che si occupa di Afghanistan che: ‹‹l'Isis è qui dal 2015 e i talebani sono qui solo di giorno. Di notte, si riuniscono in una base e non escono. Anche i precedenti soldati del Governo c'erano solo di giorno. Questa zona è sempre stata loro››, tanto che ‹‹ogni giorno un talebano viene portato fuori da casa sua e ucciso››.
Sanaullah Ghafari-Shahab al-Muhajir è il settimo capo dell'Iskp (i predecessori erano tutti di etnia pashtun e oggi sono in Paradiso con le 72 vergini), e sta dimostrando capacità non comuni nella guerra contro i talebani colpiti ogni giorno in tutto il Paese dalla presa di Kabul (ma che fino ad allora avevano commesso più di 80 attacchi) e contro la comunità sciita degli hazara attaccata soprattutto nelle moschee con kamikaze.
Quindi tutti d'accorso sull'identità del nuovo Emiro dell'Iskp? Niente affatto, perché secondo Amrullah Saleh, ex vicepresidente afghano ed ex direttore dal 2004 al 2010 della Direzione nazionale della sicurezza (Nds) i servizi segreti di Kabul Sanaullah Ghafari sarebbe un ingegnere nato nel distretto di Shakardara (provincia di Kabul),con anni di militanza trascorsi nella Rete Haqqani mentre altri sostengono che Sanaullah Ghafari era una delle guardie del corpo di Abdul Rashid Dostum generale e signore della guerra che è stato anche quarto Primo Vicepresidente della Repubblica Islamica dell'Afghanistan dal 2014 al 2020.
Nessuno però porta uno straccio di prova quindi fino a nuove smentite vale quanto comunicato dal Pentagono. Sempre dagli Stati Uniti è arrivata la notizia che l'Ufficio per il controllo dei beni esteri del Dipartimento del Tesoro statunitense (Ofac) ha designato Ismatullah Khalozai come facilitatore finanziario per la provincia di Khorasan dello Stato Islamico (Isil-Khorasan). Secondo l'Ofac: ‹‹Questa persona ha fornito supporto alle operazioni dell'Isis-K in Afghanistan facilitando le transazioni finanziarie internazionali che finanziano le reti di tratta di esseri umani e facilitando il movimento dei combattenti stranieri che cercano di aumentare le tensioni in Afghanistan e nella regione››.
Per un periodo di due anni, Ismatullah Khalozai ha gestito un'attività di hawala con sede in Turchia (certo non a caso visti gli innumerevoli precedenti, per trasferire fondi per finanziare le operazioni dell'Isis-K. In precedenza, ha gestito uno schema di finanziamento con sede negli Emirati Arabi Uniti, che prevedeva l'invio di articoli di lusso a destinazioni internazionali per la rivendita in modo da per generare fondi a sostegno dell'Isis-K. Intanto la resa dei conti tra l'Isis-K e i talebani e quindi Al-Qaeda e la rete Haqqani si avvicina sempre di più.
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