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(Getty Images)
Dal Mondo

Le paure dell'India per il ritorno dei Talebani in Afghanistan

Il paese teme lo stretto rapporto tra i fondamentalisti islamici tornati a Kabul ed il Pakistan

E adesso che si fa con l'Afghanistan? E come ci organizziamo con i Talebani? Li riconosciamo, e come ? Sono più o meno queste le domande che si fanno in tutte, o quasi, le Cancellerie del mondo e se russi, turchi, cinesi e pachistani se stanno tranquilli a Kabul (dove ieri si è sparato sulla folla), in attesa di iniziare a fare affari con i famelici leader talebani, lo sconcerto è unanime.

E che dicono, ma soprattutto, cosa faranno i Paesi che confinano con l'Afghanistan? Il Tagikistan, l'Uzbekistan e il Turkmenistan sono preoccupati che l'ascesa talebana possa motivare i gruppi islamisti con i quali già devono fare i conti, l'Iran che talvolta ha fornito supporto logistico, ma solo in chiave anti-americana, alla fine non sposerà la causa talebana anche perché i talebani sono musulmani sunniti inoltre Teheran vuole proteggersi dall'eccessiva emigrazione afgana. Per prova a dare una lettura di quanto accade nell'aerea abbiamo ascoltato l'analista strategico indiano Saurav Sarkar del "South Asia at International SOS"

«La conquista dell'Afghanistan da parte dei talebani ha certamente messo in agitazione qualche i circoli diplomatici e di sicurezza dell'India. Le preoccupazioni dell'India derivano principalmente da due fattori: 1) la vicinanza dei Talebani all'establishment di sicurezza pakistano e ai gruppi militanti anti-indiani con base in Pakistan, e 2) una storia di esperienze negative con i Talebani (vedi il dirottamento IC814 del 1999, rapimento di cittadini indiani, e gli attacchi alle missioni diplomatiche indiane in Afghanistan). L'India si era finora astenuta dallo stabilire canali di comunicazione diretti con i talebani e dal riconoscere il gruppo, e lo ha ancora catalogato come organizzazione terroristica. L'India aveva investito in modo significativo nell'ex governo afghano e negli anni '90 aveva sostenuto l'Alleanza del Nord anti-talebana, mantenendo una cooperazione di sicurezza con entrambi. Questi sarebbero alcuni punti difficili da superare per l'India se vuole riconoscere i talebani. La presenza dell'India in Afghanistan e la vicinanza con il precedente governo afghano avevano allarmato il Pakistan e fatto sì che quest'ultimo sospettasse (peraltro senza alcuna prova n.d.r) ,che l'India usasse il territorio afghano per destabilizzare il Pakistan e sostenesse gruppi separatisti anti-Pakistan.

Ora, con il ritorno dei talebani al potere a Kabul, l'India è preoccupata per i gruppi militanti pakistani come Lashkar-e-Taiba (LeT) e Jaish-e-Mohammed (JeM) che, secondo alcuni rapporti, hanno operato in Afghanistan insieme ai Talebani. Nonostante le assicurazioni dei Talebani al contrario, rimane un potenziale che questi gruppi possano danneggiare gli interessi e i beni indiani in Afghanistan. JeM e il LeT, per esempio, hanno avuto una storia di attacchi di alto profilo in India, come gli attacchi di Mumbai del 26/11 e l'attentato suicida di Pulwama, e un governo talebano in Afghanistan potrebbe in teoria incoraggiare questi gruppi a compiere attacchi simili in futuro in India. JeM e il LeT non sono specificamente menzionati nell'accordo di pace tra gli Stati Uniti e i Talebani tra i gruppi con cui i Talebani dovrebbero tagliare i legami, come Al-Qaeda. La famigerata Rete Haqqani dei Talebani (Miranshah Shura), con sede nel Waziristan settentrionale, in Pakistan, ha stretti legami con l'establishment di sicurezza pakistano e una storia di retorica e attività anti-India. La chiusura dell'ambasciata e dei consolati indiani in Afghanistan è stata molto probabilmente indotta dalle minacce poste da questi gruppi. Un altro grande attacco terroristico in India ricondotto al Pakistan potrebbe portare a una nuova schermaglia limitata che ha il potenziale di intensificarsi».

Ma secondo alcuni report l'India è benvoluta dalla popolazione afghana e questo potrebbe avere un peso in futuro. E' così?

«Si, rispetto agli anni '90, l'India è in una posizione migliore nei confronti dell'Afghanistan, nonostante il crollo del governo afghano gode di un'enorme benevolenza nel paese. Anche i Talebani sembrano desiderosi di lavorare con l'India e vogliono che l'India dia loro un riconoscimento formale. L'India ha anche pianificato di accogliere più rifugiati dall'Afghanistan e l'India è già sede di una considerevole popolazione afgana. Nello scenario attuale i Talebani sembrano essere al comando nel breve e medio termine e se l'India vuole continuare con i suoi investimenti e mitigare le minacce alla sua sicurezza, è necessario un certo livello di comunicazione con i Talebani, anche se solo per avere un'opzione durante una potenziale situazione di crisi. I potenziali impegni dell'India con i Talebani preoccupano il Pakistan, che teme che le interazioni dell'India con il gruppo possano renderlo meno legato a Islamabad. La chiave è trovare un equilibrio tra l'apertura di canali di comunicazione con i Talebani per salvaguardare gli interessi futuri dell'India nel paese e continuare a sostenere e difendere i diritti del popolo afghano. Un'opzione alternativa per l'India potrebbe essere il sostegno ad alcune sacche di resistenza nel Panjshir, tuttavia, un tale sostegno sarebbe difficile da fornire senza sforzi simili da parte di altre grandi potenze regionali e mondiali e finora la maggior parte dei paesi ha adottato un approccio attendista».

E il Pakistan come si muoverà di fronte a questo scenario?

«Per il Pakistan la possibilità di una riemersione della militanza nelle sue zone di confine è motivo di preoccupazione, dato che molti membri talebani pakistani (TTP) sono stati rilasciati dai Talebani afgani dalle prigioni. Sia il TTP che i Talebani condividono le stesse ideologie, risorse e terreno ed essendo gruppi a guida pashtun hanno molta sinergia. Entrambi i gruppi hanno anche legami con Al-Qaeda. Il TTP considera il leader dei Talebani afghani come il comandante dei fedeli e gli presta fedeltà. Il TTP e Al-Qaeda hanno compiuto diversi attacchi di alto profilo in Pakistan, anche nei centri urbani, e almeno due attacchi in basi militari pakistane che avrebbero ospitato armi nucleari. Qualsiasi grande rinascita del TTP in Afghanistan avrà ripercussioni in Pakistan. I Talebani per ora hanno dichiarato che non permetteranno che il loro territorio sia usato per attacchi del TTP contro il Pakistan».

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Stefano Piazza