Frank Miller
Frank Miller a Guadalajara, in Messico, il 4 dicembre 2019 (Ansa).
Dal Mondo

Il fumettista di Batman cancellato da convention per «odio anti-musulmano»

Frank Miller rimosso dalla lista degli invitati perché accusato di islamofobia.

Il leggendario fumettista statunitense Frank Miller è stato rimosso dalla lista degli invitati alla prossima edizione della Thought Bubble UK Comic Convention, dopo che alcuni colleghi avevano minacciato di boicottare l'evento perché il creatore «è responsabile della propagazione dell'odioso odio anti-musulmano».

Sceneggiatore e regista, oltre che cartoonist, la sua bibliografia include Batman, The Dark Knight Returns, Daredevil e 300. Eppure gli organizzatori dell'evento, che si terrà in Inghilterra nello Yorkshire il 13 e il 14 novembre 2021, non lo vogliono. E hanno così motivato la loro incredibile decisione: «Negli ultimi 14 anni Thought Bubble è cresciuto fino a diventare una straordinaria comunità di creatori di fumetti e fan che amiamo, di cui ci fidiamo e che rispettiamo. Vi abbiamo deluso nel non essere riusciti a mantenere uno spazio sicuro per tutti. Esistiamo per condividere la forma d'arte e i suoi mondi con le persone. Se un individuo, un gruppo o una comunità si sente a disagio o escluso dal nostro spettacolo, allora abbiamo fallito. Sappiamo che molti di voi sono delusi da noi e si aspettavano un commento su questo prima d'ora. Ci scusiamo per il nostro silenzio mentre cercavamo di risolvere questo problema. Frank Miller non parteciperà a Thought Bubble».

Tra coloro che hanno fomentato le proteste c'è la fumettista Zainab Akhtar, autrice e direttrice della piccola casa editrice indipendente ShortBox che ha affermato: «Come orgogliosa donna musulmana, non posso in buona coscienza partecipare a un festival che ritenga opportuno invitare e fare da piattaforma a Frank Miller, una persona responsabile della propagazione dell'odioso odio anti-musulmano, in particolare attraverso il suo lavoro».

Ma cosa ha fatto Frank Miller? Ha fatto dichiarazioni contro l'islam? Ha prodotto delle vignette nelle quali ritraeva Maometto? Niente di tutto questo. Miller creò Holy Terror, una graphic novel in cui il personaggio principale noto come The Fixer combatteva Al-Qaeda, 15 anni fa. Ma nel 2018 si cosparse il capo di cenere, affermando: «Quando guardo Holy Terror, cosa che non faccio così spesso, posso davvero sentire la rabbia incresparsi dalle pagine perché è sanguinario oltre ogni immaginazione. Non voglio tornare indietro e iniziare a cancellare libri che ho fatto. Non voglio cancellare capitoli della mia biografia. Ma non sono più capace di scrivere altri libri così».

Il boicottaggio nei confronti di Frank Miller non è che l'ultimo esempio dell'offensiva islamica nei confronti di scrittori, giornalisti e vignettisti. Alcuni vengono minacciati. Altri uccisi, come accadde il 7 gennaio 2015 a Parigi nella redazione di Charlie Hebdo dove persero la vita Stéphane Carbonnier, Cabu, Tignous, Honorè e il geniale George Wolinsky. Altri ancora vengono sommersi da cause giudiziarie con richieste di danni multimilionarie, con il solo intento di tappar loro la bocca. E tutto ciò nonostante nessuno ne parli, perché farlo andrebbe contro il politicamente corretto che tutto ammorba. Il mondo e l'Europa sono pieni di prigionieri del libero pensiero. Un esempio per tutti, il filosofo francese Robert Redeker che dal 2006 vive sotto protezione della polizia per le minacce ricevute dai fondamentalisti islamici dopo su Le Monde apparve un suo articolo critico verso l'Islam.

Per tornare alla vicenda di Frank Miller, che non ha commentato la decisione degli organizzatori della Thought Bubble UK Comic Convention, occorre ricordare che le élite politiche e dei media sono tutte schierate con il politicamente corretto. Dall'11 settembre 2001 ci raccontano che al Qaeda o l'Isis non hanno nulla, assolutamente niente a che fare con l'Islam, e che la guerra contro il terrorismo non era e non deve essere interpretata come un guerra contro l'Islam o i musulmani. Tutto giusto e guai a commettere questo errore. Ma se è davvero così, allora perché Zainab Akhtar e tuttio gli altri si comportano come se attaccare al Qaeda costituisse odio per i musulmani?

I più letti

avatar-icon

Stefano Piazza