Donne, lavoro e stipendi: l'Italia lontana dalla parità
Restiamo un Paese maschilista: -19% di impiegate al lavoro e con buste paga più leggere. In politica (ma non al Governo) le cose cambiano
Se siete donne e cercate lavoro in Europa, mettete in valigia capi pesanti e pensate a Lituania, Finlandia o Svezia. Se invece puntate a cariche politiche, potete ambire anche a Belgio o Spagna. In occasione dell’8 marzo è Eurostata fotografare l’Europa in rosa. L’Italia si guadagna la maglia nera nell’occupazione di genere, ma si piazza al di sopra della media tra chi occupa posizioni politiche.
Non solo gap retributivo, c’è il gap occupazionale
Meno pagate ma anche meno occupate. In Europa le donne che lavorano continuano ad essere meno degli uomini. Il tasso occupazione femminile tra i 20 e i 64 anni - secondo i dati Eurostat pubblicati nel marzo 2019 – resta di 11,5 punti inferiore a quello dei coetanei maschi: il 66,5% contro il 78%. Un divario che varia molto da paese a paese: solo un punto in Lituania, 3,5 in Finlandia, 4 in Svezia.
All'estremo opposto della scala, il maggior divario occupazionale tra uomini e donne a Malta (24,1 punti percentuali), seguito da Italia (19,8) e Grecia (19,7).
Un indice in generale in diminuzione nella maggior parte degli Stati membri dell'Unione Europea. Rispetto a cinque anni fa, il divario occupazionale di genere è diminuito nell'UE di 0,7 punti percentuali (da 12,2 punti percentuali nel 2012 a 11,5 nel 2017). A fare più progressi Malta e in Lussemburgo, seguite da Slovacchia e Germania. Ma ci sono anche paesi dove aumenta: Ungheria, Irlanda e Bulgaria.
Donne e politica
La politica diventa sempre più rosa. Se le donne in Europa occupavano nel 2003 circa un quinto dei seggi nei parlamenti nazionali dei paesi europei, nel 2018 sono arrivate al 30%. Meno dei colleghi uomini, ma comunque una rivoluzione in atto. Con in testa sempre gli stessi.
Non sorprende che sia la Svezia ad avere la percentuale più alta di donne nel parlamento nazionale con il 47%. A seguire Finlandia (42%), Belgio e Spagna (entrambi al 40%). Un numero significativo di donne ha anche occupato seggi in Austria (37%), Danimarca e Portogallo (entrambi al 36%) .
All'estremo opposto, le donne rappresentano meno di un quinto dei membri del parlamento nazionale in Ungheria (13%), Malta (15%), Cipro e Grecia (18%) e Romania (20%).
L’Italia in questo caso si piazza nella parte alta della classifica con il 35%. Ma non nel governo. Nel 2018, la quota maggiore di donne membri del governo è stata registrata in Spagna e Svezia (52%), seguita da Francia (49%), Paesi Bassi (42%) e Danimarca (41%).Nella parte inferiore della scala, le donne rappresentavano meno di un quinto dei membri del governo in Ungheria (7%), Malta (12%), Cipro, Italia e Polonia (17,0%). Ma in generale la percentuale di capi di governo femminili nell'UE non ha mai superato il 14% negli ultimi quindici anni.
Donne nel mondo: dov’è meglio?
Politica e lavoro a parte, dove si vive meglio se si è donne? Una classifica la pubblica Nestpick, con qualche curiosità.
- Il Ruanda ha la percentuale più alta di donne nel governo, al 54,35%
- L'Estonia ha il punteggio più alto per numero di donne imprenditrici alle 10.00, seguita da Singapore e l'Islanda.
- Il Camerun ha la percentuale più alta di Atleti femminili professionisti
- Il Canada è il paese più sicuro per le donne, seguito da Austria e Islanda.
- L'Australia ha il punteggio di istruzione più alto
- Il Camerun ha il "più basso" differenziale di stipendio tra uomo e donna, addirittura negativo a -5,80%, il che indica che le donne guadagnano di più rispetto agli uomini in questo paese.