Dal Mondo
29 December 2024
Tragedia aerea in Corea del Sud, collisione con volatili e atterraggio contro muro di cemento
L'inchiesta tecnica dovrà stabilire perché l'equipaggio non ha potuto estendere flap e carrello, arrivando al suolo troppo veloce. E perché c'era una struttura non collassabile a 300 metri dalla fine della pista
Settimana nera, questa, per l'aviazione civile, che dopo l'abbattimento di uno Embraer 190 da parte della contraerea cecena, deve piangere altri 179 morti in Corea del Sud, in quella che rappresenta la peggior tragedia aerea nella storia del Paese asiatico. Un Boeing 737-800 della compagnia Jeju, con registrazione HL-8088, che operava il volo 7C-2216 da Bangkok (Thailandia) a Muan (appunto in Corea del Sud), con a bordo 175 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio, ha subito un grave episodio di ingestione di volatili nei motori (e probabilmente anche altri impatti con rilevanti danni), tentando quindi l'atterraggio per la pista 19 di Muan alle 09:03 locali, l'1:03 italiane. Da quanto emerso grazie a testimonianze, video e ricostruzioni fornite da testimoni, il velivolo ha toccato la pista lunga 2.800 metri già oltre la sua metà a causa delle avarie in corso, tra le quali quelle ai motori e probabilmente anche al sistema di estrazione d'emergenza del carrello e dei flap, presentandosi quindi al contatto al suolo molto veloce. Dalle immagini si vede chiaramente l'aeroplano strisciare sulla pista appoggiato alle gondole dei motori e sulla pancia, fino a superare di oltre 300 metri la fine della pista e schiantarsi, ancora a velocità sostenuta, contro una struttura in cemento e ferro posta a lato del sedime aeroportuale, dove i serbatoi sono esplosi uccidendo tutte le persone a bordo tranne due degli assistenti di volo, seduti sugli strapuntini nella parte più posteriore dell'aeroplano. Inizialmente l'equipaggio aveva segnalato il malfunzionamento del carrello di atterraggio, guasto probabilmente causato da un impatto con uccelli, annunciando che avrebbe compiuto una riattaccata (go around), per ripresentarsi all'atterraggio. L'aereo ha quindi tentato un secondo avvicinamento terminato con il disastro. Difficile capire, al momento, perché l'organizzazione d'emergenza dell'aeroporto non abbia irrorato la pista di schiuma, oppure perché l'equipaggio non sia riuscito a rallentare l'aeroplano configurandolo per l'atterraggio. Ma saranno, queste ultime, condizioni che saranno chiarite dall'analisi dei registratori di volo recuperati dai vigili del fuoco intervenuti per spegnere le fiamme. I dettagli fin qui riportati sono stati confermati anche dal Ministero dei trasporti della Corea del Sud, i cui portavoce hanno riferito che l'avviso d'impatto con uccelli era stato comunicato alle 08:57 locali, ovvero circa 6 minuti prima dell'incidente, e circa un minuto dopo l'equipaggio aveva dichiarato il Mayday (emergenza), trovandosi in avvicinamento finale per la pista 01. La torre di controllo di Muan ha autorizzato l'aereo ad atterrare sulla pista opposta (la 19, ovvero dalla direzione opposta, ndr), e l'aereo si è schiantato 5 minuti dopo aver dichiarato Mayday. Un osservatore che si trovava a terra in prossimità dell'avvicinamento finale ha riferito che l'aereo ha attraversato uno stormo di uccelli, che si sono uditi alcuni scoppi, come se gli uccelli fossero stati ingeriti dai motori e che si sono viste fiamme dal motore destro. Tutto ciò è stato poi confermato da un video diffuso dai testimoni sui social. A quel punto l'aeroplano pare aver guadagnato poca quota per ripresentarsi l'atterraggio dalla direzione opposta della pista (verso sud). Restano quindi da capire alcuni eventi, come l'opportunità di ripresentarsi per l'atterraggio perdendo ulteriore tempo, perché l'equipaggio non abbia potuto estrarre il carrello e se la costruzione in cemento contro la quale si è schiantato l'aeroplano fosse posizionata secondo le normative internazionali per le costruzioni aeroportuali, ovvero l'Annesso 14 dell'Icao (Organizzazione Internazionale dell'aviazione civile). Alcuni media hanno riferito anche di condizioni meteo avverse, tuttavia l'analisi dei bollettini emessi nella zona pare smentire queste condizioni, con vento da 210 gradi (quindi con 30° di differenza dalla direzione di atterraggio) e di soli 5 km/h, praticamente nullo per un Boeing 737-800, ma anche dieci chilometri di visibilità orizzontale, quindi ottima, e poca copertura nuvolosa a circa 1.600 metri di quota, con temperatura di 6 °C. L'inchiesta tecnica sarò condotta da personale sudcoreano, tailandese e statunitense, essendo il Boeing costruito negli Usa.