Trump ha surclassato Nikki Haley in South Carolina
L'ex presidente ha battuto nettamente la rivale nel suo Stato di origine. A questo punto le chances elettorali dell'ex ambasciatrice sembrano davvero tramontate
È stato un trionfo quello di Donald Trump alle primarie repubblicane del South Carolina, tenutesi sabato. L’ex presidente ha conquistato il 59,8% dei voti, mentre la rivale, Nikki Haley, si è fermata al 39,5%. Un vantaggio di 20 punti, ancor più significativo alla luce del fatto che si tratta dello Stato d’origine della Haley: uno Stato di cui la diretta interessata fu governatrice dal 2011 al 2017. L’ex presidente ieri sera ha ottenuto quasi 452.000 voti: nel 2016, quando pure aveva espugnato questo Stato a fronte di un maggior numero di avversari in campo, ne aveva ottenuti 241.000. Impietoso poi il confronto con Joe Biden, che, lo scorso 3 febbraio, si è aggiudicato le primarie dem del South Carolina con appena 127.000 voti.
A questo punto Trump si avvia virtualmente a blindare la nomination repubblicana. E infatti, subito dopo la vittoria, ha tenuto un discorso da candidato presidenziale. “Saremo qui il 5 novembre e guarderemo Joe Biden, e lo guarderemo dritto negli occhi”, ha detto. “Sta distruggendo il nostro Paese e noi diremo 'Joe, sei licenziato. Vai via. Vai via, Joe. Sei licenziato’”, ha aggiunto. Eppure la Haley non sembra intenzionata a fare un passo indietro. L’ex ambasciatrice all’Onu punta infatti a restare in corsa almeno fino al prossimo 5 marzo, quando si terrà il Super Tuesday. Il punto è che per lei non sembrano ormai più esserci concrete chances di vittoria.
Innanzitutto è già di per sé un pessimo segnale il fatto che abbia perso nel suo Stato di origine: avrebbe teoricamente potuto accontentarsi del secondo posto arrivando a pochi punti dal rivale. Invece, come abbiamo visto, Trump si è imposto con un vantaggio del 20%, superando di molto la soglia psicologica del 50% dei voti complessivi. In secondo luogo, non si scorgono all’orizzonte degli Stati in cui la Haley potrebbe ribaltare la situazione: in California e Texas i sondaggi le attribuiscono almeno 30 punti di svantaggio rispetto all’ex presidente. Con questi numeri, Trump potrebbe arrivare a blindare matematicamente la nomination già tra tre settimane.
La domanda allora resta sempre la stessa. Per quale ragione la Haley, che finora non ha conquistato un solo Stato, si ostina a restare in campo? Una delle ipotesi continua a essere sempre la stessa: e cioè che stia negoziando sotterraneamente con Trump per ottenere una candidatura alla vicepresidenza. Il punto è che la finestra di opportunità per uno simile scenario si sta progressivamente chiudendo: più la Haley si ostina a restare in gara senza un percorso concreto verso la vittoria, più si inimica il mondo trumpista. Inoltre, la debolezza elettorale da lei mostrata in South Carolina e Nevada azzoppa le sue chances di presentarsi come competitiva anche in vista di un eventuale ticket presidenziale. Rispetto a due settimane fa, oggi è più probabile che Trump scelga come candidato vice il senatore del South Carolina, Tim Scott, che la Haley.
Una seconda ipotesi è che l’ex ambasciatrice stia scommettendo sui guai giudiziari di Trump, per presentarsi come l’unica alternativa qualora l’attuale frontrunner venga dichiarato incandidabile. In caso, si tratterebbe di una strategia assai rischiosa. Se Trump dovesse essere dichiarato incandidabile dopo aver blindato matematicamente la nomination, la parola passerebbe alla Convention nazionale. Sarebbe allora ben difficile che i delegati trumpisti, per quanto svincolati, opterebbero per la Haley che, a livello nazionale, ha appena il 20% dell’appoggio degli elettori repubblicani. Infine, non è escludibile che, godendo del sostegno del network del miliardario Charles Koch, l’ex ambasciatrice voglia restare in corsa per spaccare il Gop, azzoppare Trump e puntare su una nuova candidatura nel 2028. Anche in questo caso, il rischio per la Haley sarebbe enorme, perché potrebbe alienarsi le simpatie di strati sempre più larghi di una base repubblicana che già di per sé la ama poco.
Lei continua a ripetere di essere l’unica in grado di battere Biden a novembre. Tuttavia la campagna dello stesso Biden sta da tempo rilanciando le critiche espresse dall’ex ambasciatrice contro Trump: una circostanza che irrita svariati elettori del Gop. Paradossalmente, se volesse scommettere su una debacle dell’ex presidente, alla Haley converrebbe abbandonare la campagna elettorale ed eventualmente aspettare, anziché ostinarsi a rimanere senza alcuna speranza matematica di vincere. E intanto la corsa di Trump verso la nomination si sta facendo sempre più inarrestabile.