Ecuador, c'è anche un italiano fra le vittime del terremoto
La Farnesina ha confermato la presenza di un nostro connazionale tra gli oltre 570 morti nel sisma della scorsa settimana
21 aprile
C'è anche un italiano fra le vittime del violento terremoto che ha scosso l'Ecuador sabato scorso, secondo un nuovo bilancio ufficiale diffuso dalla Procura del paese sudamericano, che porta a 570 il totale dei morti a causa del sisma. Lo conferma la Farnesina.
In un comunicato pubblicato sul suo sito web, la Procura indica che 526 corpi sono già stati identificati e consegnati alle famiglie per la loro sepoltura nella provincia costiera di Manabì, la più colpita dal terremoto. Il comunicato aggiunge che 44 cadaveri sono ancora in processo di identificazione e 13 delle vittime sono stranieri: tre colombiani, tre cubani, due canadesi e uno ciascuno da Italia, Repubblica Dominicana, Inghilterra, Irlanda e Germania.
20 aprile
Il bilancio delle vittime del terremoto di sabato in Ecuador è arrivato ad almeno 507: lo ha reso noto il governo di Quito. I dispersi stimati sono 231.
Oxfam invia in Ecuador il 20 aprile il primo carico di aiuti per le persone più colpite dal terremoto di sabato, dopo aver già inviato sul campo un gruppo di sette operatori, tra logisti e esperti di interventi di nel settore igienico-sanitario e accesso all’acqua potabile. Il carico di aiuti di Oxfam partirà da Madrid attraverso un volo della cooperazione spagnola, e servirà per assicurare misure igieniche e acqua potabile alle comunità colpite.
“Ci stiamo coordinando con la Croce Rossa dell'Ecuador e altre organizzazioni internazionali. I bisogni più urgenti sono oggi l'acqua potabile e rifugi per le centinaia di persone che hanno perso la propria casa - spiega Andrea Cianferoni, rappresentante di Oxfam in Ecuador - Il nostro intervento si concentrerà nelle prime fasi sulla fornitura di acqua potabile, la raccolta di rifiuti e la prevenzione igienico-sanitaria, per evitare il pericolo di diffusione di malattie dovute all'uso di acqua contaminata”.
L’ufficio delle Nazioni unite per gli Affari umanitari (Ocha) prevede che almeno un milione di persone subirà le conseguenze di questo terremoto.
“Il nostro principale obiettivo ora è arrivare alle persone più vulnerabili, perché i servizi sanitari e di igiene sono stati colpiti e in molti casi distrutti – continua Cianferoni - promuoveremo anche misure per aiutare le persone a evitare diarrea e altre malattie trasmissibili in queste condizioni”.
Oxfam lavora da 30 anni in Ecuador per migliorare le condizioni di vita di piccoli agricoltori, sostenere le donne per la conquista di diritti e contro le violenze di cui sono ancora vittime.
19 aprile
Nuovo bilancio ufficiale delle vittime del terremoto in Ecuador: i morti sono 413 e oltre 2.000 i feriti. Lo ha annunciato il Ministero della Sicurezza ecuadoriano.
Il bilancio precedente era di 350 morti, ma lo stesso presidente Rafael Correa - che ha visitato le località più colpite dal sisma, sulla costa pacifica dell'Ecuador - aveva avvertito l'opinione pubblica che il numero delle vittime era destinato ad aumentare, data la vastità della distruzione causata dal terremoto.
"Temo che questa cifra aumenterà, perché continuiamo a rimuovere macerie", ha detto nelle sue prime dichiarazioni alla nazione, dopo essere rientrato dall'Europa. Intanto, ha visitato diverse località colpite dal sisma, come Manta, Portoviejo e Tarqui, incontrando gli abitanti. "La tragedia è molto grande", ha aggiunto, ricordando che 10mila soldati e 4.005 poliziotti sono stati dispiegati nelle zone colpite.
18 aprile
Il bilancio delle vittime è fermo a 350. Il forte sisma - 7.8 la "potenza" registrata dai sismografi - ha raso al suolo palazzi, distrutto alcuni ponti e autostrade, danneggiato diverse infrastrutture. Il primo bilancio parlava di 77 vittime, ma poche ore dopo il presidente Rafael Correa, che ha interrotto il suo viaggio a Roma dove ha preso parte a un convegno in Vaticano, ha annunciato su twitter che i morti erano almeno 233, poi diventati 235, infine 350. Correa ha dichiarato lo stato di emergenza in 6 delle 24 province del Paese (Guayas, Manabi, Santo Domingo, Los Rios, Esmeraldas e Galapagos), mentre sono già stati mobilitati 10mila soldati e 4.600 poliziotti nelle città devastate dal sisma dove i soccorritori hanno molte difficoltà a raggiungere le numerose persone intrappolate tra le macerie.
L'epicentro è stato registrato sulla costa, 170 chilometri a nordest della capitale Quito, dove la scossa è stata pure avvertita per 40 lunghissimi secondi, provocando il panico tra la gente. Il vicepresidente dell'Ecuador, Jorge Glas, ha detto che le vittime sono state segnalate nelle città di Manta, Portoviejo e Guayaquil. A Pedernales, città di 40mila abitanti vicino all'epicentro, decine di persone spaventate hanno dormito per strada, mentre i sopravvissuti con il solo aiuto dei fari delle auto cercano di aiutare chi è rimasto intrappolato sotto le macerie, scavando anche con le mani. Il sindaco, Gabrile Alcivar, ha lanciato un appello alle autorità per l'invio di escavatrici e di squadre di soccorso, segnalando che ci sono stati anche diversi saccheggi.
Intanto, è scattata la gara di solidarietà per aiutare la popolazione colpita dal terremoto. Caritas Italia ha gia' stanziato 100 mila euro, mentre Oxfam ha annunciato di "essere al lavoro, con una squadra sul campo, per valutare l'entità dei danni e decidere le prime misure d'intervento" in accordo con il governo.
Sulla tragedia che ha colpito l'Ecuador, e' intervenuto anche il premier italiano, Matteo Renzi: "La nostra protezione civile è a disposizione per aiutare l'Ecuador e il suo popolo", scrive in un tweet sottolineando che il Dipartimento "è già in contatto con Bruxelles". In una nota congiunta, l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini e il commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianides, fanno sapere che "su richiesta dell'Onu, l'Ue ha attivato il sistema di protezione civile europeo per fornire tutto l'aiuto possibile all'Ecuador.
I Paesi che partecipano al sistema stanno valutando quale tipo di sostegno e assistenza mettere a disposizione". In Giappone, nel frattempo, proseguono le ricerche di eventuali sopravvissuti al terremoto che ha colpito il Paese nelle prime ore di sabato notte. Nel villaggio di Minamiaso devastato da una valanga, 2.000 soccorritori lottano contro il tempo alla ricerca di almeno 13 persone che risultano disperse.(ANSA).